La riserva tra dubbi e nuovi confini

Una delegazione portopalese, di ritorno da Palermo ha assicurato che la Regione è disponibile a valutare l'opportunità di istituire la riserva. Ieri, invece, in mattinata un sopralluogo sull'eventuale ridefinizione dei confini dell'assessore provinciale al Territorio Paolo Uccello che insieme al sindaco Giuseppe Campisi, al capo dell'Ufficio tecnico Pietro Drago e ad alcuni imprenditori della zona tra cui Corrado Spatola, Salvatore Gennuso presidente della coop. Sicilserra e Enzo Di Corrado in rappresentanza delle organizzazioni venatorie, si sono recati ai pantani che dovrebbero entrare a far parte delle riserve «Pantani della Sicilia sud orientale» ed essere sottoposti a vincoli rigidissimi.
Le preoccupazioni legate all'istituzione delle nuove riserve sono legate al fatto che i rilievi cartografici in base ai quali sono state adottate le decisioni da parte della regione Sicilia risultano essere piuttosto datate e da esse non si evince lo stato reale dei luoghi. L'assessore provinciale e la delegazione hanno preso atto della forte antropizzazione presente. Sui luoghi insistono alcune tra le più fiorenti aziende agricole del pachinese che gravano su una zona pari a circa 1700 ettari ricadenti in territorio di produzione Igp Pomodoro dando lavoro ad oltre seimila persone più l'indotto. È stato calcolato che nelle zone ricadenti in zone A (riserva) e B (preriserva) gravitano almeno 1500 imprese. La delegazione ha visitato l'azienda Spatola con la sua rete di bonifica compiuta già negli anni sessanta con impianti agricoli e di pescicoltura che sono stati bloccati dai vincoli, e la zona di Granelli con le sue centinaia di costruzioni tutte ricadenti in zona A.

E' stato constatato altresì come la zona di pantano vera e propria si trova in territorio di Ispica e peraltro è stata messa in vendita. Si è passati poi nell'azienda Burgio di Impera dotata di impianti serricoli stabili che potrebbe risultare forse la maggiormente danneggiata dall'istituzione della riserva dato che gran parte degli impianti finanziati per altro da contributi comunitari per la loro realizzazione, si trovano a stretto ridosso delle aree umide. Stessa cosa dicasi per il pantano Bruno e per la zona di Morghella dove l'intervento dell'uomo è necessario per evitare inondazioni nei periodi di piena dei bacini. «Non c'è dubbio, - ha affermato l'assessore provinciale Paolo Uccello- che si tratta di una zona fortemente antropizzata ed intensamente coltivata dall'uomo. Se venisse istituita la riserva così come è stata tracciata, l'ente gestore avrebbe grossissimi problemi di gestione e di controllo dell'area. L'alto numero dei proprietari inoltre è certamente indice di una presenza umana radicata. Alla Regione chiedendo un sopralluogo».

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 21-07-2006 - Categoria: Cronaca

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