Mercato ittico, tutto tace

PORTOPALO E' diventata un giallo la notifica al comune del provvedimento di revoca della sospensione sanitaria per il mercato ittico. Passaggio che, tradotto in termini più immediati, sancirà la riapertura della struttura, chiusa, in seguito ad un'ordinanza del sindaco, da oltre tre mesi. La vicenda ha assunto ormai i contorni di una farsa estiva, con passaggi burocratici che accusano i soliti tempi elefantiaci. A farne le spese sono gli operatori del mercato ittico, gli utenti ed il settore della pesca in generale, asse portante dell'economia portopalese. Il 19 agosto scorso il sindaco Fernando Cammisuli si era recato dal prefetto di Siracusa proprio mentre nella struttura privata che ospita la vendita del pescato, in alternativa al mercato ittico, stava succedendo di tutto, con pescatori e utenti inferociti per lo spazio esiguo, non in grado di contenere la massa di gente che si riversava al porto per l'acquisto del pesce fresco.

Il lato grottesco di questa vicenda è che il documento, inviato dai responsabili regionali del servizio veterinario, è già arrivato "per conoscenza" al comune di Portopalo ma la revoca non può essere eseguita fin quando non arriva la notifica da parte del medesimo servizio dell'Asl 8, al quale è stato inviato da Palermo il documento che sblocca l'iter. Cammisuli più volte ha fatto notare un particolare: quando si doveva procedere alla sospensione del marchio Ce, tutto è stato fatto nella massima celerità e la struttura è stata subito chiusa. Adesso che si deve notificare la revoca della sospensione sanitaria, ufficializzando dunque la riapertura del mercato ittico, si registrano ritardi inauditi. Per chiudere il mercato ittico, sospendendo l'autorizzazione sanitaria per la struttura, in effetti passarono appena tre giorni. In quel caso insomma la burocrazia registrò tempi da leopardo. Adesso siamo all'incirca ad oltre tre settimana d'attesa. Dove è finito l'importante documento inviato da Palermo a Siracusa? Quali le ragioni di questo ritardo? Probabilmente si tratta di normali procedure (si fa per dire) di smistamento della posta in arrivo, da parte dell'ufficio preposto a Siracusa. Alcuni interrogativi rimarranno, forse, senza risposta mentre gli operatori portuali, preoccupati e quasi inferociti dalla situazione di prolungata precarietà per la chiusura del mercato, se la prendono con il comune che, notoriamente, diventa l'ultimo terminale dove far confluire critiche e improperi. E nel frattempo l'opposizione, in un manifesto pubblico, ha attaccato il primo cittadino anche per la mancata riapertura del mercato.

Sergio Taccone
Fonte: LaSicilia.it il 07-09-2005 - Categoria: Cronaca

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