Mare pattumiera

Non solo fondali al «mercurio», ma anche fogne a cielo aperto. Se il sindaco di Siracusa Titti Bufardeci ha invitato gli italiani, per tranquillizzarli dal «mercurio», a fare un tuffo tra le acque del mare aretuseo, dovrebbe sapere che se il Comune di Siracusa, così come quello di Noto, invia a mare reflui depurati, la sensibilità ambientale di questi Comuni siracusani che hanno un depuratore funzionante è resa vana da altre situazioni per nulla confortanti che riguardano l'inquinamento del mare di tutto il litorale della provincia di Siracusa: da Agnone a capo Passero. Ed in questo caso le industrie non c'entrano per niente, perchè c'entrano, a pieno titolo, tutte le amministrazioni comunali che, inspiegabilmente, ancora non hanno provveduto a realizzare un proprio depuratore.

Dal rapporto «Ambiente 2002» dell'Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente) di Siracusa, si evince che quasi la metà dei Comuni siracusani, e precisamente il 45% della popolazione residente, scarica i propri reflui direttamente a mare o in torrenti o fiumi. E tra questi Comuni ce ne sono alcuni, come Augusta, i cui amministratori hanno gridato allo scandalo per il mare al «mercurio», mentre da sempre tutte le fogne del loro territorio, compresa anche quella dell'ospedale «Muscatello», inquinano il mare. E sempre per la zona nord della provincia, anche Francofonte, Carlentini e Villasmundo scaricano in torrenti i loro reflui senza depurarli. E mentre per la zona montana e centrale Sortino, Cassaro (povero Anapo!) e Floridia sono privi di depuratore, per la zona sud, da una parte Avola e dall'altra Portopalo e Rosolini, non avendo depuratori e con Pachino che lo ha, ma insufficiente, rendono qil mare una vera e propria fogna.
Fonte: LaSicilia.it il 15-02-2003 - Categoria: Cronaca

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