Motopesca salva 151 clandestini

Motopesca salva 151 clandestini Sono 151 i clandestini soccorsi la scorsa notte nel canale di Sicilia, 50 miglia a sud di Capo Passero, dopo che l'imbarcazione sulla quale si trovavano era stata presa a rimorchio dal motopesca «Ciro» della marineria di Portopalo (Siracusa). Il barcone, lungo 12 metri e con gli extracomunitari a bordo, è stato raggiunto all'1,30 dal guardacoste «Sciuto», della squadriglia navale della Guardia di finanza.

L'unità delle Fiamme gialle, dopo avere accertato che il barcone imbarcava acqua e rischiava di affondare, di lì a poco, ha caricato a bordo 113 uomini (africani e originari del Kurdistan e di altri paesi asiatici); altri 38 (donne e bambini) sono stati trasferiti a bordo del «Ciro». Tutti gli immigrati sono stati portati in un centro provvisorio di prima accoglienza, allestito dall'amministrazione comunale nella palestra di una scuola di Pozzallo. Per alcuni di loro, particolarmente provati dalla lunga traversata, si è reso necessario il ricovero in ospedale.

Secondo la versione fornita dai clandestini alla Guardia di Finanza, l'imbarcazione sarebbe rimasta alla deriva per alcuni giorni dopo avere esaurito il carburante. Non è stato ancora possibile accertare il porto di provenienza del barcone. Intanto i Verdi vogliono abrogare la Bossi-Fini. «La nuova emergenza clandestini conferma che la sbandierata legge Bossi-Fini razzista con gli immigratiti lavoratori e totalmente inefficace nella lotta contro i mercanti di uomini».


Lo ha dichiarato il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio che rilancia la proposta di mobilitazione per abrogare questa «legge vergognosa» e chiede al governo di rispondere al più presto «sulla sua disastrosa politica dell'accoglienza evidenziata dai drammatici eventi di questi giorni».
«Di fronte ad una situazione cos difficile - spiega il presidente dei Verdi - va sottolineato che non solo manca un ministro degli Esteri, ma manca totalmente una politica estera capace di coordinare gli interventi nel mediterraneo e sul piano europeo.

C'è urgenza di una vera e sentita politica di accoglienza nei confronti degli immigrati lavoratori che non vanno trattati come oggetti o numeri, basta vedere come gli stessi centri di accoglienza siano divenuti ormai veri e propri lager, come denuncino esponenti del volontariato cattolico e laico. Ma al contempo - conclude Pecoraro - serve un'azione mirata ed efficace contro i criminali che si arricchiscono con la tratta degli uomini».
Fonte: Libertà On Line - Piacenza il 20-08-2002 - Categoria: Cronaca

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