La Stazione Ferroviaria sarà centro di scambio

PACHINO - Tornano alla ribalta le mire di riqualificazione dell'ex stazione ferroviaria di Pachino. Ieri il sindaco Sebastiano Barone, insieme all'assessore ai lavori pubblici Sebastiano Zocco, a quello alle risorse produttive Michele Blandizzi e ad alcuni tecnici comunali, ha presieduto una riunione relativa al progetto di riqualificazione della vecchia stazione ferroviaria ormai in disuso. Alla riunione erano presenti Giovanni Firera, diplomatico e consulente dell'amministrazione per i rapporti internazionali, e l'ingegnere Giuseppe Ferrarotti del gruppo europeo di progettazione Soges. Si è trattato di un primo ma fondamentale passo necessario per l'acquisizione e la ristrutturazione infrastrutturale dell'intera area dell'ex stazione per trasformarla in una unità tale da poter favorire l'esportazione dei prodotti locali verso i paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Titolo ed acronimo del progetto è infatti "Italia-Malta: sviluppo agroalimentare e turismo integrato. Il progetto intende realizzare attività di sviluppo nell'area del comune di Pachino per la valorizzazione nel territorio dei settori turistici, nella produzione agroalimentare, e nella pesca creando occasioni di sinergie con la realtà turistica e commerciale di Malta. Il processo che si intende attuare presenta varie opzioni tra i quali, quello che viene attenzionato con maggiore interesse è proprio verso l'esportazione di prodotti verso i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. L'obiettivo di riqualificazione dell'ex stazione ferroviaria non è nuovo per l'amministrazione Barone.

Qualche tempo fa la struttura fu al centro delle polemiche e della discordia politica per la creazione di una Stu, una società di trasformazione urbana a cui doveva partecipare anche il comune di Pachino e per la quale erano state previste anche delle voci di bilancio ed una somma volta alla costituzione di questa società. Al progetto si opposero alcune forze politiche in disaccordo sull'eventuale incarico per lo studio di fattibilità. L'intera area inoltre poteva essere affidata da parte delle Ferrovia dello Stato, attuali proprietarie, al comune pachinese con una convenzione. Tale progetto però non andò in porto ed il nodo della discordia fu la durata della concessione, biennale quella proposta dalle Ferrovie, almeno ventennale quella richiesta dal comune che per un breve periodo non vedeva l'utilità dell'utilizzo e soprattutto non giustificata la spesa per la ristrutturazione del complesso.
La trasformazione della stazione in centro di scambio è importante anche in vista dell'area di libero scambio, un progetto che può rappresentare un valore aggiunto per la città.

s.m.
Fonte: LaSicilia.it il 14-05-2005 - Categoria: Cronaca

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