Maino: «Il parco emblema di spreco di risorse»

Maino: «Il parco emblema di spreco di risorse» PORTOPALO - Il presidente del circolo pachinese di Legambiente, Salvatore Maino, definisce il parco archeologico di contrada Cicogna «emblema di spreco di risorse». Un'invettiva che non lascia spazio a dubbi di sorta. «E' un periodo decisamente desolante per il nostro territorio e lo stato di abbandono e incuria in cui versa il circuito archeologico, storico e naturalistico di Scalo Mandrie e Contrada Cicogna di Portopalo ne è una ulteriore prova. Appare evidente la necessità che si creino nuovi spiragli per un dibattito democratico, che una politica impreparata, arruffona e maldestra cerca di impedire, contando soprattutto sull'indifferenza dei cittadini. In molte occasioni abbiamo sostenuto che il parco archeologico di contrada Cicogna, così come è stato progettato e realizzato dai proponenti, era da considerarsi l'ennesimo spreco di risorse pubbliche. Oggi - aggiunge Maino - siamo sempre più convinti che qualcuno potrebbe e dovrebbe cominciare a porre la questione in termini di restituzione del finanziamento alla collettività piuttosto che alla Comunità europea». Il presidente di Legambiente Pachino definisce il parco un bluff colossale», chiedendosi: era necessario espropriare 50 mila mq di terreno per le rovine della tonnara greco - romana del V° secolo a. C., visto che le evidenze archeologiche interessano un'area estesa appena 1.000 mq? «Noi riteniamo - aggiunge Maino - che la responsabilità della fallimentare gestione del Museo Archeologico Comunale e del Parco Archeologico, nonché della gestione del Cinema Gozzo, sia da ricercare principalmente nei criteri di assegnazione della gestione dei beni comuni, utilizzati dall'Amministrazione comunale di Portopalo.

Rispettosi delle deliberazioni dell'amministrazione e scevri da ogni pregiudizio, dubitiamo che il curriculum dei partecipanti fosse all'altezza del compito di rispettare tutti i termini contenuti nel bando di gara. Pertanto, - sottolinea Salvatore Maino - è chiaro che l'aver aggiudicato l'appalto senza aver dato il giusto peso al curriculum e al progetto di gestione dei proponenti alla gara, getta un'ombra sull'Amministrazione comunale». Maino definisce evidente «la negligenza del Comune di Portopalo perché» ad accorgersi che in realtà non era lo spazio archeologico ad interessare ma l'area antistante lo specchio di mare di fronte all'isola di Capo Passero, dove è stato attrezzato un solarium con musica dal vivo annessa e promozione attraverso i social network, non è stata l'amministrazione portopalese bensì qualche turista e alcuni residenti che si sono rivolti alla Procura della Repubblica e sollecitato la Soprintendenza di Siracusa». Legambiente chiede, pertanto, al Comune di Portopalo di assumere tutte le iniziative necessarie affinchè sia recuperata alla fruizione pubblica l'area di Contrada Cicogna, costata milioni di euro pubblici.

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 28-06-2012 - Categoria: Ambiente

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