La tradizione pasquale a Portopalo

PORTOPALO - Anche quest'anno i festeggiamenti e le iniziative locali in occasione della Santa Pasqua, saranno all'insegna della tradizione. Ieri l'inizio del Triduo , con la funzione liturgica del Giovedì, è stata seguita da molti fedeli che hanno gremito la chiesa San Gaetano. Oggi è in programma la processione del Cristo Morto, con al seguito la Vergine Addolorata, che attraverserà buona parte del centro abitato a partire dalle prime ore del pomeriggio. Don Palacino, parroco dell'unica parrocchia di Portopalo, ha sottolineato l'importanza della Pasqua, la passione, morte e Risurrezione di Gesù Cristo, venuto al mondo per salvarci. I riti della Settimana Santa da sempre a Portopalo sono tra i più seguiti dell'anno liturgico. Basti pensare alla tradizione del "lamento del Venerdì Santo", interpretato da un gruppo locale di anziani che rinnovano una tradizione che dura da diversi decenni. Il gruppo da qualche anno vede anche la presenza di qualche giovane, per rinnovare la tradizione. Domenica sarà la volta della «Pace», l'incontro tra Cristo Risorto e la Vergine, che si svolgerà all'incrocio tra le vie Tasca e Vittorio Emanuele in un tripudio di folla.

Si rinnovano le tradizioni della Settimana Santa anche negli altri centri del Siracusano. Tra gli eventi più significativi del Venerdì Santo, nel capoluogo la consueta via Crucis che partirà alle 15 dalla Basilica della Madonna delle Lacrime e si snoderà per i viali del Santuario, mentre alle 19 un'altra processione verrà organizzata dalla parrocchia di S. Giovanni Battista all'Immacolata in Ortigia, percorrendo le strade del centro storico. Stessa tradizione per la parrocchia di S. Francesco d'Assisi nel quartiere del Villaggio Miano, dove i fedeli percorreranno tutte le strade a ridosso di viale Epipoli. Ma il venerdì santo verrà particolarmente sentito anche in provincia. A Canicattini la processione per le vie del centro abitato sarà caratterizzata dalla presenza dei "nuri", uomini che per voto o per grazia ricevuta intonano "u lamientu", canto tipico che ricorda le sofferenze di Cristo e rappresenta un momento di profonda suggestione per coloro che riescono a viverlo intensamente. Stessa emozione che avranno provato gli abitanti di Melilli durante la via Crucis vivente svoltasi mercoledì o come quella che sentiranno domani a Ferla in occasione della processione dell'Addolorata e la "Ciccariata", una tradizione focolare tipica del comune montano.

sergio taccone
Fonte: LaSicilia.it il 25-03-2005 - Categoria: Cronaca

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