Legambiente, Lipu e Wwf: «Revocare l’istituzione di area protetta per opportunità politica è inaccettabile»

Legambiente, Lipu e Wwf: «Revocare l’istituzione di area protetta per opportunità politica è inaccettabile» Riserva naturale dei Pantani della Sicilia sud orientale a rischio? A lanciare l'allarme è il comitato regionale di Legambiente con Lipu (ufficio regionale) e Wwf (sezione siciliana). Viene chiesta una smentita al presidente Lombardo e all'assessore Alessandro Aricò a proposito del presunto annullamento della riserva che dovrebbe arrivare nelle prossime ore da parte della Giunta regionale.
«Stanno circolando insistenti voci - affermano Domenico Fontana, Nino Provenza e Francesco Alaimo, presidenti regionali rispettivamente di Legambiente, Lipu e Wwf - sull'annullamento da parte della Giunta regionale, da poco convocata, del decreto istitutivo della Riserva naturale dei Pantani della Sicilia Sud Orientale.
«Chiediamo al Presidente della Regione ed all'Assessore Regionale al Territorio e ambiente - aggiungono Fontana, Provenza e Alaimo - di smentire queste voci e ribadire l'impegno della Regione nella tutela di una delle zone umide più importanti a livello europeo e sito di importanza comunitaria per la presenza di specie rare ed in via di estinzione».

Per i vertici siciliani delle tre associazioni ambientaliste, l'allarme è giustificato anche dalla circostanza, che definiscono «singolare», riguardante la bozza di calendario venatorio 2012/2013 predisposta dall'assessore regionale Francesco Aiello dove non è riportato il divieto di caccia nella riserva dei Pantani, obbligatorio e inderogabile per legge. Per le associazioni ambientaliste una simile decisione della Giunta regionale sarebbe gravissima ed inaccettabile e «costituirebbe un precedente pericolosissimo, mai registratosi in 30 anni di legge sulle aree naturali protette, di intervento per mera opportunità politica su provvedimenti di esclusiva competenza di un assessorato emanati in attuazione di specifiche previsioni di legge ed obblighi assunti a livello internazionale». Il Consorzio di tutela Igp Pomodoro di Pachino ha tuonato contro i risultati ottenuti in seno a una trattativa volta a ridurre i confini della riserva ed a salvare le produzioni già esistenti all'interno delle aree protette. Il Consorzio non ha lesinato strali all'Amministrazione comunale pachinese che, secondo il sodalizio presieduto da Sebastiano Fortunato, si sarebbe concentrata su altre zone consentendo che si perseguissero interessi privati.

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 02-08-2012 - Categoria: Ambiente

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