Le parti civili: condannate Turab

Le parti civili: condannate Turab L'avvocato Simonetta Crisci, che tutela i trenta pachistani costituitisi parte civile contro il connazionale Hamed Sheik Turab, chiamato a rispondere della morte dei 289 asiatici annegati al largo delle coste di Portopalo la notte della vigilia di Natale del 1996, dopo averne chiesto la condanna sotto il profilo penale, ha sollecitato i giudici della Corte d'Assise (presidente, Romualdo Benanti; a latere, Giuseppe Artino Innaria) a riconoscere un congruo risarcimento danni ai congiunti delle vittime di quel tragico naufragio. Il legale ha chiesto che ad ognuna delle trenta parti civili venga riconosciuto un risarcimento danni pari a 750 mila euro. L'avvocato Crisci, inoltre, ha chiesto che sia riconosciuta anche una provvisionale a ogni parte civile, che, a suo dire, dovrebbe essere fissata nella misura di 150 mila euro. Per l'avvocato Crisci, che ha condiviso in pieno le considerazioni del Pubblico Ministero Filippo Focardi, il pachistano Turab, poi naturalizzato cittadino maltese e che nell'isola di Malta si fa chiamare «mister Tony», ha le stesse responsabilità del comandante della motonave «Yohan», Youssef El Hallal, ed è stato incastrato dalle accuse che gli hanno mosso alcuni dei sopravvissuti che lo hanno visto sull'imbarcazione alcune ore prima che si verificasse il naufragio.

Per l'avvocato Crisci bene ha fatto il Pubblico Ministero Focardi ad aver chiesto per Turab la condanna all'ergastolo. In sintonia con l'avvocato Crisci, anche l'avvocato Paolo Ezechia Reale che tutela le restanti 39 parti civili, raggruppate nell'Associazione delle famiglie delle vittime asiatiche. Il penalista siracusano si è pronunciato per l'affermazione della penale responsabilità di Turab ed ha chiesto alla Corte di volerlo condannare al risarcimento dei danni a favore di ognuna delle trentanove parti civili, da liquidarsi però in separata sede. Rispetto alla collega Crisci, l'avvocato Reale non ha fissato l'entità dell'indennizzo da riconoscere ad ogni componente dell'Associazione delle famiglie delle vittime asiatiche, così come non ha chiesto la provvisionale per ogni proprio assistito. Dopo le due arringhe, il processo è stato rinviato al prossimo 2 maggio per consentire all'avvocato Giuseppe Cristiano di parlare in favore dell'imputato Turab, che viene giudicato in contumacia.
La sentenza sul tragico naufragio dei 289 passeggeri della motonave «Yohan» probabilmente non sarà emessa il 2 maggio, ma quasi sicuramente verrà resa nota dalla Corte d'Assise nella successiva udienza del 9 maggio.

Pino Guastella
Fonte: LaSicilia.it il 19-04-2007 - Categoria: Cronaca

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