La ricetta del senatore Pietro Ferrara: Va ripensato un modello politico-sociale

PACHINO - «Per Pachino va ripensato un modello politico e sociale». È questa la ricetta che l'ex senatore pachinese Pietro Ferrara propone per risolvere le travolgenti ed intricate vicende politiche. «Prima di annunciare l'alternativa va però analizzata la legittimazione della classe politica e dirigenziale, -dice Ferrara- spesso invasa da rancori e cinismi. L'attuale classe amministrativa si presenta enormemente frammentata, anche a causa della mancanza di ideologie. In passato la presenza di partiti forti riusciva ad incarnare le esigenze dei vari blocchi sociali della popolazione. Oggi invece gli equilibri sono saltati, e l'offerta non è diventata più credibile. Noi, -continua Ferrara- vogliamo incarnare le esigenze del ceto medio, quello degli stipendiati e dei pensionati diventato il nuovo proletariato non riuscendo più a reggere il carovita. Su questi problemi vogliamo dare risposte chiare e in questo ci proponiamo come classe dirigente. Per questo vogliamo programmare e confrontare le idee in vista degli anni a venire.

Il percorso va fatto gradualmente, prima scegliendo l'itinerario adatto, e poi i compagni di viaggio con cui percorrere il cammino. Il futuro di Pachino non può prescindere dai giovani che nella società post moderna guardano alla riscoperta dell'agricoltura ma anche al turismo. Per fare ciò sono necessarie persone di specchiata onestà che riescano a valorizzare la capacità di iniziativa all'insegna del rispetto reciproco. Chi fa politica deve saper parlare la lingua della speranza e cercare di valorizzare l'orgoglio di essere pachinese, sia per chi pachinese lo è già sia per chi vuole diventarlo».

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 07-08-2004 - Categoria: Cronaca

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La ricetta del Senatore

Si sà: l'arte culinaria per sua estrinseca potenza è capace di mettere insieme blocchi sociali assai compositi e variegati.Il richiamo ai blocchi o componenti sociali di riferimento del nostro Senatore( gli stipendiati che diventano proletari) hanno la prerogativa di essere vecchi almeno di 30 anni. E la cosa che lascia perplessi è il fatto che nonostante abbia nel tempo assunto caratteristiche di aperta adesione e convinzione a destra, lo stesso per bagaglio culturale inalienabile, continua imperterrito ad analizzare la società a partire da Don Carlo Marx! Io credo che se si vuole costruire un progetto politico economico sociale per Pachino: mi sembrerebbe più opportuno che questo "progetto" avesse come riferimento centrale la figura del "Cittadino".Infatti, è a questa figura il maggiore riferimento principale che ogni azione che compie la pubblica amministrazione comunale nella sua esplicita azione di governo. Ma questa si sà non è cosa facilmente raggiungibile dalle nostre parti. Poichè, oramai, non si ha nessuna vergogna di fare vivacchiare questo paese nell'abulia non feconda del tempo facendo assistere gli inermi cittadini ( come un teatro globale) a contese personali e di potere che mortificano, da anni se non millenni, le aspettative della città e dei suoi cittadini.Per un progetto innovativo e strutturale per il futuro di Pachino, credo sia essenziale individuare i punti fondamentali di un possibile programma: acqua,igiene del territorio, pianificazione del territorio,ecc. ecc. e in base a questi punti programmatici aggregare le forze sociali e politiche che condividono il programma. Ma essenziale e fondamentale,senza delegare, che a questo progetto partecipino direttamente i "Cittadini".I cittadini delle serre,i cittadini dei tunnel, i cittadini del pieno campo, l cittadini dei vigneti,i cittadini dell'olio,i cittadini stipendiati, i cittadini disoccupati, i cittadini exstracomunitari, i cittadini studenti,i cittadini bambini, i cittadini commercianti,i cittadini ambulanti, i cittadini portatori di handicap. ecc. ecc. ecc.
Dall'alto del Torrefano mentre riscontro i veri ambigui personaggi che resistono e reprimono ogni speranza affinche tutto rimanga e resti come è.....
Cordiali Saluti da Pachino. Spiros