Mappa del rischio sismico sarà donata ai Comuni

Lo studio di macrozonazione, il cui volto è stato tracciato di recente, sarà messo su carta e dato in uso a tutti i comuni della provincia. Lo studio previsto dalla legge 433 è finalizzato alla conoscenza del territorio ed all'adozione delle confacenti tecniche di costruzione. Il personale del nono settore sta lavorando celermente per la riproduzione cartacea dell'indagine, ricca di elaborati, piante topografiche e planimetrie. I risultati dello studio, organicamente «cuciti» tra di loro, verranno consegnati alla fine del mese nelle mani dei sindaci. Sarà lo stesso presidente della Provincia Bruno Marziano a «donare» questa preziosa guida nel corso di un incontro con i primi cittadini. Per quanto riguarda il comune prescelto per lo svolgimento della «cerimonia» di consegna sembra certo il comune capoluogo. Nei mesi scorsi la presentazione dello studio di macrozonazione, nella sua interezza, era avvenuta nel comune di Noto. Lo studio, affidato nel 1996 a tre professionisti, è stato portato a termine dagli stessi. Si tratta di Bottari e Teramo dell'Università di Messina e di Patanè dell'Università di Catania. Per la stesura dell'articolato progetto si sono resi necessari due tipi di indagine: una a largo raggio per individuare le zone in cui la pericolosità sismica risulta elevata; un'altra speditiva per determinare i «coefficienti di amplificazione» cui bisogna tener conto per costruire strutture ed infrastrutture di qualsiasi genere. Per la realizzazione di palazzi o di vie di fuga, ad esempio, non si potrà prescindere dalle «regole» fissate dallo studio. Lo studio non intende porre veti di alcun genere ma mettere in guardia sulle zone «insidiose» in cui la costruzione potrebbe tramutarsi in pericolo.

Nella stesura dei piani regolatori, tutti i comuni della provincia dovranno uniformarsi ai dettami contenuti nello studio in questione. Parallelamente alla redazione di tale studio, la Provincia regionale sta svolgendo ricerche importantissime nel campo della protezione civile. «Gli uffici - dice l'assessore al ramo Dario Genovese - stanno lavorando per elaborare la mappa viaria di interesse strategico, in caso di calamità naturale. Sulla base dei risultati che ne scaturiranno, l'amministrazione provinciale programmerà gli interventi di ristrutturazione e di consolidamento privilegiando quelle strade che possono costituire importanti vie di fuga. Inoltre a seguito della convenzione sottoscritta con il servizio sismico nazionale, stiamo ricevendo tutto il materiale informativo che può risultarci utile in questa fase progettuale. Stiamo pensando anche a dotare la protezione civile di una sede più consona, rispetto a quella attuale di Via Tucidide ed abbiamo individuato a tale scopo l'area dell'ex consorzio agrario. Inoltre si sta procedendo con lo studio dell'assetto idrogeologico della zona di Cava Grande». Una vera rivoluzione nel settore della protezione civile per scongiurare catastrofi nella malaugurata ipotesi di eventi sismici o calamità di altro genere. In tale direzione va anche la Consulta Provinciale, costituita da un rappresentante designato da ciascuna associazione di protezione civile, e sulla cui nascita deve ancora pronunciarsi il consiglio provinciale. Al suo interno, la Consulta è articolata in aree territoriali caratterizzate da rischio comune specifico e cioè: Siracusa, Melilli, Augusta e Priolo a rischio industriale; Buccheri, Buscemi, Canicattini, Cassaro, Ferla, Floridia, Palazzolo, Solarino, Sortino a rischio di incendi boschivi; Avola, Noto, Pachino, Portopalo, Rosolini, Lentini, Carlentini, Francofonte a rischio idrogeologico.
Fonte: LaSicilia.it il 04-01-2003 - Categoria: Cronaca

Lascia il tuo commento
Cerca su PachinoGlobale.net