Marzotto "conquista" la Sicilia

A 72 anni, portati con la disinvolta incoscienza di un ragazzino che si infiamma per una sfida della vita, dopo aver trascorso mezzo secolo da protagonista dell’imprenditoria nazionale, abituato a viaggiare a tutta velocità, come quando pilotava la Ferrari 166 e vinceva in coppia con il fratello Giannino la mitica Mille Miglia, Paolo Marzotto, sposato da 47 con una normanna, due figlie e sei nipoti, dopo aver organizzato e diretto il premio Marzotto dal 1951 al ’68, aver avuto la responsabilità della Jolly Hotel, di una catena di negozi di abbigliamento e aver ricoperto la carica di presidente della Zignago (l’incarico scade quest’anno), ha pensato bene di «mettersi in pensione» (come afferma lui stesso scherzosamente) e di trovare un «lavoretto per la vecchiaia, ma che sia anche un piacere per me e per gli altri».

Ovviamente, c’era da aspettarselo conoscendolo, non poteva non fare le cose in grande anche in quella che è la sua prima esperienza vinicola in proprio: oltre 150 ettari, suddivisi in due aziende agricole, nella zona più vocata della Sicilia. E siccome la vocazione è importante, ma da sola non basta, si è scelto un compagno di avventura di indiscussa autorevolezza ed esperienza, un esperto in tecniche vinicole come Fausto Maculan, entrato nella spa con una piccola quota, ma con un grande bagaglio di conoscenze.

A Baglio di Pianetto, nel comune di Santa Cristina Gela, in provincia di Palermo, a 700 metri di altitudine il conte Marzotto ha acquistato la prima azienda di 84 ettari, 43 in produzione e 25 in fase di reimpianto. Qui sorgerà la nuova cantina su quattro piani e 9000 metri quadrati (uno completamente interrato, uno parzialmente e due in superficie), che verrà inaugurata nel 2004, ma che sarà operativa dalla vendemmia 2003. Qui nascerà il bianco, anche se vi sarà una discreta produzione di rossi.

In località Baroni, nel comune di Pachino, in provincia di Siracusa, a otto chilometri dalla costa, è stata acquistata la seconda azienda di 70 ettari, 33 in produzione, altri in reimpianto sino ad arrivare a 65 ettari vitati. Qui nascerà quello che nelle intenzioni del conte e di Maculan, sarà un grande rosso da uve Nero d’Avola e Shiraz.

«Alla fine arriveremo ad una produzione di oltre 13 mila quintali d’uva - spiega Paolo Marzotto - la cantina avrà una prima capacità produttiva di 700 mila bottiglie (target da raggiungere nel 2007, da quest’anno 80 mila), ma è costruita in modo modulare e potrà arrivare, con successive modifiche ad una produzione di un milione e mezzo di bottiglie e una capacità di affinamento sotterraneo di 6000 barrique che equivalgono a due annate di produzione. Il sogno è quello di produrre un grande vino, che nasca dalla vocazione territoriale siciliana e dalla maestria dei vignaiuoli vicentini, che poi sia disposizione del consumatore ad un prezzo abbordabile».

Socio di capitale di Marzotto, in una iniziativa che ha comportato l’esborso di parecchi milioni di euro è Sviluppo Italia (socia al 16%) un organismo governativo che si propone di favorire il lancio di attività industriali durature in particolare nel comparto primario. La collaborazione con Maculan invece è nata per caso a Vinitaly: «Mi ha fatto assaggiare un bianco siciliano - ammette Maculan - è lo trovai straordinario, un mese dopo ero già stato in Sicilia e ci eravamo già accordati. Il conte è una persona strordinaria, è nata un’intesa soprattutto sul piano umano, io non avevo mai avuto un capo in vita mia, si tratta di un’esperienza nuova, vissuta con entusiasmo. La mia è una consulenza di qualità, fatta di suggerimenti, consigli, piccoli segreti, in compenso il conte mi avvicina al salotto buono della finanza italiana, un’esperienza davvero arricchente».

