Le gravi carenze della rete elettrica

PACHINO - Il numero delle lampade che la sera rimangono spente nelle strade di Pachino è molto alto. Impossibile contarle tutte, così come è impossibile tenere il conto delle vie interessate dai disagi provocati dalla carente illuminazione. Gli ultimi interventi seri che furono effettuati sulla rete elettrica pubblica risalgono a circa quattro anni fa, quando ad opera dell'allora sindaco Mauro Adamo e delle pressanti richieste dei cittadini si registrarono interventi sia da parte dell'Enel che potenziò quasi tutti i punti luce di sua proprietà sostituendo le tradizionali lampadine a resistenza con più luminosi ed idonei faretti, che da parte della casa municipale che avviò la costruzione di un magazzino di ricambi proprio per assicurare un pronto intervento nelle occasioni, purtroppo non remote, di guasti agli impianti. Da allora la situazione è andata sempre più peggiorando e trascorrono anche mesi prima che una riparazione venga eseguita. Alcuni esempi eclatanti possono essere certamente e facilmente individuati. Se si percorre la via Pellegrino Rossi che poi cambia nome in via Menotti imboccandola dall'incrocio con via Cavour, si viene colpiti innanzitutto dall'oscurità in cui la strada versa, tale da renderla persino pericolosa alla percorrenza, complice anche le dimensioni alquanto ridotte in larghezza.

La penombra è facilmente spiegabile dal fatto che le luci che sono rimaste in funzione accendono in maniera alternata. Per ognuna che funziona c'è quella seguente che rimane spenta, e questo per tutta la strada. Gli esempi potrebbero essere poi tantissimi: all'inizio di via Cavour, in via Indipendenza, lungo la Pachino-Marzamemi ecc. Mantenere in buono stato l'illuminazione pubblica è certamente fondamentale. La luminosità delle strade infatti concorre anche a renderle più sicure e meno esposte alla comune criminalità oltre alla sicurezza ed alla incolumità soprattutto degli anziani che in molti casi evitano di uscire di casa dopo il tramonto proprio per timore di cadere o di essere presi di mira da qualche malintenzionato che, approfittando della penombra, riuscirebbe a dileguarsi con più facilità. La casa municipale ha previsto 38 mila euro per l'ampliamento ed adeguamento dell'impianto di pubblica illuminazione, ma il capitolo non prevede la manutenzione. Si spera che con gli storni anche gli interventi per migliorare le condizioni di funzionamento degli impianti già esistenti possano essere effettuati eliminando la situazione di disagio creatasi.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 09-12-2004 - Categoria: Cronaca

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Arristammu allu scuru

Noto, con piacere, che il G.d.S. ha una linea politica completamente diversa da La Sicilia. I riferimenti a Mauro Adamo sono costanti e che quella amministrazione sia stata l'ultima spiaggia delle cose fatte a Pachino e una verità sostanzialmente condivisibile per gli indirizzi e gli intendimenti alti del Sindaco di allora. A parte alcune questioni di ordine etico e morale che sono state la causa di profonde lacerazioni e contestazioni sulla valutazione di alcuni gesti politici da parte di qualche alleato di Rinascita di Pachino, che ribadisco: a mio avviso è stata la causa prima dell'escalation negativa e della rottura dei rapporti di fiducia tra gli amministratori del tempo. Oggi, a distanza di qualche anno dall'infausta dipartita del Buon Mauro mi chiedo? Cosa hanno prodotto i dirigenti della sinistra( in senso largo e senza ipotizzare egemonie che non ci sono) per avviare un processo di avvicinamento con il primo partito di Pachino( Rinascita di pachino) che volontariamente ha abbandonato la maggioranza attuale? Da quello che ho potuto leggere, in vari proclami e analisi sopraffine che per me sono senza fondamento politico e di analisi della situazione locale e del rapporto società civile e movimenti: si è assistito a una rottura ed ad una lacerazione più profonda nei rapporti D.S. con Rinascita di Pachino. Tanto che Roberto Bruno componenete della segreteria in un suo articolo pubblicato ne ipachinesi l'ha invitata espressamente a scioglirsi come movimento e come partito: per confluire nei partiti tradizionali, sia di destra che di sinistra. Se l'articolo de La Sicilia, di oggi, conferma e analizza una situazione reale di quello che stà avvenendo in seno alla socialità di Pachino, cioè di nuove liste civiche in formazione, allora io mi chiedo? Con chi vorranno fare maggioranza per governare la città i nostri teorici della dissoluzione? Forse con la nascente e vigorosa e giovanile Democrazia Cristiana di Foti,Brancati e Nicita: che nella prossima settimana entrerà a pieno titolo nella maggioranza della Provincia guidata da Bruno Marziano? Il quesito si pone e le incongruenze e palesi contraddizioni politiche registrate mettono in evidenza la totale incapacità di analizzare quello che di "sano" gli stà veramente attorno!Il problema è di analisi politica e di strategia per dare a Pachino una ammistrazione che affronti i programmi con coerenza: tutti gli altri fatti strumentali per dileggiare, nascondere il nodo politico centrale:lasciano il tempo che trovano!

Cordiali saluti. Spiros