«Le scuole accorpate? Un vero tradimento»

«Le scuole accorpate? Un vero tradimento» Il problema del dimensionamento scolastico e degli istituti in reggenza per il prossimo anno è stato l'oggetto del confronto svoltosi tra i dirigenti scolastici, i rappresentanti della casa municipale e un comitato di genitori. «Abbiamo voluto quest'incontro - ha affermato in rappresentanza dei genitori Deborah Figura - per fare il punto sulla situazione. Oggi ci ritroviamo con un nuovo assetto che al Verga, per esempio, vede sottratti cinque insegnanti su otto, perché trasferiti in altri istituti. I sacrifici non sono serviti a salvare i quattro istituti comprensivi di Pachino. Avevamo accettato, infatti, che alcuni alunni e alcune classi fossero assegnati ad altra scuola, proprio per preservare l'autonomia. Ora però ci troviamo a confrontarci con un quadro in cui siamo stati penalizzati su tutto il fronte». I genitori parlano di lesione della continuità didattica e di venuta meno dei punti di riferimento nel campo educativo, specialmente per ciò che riguarda la scuola dell'infanzia dove il rapporto insegnante-genitore è molto stretto. «Siamo delusi e rammaricati - ha concluso la rappresentante dei genitori -, e la nostra delusione è dovuta al venir meno degli equilibri che erano stati assicurati.

Come genitori ci sentiamo parte integrante della scuola e dunque abbiamo la necessità di manifestare il nostro dissenso». Poi è stata la volta dei dirigenti scolastici. Per il preside Morana dell'istituto comprensivo «Verga», la politica non ha aiutato a spingere sulla questione, con un avvicendamento di assessori che è risultato poco opportuno. «Se sin dall'inizio si fosse optato per avere tre istituti comprensivi senza insistere per il quarto, il ridimensionamento sarebbe stato più razionale e meno drastico - ha affermato Morana -. E' inutile che la politica chieda i nostri pareri tecnici per poi assumere altre decisioni. Ora è necessario pensare al futuro». Per il dirigente Giovanni Vaccarisi dell'istituto «Sgroi», che ha avuto numerosi «innesti» in termini di classi senza che questo sia servito a salvarne l'autonomia, «i giochi sono ormai fatti e non è possibile piangere sul latte versato. Il tentativo di salvare lo Sgroi con le classi degli altri istituti si è trasformato quasi in un'elemosina di studenti, quando invece è necessario che le istituzioni scolastiche siano trattate in maniera uniforme». Giovanni Dilorenzo, dirigente del «Brancati» ha poi affermato: «il problema è fare i conti con le risorse economiche e i trasferimenti sempre più risicati». A promettere battaglia per salvare l'autonomia dell'istituto «La Ciura» di Portopalo è stato il preside Sebastiano Spiraglia che, d'accordo con le istituzioni comunali e con i genitori, si è detto pronto a combattere in tutte le sedi per salvare l'autonomia della sua scuola, «essendo inconcepibile che un Comune autonomo non debba avere una scuola autonoma».

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 06-06-2012 - Categoria: Cronaca

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