Mercati da esplorare col Contratto per l'export

Alla scoperta dei mercati esteri, soprattutto quelli ancora inesplorati, come la Cina, l'India, il Canada, Singapore, l'Est europeo. Un'opportunità che le aziende dell'agro-alimentare italiano devono prendere al volo, se vogliono sfruttare le sfide offerte dalla globalizzazione. Un progetto, chiamato "Contratto per l'internazionalizzazione", punta all'inserimento delle nostre imprese in quei Paesi dove l'export italiano è poco o nulla conosciuto. Una sfida anche per le piccole e medie aziende isolane che potranno portare i loro prodotti ben oltre l'Atlantico. Il progettoSinergia è la parola d'ordine per un'iniziativa che nasce dal ministero delle Politiche agricole e da quello delle Attività produttive per la sviluppo del sistema agro-alimentare: l'idea è di costituire in una trentina di Paesi una piattaforma stabile per le imprese italiane. Un'occasione che diventa promozione anche per le Regioni e altri enti, come le Camere di commercio. I promotoriIl progetto è coordinato da "Buonitalia", una società per azioni costituita dai ministeri delle Politiche agricole e delle Attività produttive, dall'Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), l'Ice (l'Istituto per il commercio estero) e Unioncamere. La società ha in programma la certificazione dei ristoranti italiani all'estero, ma oggi l'attività fondamentale è concentrata nel contratto per l'internazionalizzazione, che dal 25 ottobre al 9 novembre viene presentata in numerose città. Ieri è stata la volta di Cagliari, dove Giovanni Posani, project manager di Buonitalia, ha incontrato le imprese isolane interessate all'export.

Un primo passo per chiarire le scelte che verranno fatte in futuro, perché le aziende interessate al progetto e che aderiranno all'iniziativa, dovranno prima di tutto scegliere il mercato dove operare. I nuovi mercatiSi tratta di poco più di 50 Paesi (una ventina saranno scartati) e le città sono quasi tutte metropoli. Dopo la scelta del mercato, il progetto prevede la creazione di consorzi di imprese per le singole nazioni di destinazione. «Per le aziende isolane si tratta di una grande opportunità», spiega Posani, «perché la Sardegna ha un tessuto economico costituito da piccole e medie imprese e il progetto consente di essere presenti su mercati difficili. Con questa iniziativa sarà possibile entrare in questi mercati anche per le piccole realtà, che non hanno la struttura per agire da sole». L'assistenza tecnica sarà garantita da Buonitalia che offrirà i suoi servizi: logistici, bancari, doganali. L'obiettivo è superare il modello attuale. «Oggi l'impresa», aggiunge Posani, «è costretta a diversificare l'offerta e affollare il bancone tedesco o spagnolo. Con questo progetto, invece, vogliamo aprire strade nuove. Un'opportunità per le piccole imprese per partecipare all'altra faccia della globalizzazione, quella delle opportunità di mercato». Nuove vie, dunque, anche perché è stato osservato che il 30% del commercio passa tra Portopalo e la Tunisia e le merci deperibili si muovono via mare. Soluzioni impensabili fino a poco tempo fa.

Alessandro Atzeri
Fonte: UnioneSarda.it il 17-11-2004 - Categoria: Economia

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