La truffa della maga di Pachino

Da "La Sicilia", cronaca di Siracusa del 4 marzo 1953. "La maga di Pachino in tribunale per truffa". L'articolo storico proposto stimola la memoria dei contemporanei rievocando fatti recenti che riguardano un esercito di truffatori, alcuni convinti di esercitare una professione a pieno titolo con incarichi provenienti dall'alto e dotati di poteri soprannaturali ed altri meri ammaliatori approfittano con cattiveria della disperazione dei truffati. Testualmente: "Coloro che credono siano finiti da un pezzo i tempi dei maghi e delle fate, degli elisir e delle stregonerie, si sbagliano di grosso. Anche oggi non vi è città o paese che si rispetti che non abbia il suo bravo mago. Certo non tutte le città sono come Napoli così bene rappresentata, ma Pachino ci fa una decente figura e chissà non aspiri ai livelli della città degli scuggnizzi."

Il giornalista prosegue raccontando il fatto che riguarda una maga di Pachino la quale raggira un uomo sofferente ad una gamba in seguito ad una scheggia di bomba scoppiata ai tempi dell'invasione. Essendo la gamba dell'ammalato insensibile agli artifici della veggente, che tra l'altro aveva chiesto come compenso diecimila lire, due litri d'olio e un coniglio e che avrebbe incaricato i folletti al suo servizio come ultima risorsa, l'uomo richiede, dopo tre mesi di intensa cura con pozioni ed altro, la restituzione del compenso, negato dalla curatrice. La storia finisce così in tribunale per esercizio abusivo della professione sanitaria. Le riflessioni scaturibili dall'articolo dell'epoca sono sicuramente variegate anche perché tra i lettori, del pezzo giornalistico odierno, ci saranno certamente protagonisti di vicende simili. Tuttavia una considerazione oggettiva appare opportuna.

Fermo restando l'insistenza di alcuni personaggi, meritevoli di iniziative giudiziarie, che con dolo hanno raggirato e rovinato intere famiglie e per cui le cronache hanno trovato terreno fertile, è rimasta sempre forte l'offerta perché supportata da una consistente domanda. Infatti nonostante la quasi totale alfabetizzazione della popolazione, gli stimoli culturali ricevuti e l'informazione giornalistica che allerta, come si dimostra da cinquant'anni, ci sono creduloni facilmente ingannabili che foraggiano numerose organizzazioni del settore.

di Giorgio Italia
Fonte: LaSicilia.it il 07-03-2003 - Categoria: Cronaca

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