Per Paolo Marzotto invece la Sicilia era scritta nel destino, già nel 1952 ci fu un incontro felice, quando (sospesa la Targa Florio) fu organizzato un giro dell’isola che il conte vinse alla guida sempre di una Ferrari: «Era un’altra Sicilia, diversa da quella attuale, ma già allora mi impressionò per le peculiarità climatiche e il terroir vocato. Qui si possono fare grandi cose, ve lo dimostreremo».
Fonte: Giornale di Vicenza il 23-04-2003 - Categoria: Economia

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BENEVENUTO SIGNOR MARZOTTO NEL PACHINO PROMOMTORIO
Una data da ricordare.STORICA.MARZOTTO A BARONI di PACHINO-NOTO.
Personalmente a me la notizia mi riempe di gioia: sopratutto,PERCHE PENSO!!!!!: Tutte le "analisi", i miei "sogni" si stanno, piano, piano avverando.!!!!!Questo intervento locale nel campo vitivinicolo di Contrada "Baroni" da parte del Signor Paolo Marzotto, di Vicenza , e la sua Impresa rappresenta un utilissimo e graditissimo intervento economico produttivo finaziario territoriale nel campo Vitivinicolo, che indica una "data storica" per l'avvio del "recupero" della tradizione economico-colturale e culturale della vitivinicoltura nella zona.

Questa impresa "Azienda", viene incontro agli sforzi, e li valorizza, e gratifica, i "sacrifici" delle varie Aziende e Cooperative Locali che hanno in qualche modo "tenuto" il mercato vitivinicolo locale attivo ed aperto. In particolare mi riferisco alla Cooperativa presieduta dal Signor Rosario Di Pietro (che molto saggiamente e con occhio proiettato al futuro ha intriettato il logo "Rudini").Come anche alla Cooperativa Elorina, per gli sforzi sostenuti ,sopratutto ,dal Presidente Rosario Cicazzo, per mantenere in vita questa importantissima struttura produttiva.Come anche dell'Impresa Nobile di Pachino che nel suo nuovo asset gestionale:Presidente Emanuele Nobile pronta a sostenere le nuove "sfide", come altre imprese di cui mi scuso per non avere i dati completi: e dunque con il rischio di fare qualche gaffe citandole erroneamente. Questa nuova "impresa" del Signor Paolo Marzotto e company è gradita, perchè rafforza e potenzia la vocazione di questo territorio:sia per effetto di una pluralità di prodotti ;pomodoro,olio. Ma sopratutto per il vino!!!!!!. Questo Progetto, che chiamo Pilota, serve a dare slancio produttivo e per la valorizzazione della produzione locale in termini generali e nel settore VITIVINICOLO in particolare.I 'intervento produttivo, in termini piu' generali, rafforza una tendenza in atto e indica, chiaramente, una direzione di recupero e riconversione e rilancio del settore. Contestualmente crea valore aggiunto per tutto il territorio agrario valorizzando il prezzo dei terreni agricoli e di conseguenza di tutto tessuto economico produttivo esistente a livello locale. Spero che altre IMPRESE di questa dimensione vengano ad investire nel settore vitivinicolo.
La caduta storica di qualità è dovuta alla eccessiva parcellizzazione,e pertanto si invoca, a grandi passi, la ri-configurazione delle entità territoriali agrarie in termini ora capitalistici, ma anticamente feudali!!!!!!!(come grandezza agraria delle imprese per potere essere competitive nei mercati). In termini piu' diretti indica una strada che è quella del "recupero" della produzioni vinicola e dei beni architettonici ad essa connessi.Il "valore" del "recupero edilizio" (Feudi Masserie ,caseggiati,rurali,Palmenti,)è la chiave di volta della nuova "configurazione" che si vorra dare alla produzione locale e alla sua capacità di recupero culturale e ambientale come connotato peculiare locale. Oggi è piu' facile pensare di recuperare l'esistente e in pochi anni i caratteri urbanistici, antropici, culturali, architettonici, della "viticoltura" nella zona saranno recuperati.Pertanto questa Nuova Azienda significa,in termini piu'generali, "l'inizio" di una nuova "era" storica della vitivicoltura in questo territorio del Pachino Promontorio. Ringrazio, dunque, Il Signor Paolo Marzotto,la sua impresa, i suoi soci per quello che vorranno sviluppare nella sua Azienda. Contestualmente si ricordano di una segnalazione, anche le sopracitate Imprese locali, augurando una "visione commerciale" nuova e rinnovata per concorrere "INSIEME" allo sviluppo positivo e di quantità e qualità di questo territorio che è il Pachino Promontorio, di lontana e Odissea memoria.Spiros/firenze/2003