Merce invenduta ai poveri. No alla proposta di ritirare pomodori, ortaggi, pesche e uva per distruggerli

Un altro passo avanti verso l'unità. C'erano tutti i diversi «pezzi» del movimento agricolo martedi sera, all'Emaia, nell'ambito del vertice convocato dal Comune di Vittoria, dal coordinamento dei sindaci e dalle organizzazioni professionali di categoria per fare il punto sugli interventi per il comparto annunciati nelle ultime ore dai Governi regionale e nazionale. C'erano le tre organizzazioni agricole, Cia, Coldiretti e Confagricoltura, i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil. C'era la Provincia, rappresentata dall'assessore provinciale allo Sviluppo Economico, Salvatore Bocchieri. C'erano i rappresentanti dei Comuni di Vittoria, Comiso, Acate, Santa Croce Camerina, Campobello di Licata, Mazzarrone, Scicli, Ragusa, Pachino e via dicendo. Molti i produttori. I quali hanno ormai capito che senza partecipazione ed unità non si va molto lontano. «Finalmente ha dichiarato l'assessore Bocchieri aprendo il vertice di martedi sera - il fronte per l'agricoltura è forte, unito e compatto. Adesso sono due i nostri obiettivi immediati. Come prima cosa dobbiamo allargare il fronte della protesta, coinvolgendo tutte le aree agricole siciliane e del sud. E' venuta l'ora di consegnare nelle mani delle organizzazioni professionali di categoria il testimone della vertenza». Anche il sindaco Francesco Aiello, che ha preso la parola dopo Bocchieri, ha sottolineato la raggiunta unità del movimento agricolo: «Si registrano importanti sinergie in tutto il territorio. Stare insieme è più intelligente che dividersi. La cosa mi fa ovviamente piacere. E' evidente che i sindaci non si sono inventati la crisi, come ha detto qualcuno. Purtroppo la crisi esiste ed è devastante. In questo periodo non un solo prodotto agricolo si sta vendendo. Per fortuna siamo riusciti a rimettere in piedi l'identità sociale del comparto agricolo. Ma non basta. Dobbiamo dare di più e proseguire nella raccolta di firme da consegnare a Bruno Vespa. Inoltre è utile insistere sul primo punto della piattaforma, la visualizzazione del prezzo all'origine, che qualcuno sembra aver dimenticato».

Ai produttori presenti martedi sera nella sala conferenze dell'Emaia è piaciuta poco l'annunciata determinazione del Governo nazionale di proclamare lo stato di crisi per l'agricoltura siciliana. Anche i sindaci del comitato agricolo si sono dichiarati delusi relativamente la presa di posizione governativa. Una cosa è stata invece accolta molto favorevolmente, si tratta del ripianamento delle passività bancarie. Ha spiegato sindaco Francesco Aiello: «Il ripianamento delle passività bancarie attraverso mutui ventennali, con il concorso dell'abbattimento degli interessi da parte di Stato e Regione, è una novità davvero interessante. Si tratta di una misura che può contribuire a dare una forte boccata d'ossigeno a migliaia di aziende agricole». Non è stato accolto con alcun favore, anzi, l'annunciato intervento governativo di disporre, in regime straordinario, il ritiro di pomodori, ortaggi, pesche ed uva da tavola dai mercati, per spedirli sotto le ruspe, quale misura atta a fronteggiare la grave crisi degli ultimi mesi. Ha spiegato l'assessore comunale all'Agricoltura Giovanni Formica: «Che nessuno tocchi i nostri pomodori. Non c'è sovrapproduzione, la crisi è "figlia" di altre cose. Semmai la merce invenduta deve essere consegnata ai cittadini indigenti, a chi soffre, a chi non riesce a sbarcare il lunario, alle popolazione del Terzo mondo».

Giuseppe Raffa
Fonte: LaSicilia.it il 14-10-2004 - Categoria: Economia

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