La quarta gamma protagonista alla prima giornata internazionale dell'anguria e del Melone

La quarta gamma protagonista alla prima giornata internazionale dell'anguria e del Melone L’incontro ha avuto luogo in Spagna nelle scorse settimane. Il futuro della quarta gamma, il processo di frammentazione delle tipologie di consumatore, le tecniche più innovative per una maggiore conservabilità e salubrità della frutta sono stati tra i temi chiave alla “Prima Giornata Internazionale del Melone e dell’Anguria”, organizzata da S&G Syngenta Seeds a Torre Pacheco, nella regione spagnola di Murcia. La Società sementiera, leader nell’agribusiness a livello mondiale, ha voluto creare un vero e proprio forum planetario, in cui potessero incontrarsi e confrontarsi alcuni tra i maggiori rappresentanti dell’intera filiera dell’anguria e del melone.
Davanti ad una platea selezionata di oltre 150 ospiti provenienti da tutto il mondo sono intervenuti come relatori l’americano Jim Gorny, vice presidente della International Fresh-Cut association, il britannico John Giles, direttore della divisione Consulting di Promar International e lo spagnolo José Hernandez Buj, rappresentante del settore produttivo spagnolo e fornitore di importanti catene della Grande Distribuzione Alimentare. Per Jim Gorny la quarta gamma negli U.S.A. è un settore in fortissima crescita: rappresenta il 10% di tutti i prodotti agricoli e il suo giro d’affari annuale è stimato in 19 miliardi di dollari. Il melone “fresh cut” è uno dei frutti più venduti negli Stati Uniti, per un fatturato che viene calcolato sui 200 milioni di dollari.
Secondo quanto riferisce Gorny, per rispondere alle esigenze di un consumatore con sempre meno tempo a disposizione, sono state immesse sul mercato nordamericano nuove soluzioni di frutta fresca di pronto consumo, con assortimenti senza componente liquida di autogoverno.

Un accento marcato è stato posto infine sull’alta qualità dei prodotti che bisogna utilizzare per il “pre-tagliato” e sugli accorgimenti da adottare ai fini di una soddisfacente conservabilità (dalle applicazioni di metilcloropropene nel postraccolta, alle lame ben affilate in fase di lavorazione, all’atmosfera modificata della confezione, ai circa 4 gradi da mantenere nello scaffale del supermercato).
Il portavoce di Promar International ha evidenziato come negli ultimi 5 anni la produzione mondiale di meloni sia salita da 18 a 21 milioni di tonnellate, mentre quella di angurie da 60 a 80 milioni di tonnellate. Secondo John Giles la situazione europea rimane tuttavia statica, con il melone fermo a 2.000.000 di tonnellate annuali e l’anguria addirittura in calo da 2 a 1,75 milioni di tonnellate. Un serio pericolo per gli equilibri del commercio internazionale potrebbe arrivare nei prossimi anni dalla Cina, il più grande produttore mondiale di angurie e meloni, se questo Paese decidesse di esportare parte di quella produzione che attualmente sta riservando soltanto al mercato interno. Giles si è anche soffermato sulle diverse e sempre più numerose tipologie di consumatore, a cui produzione e trade devono guardare con sempre maggiore attenzione. Per José Hernandez Buj il grado brix e l’aspetto esterno rimangono fattori fondamentali per l’anguria ed il melone, ma molto lavoro deve ancora essere compiuto in Europa per garantire più qualità nei trasporti e la continuità della catena del freddo.
Syngenta Seeds, forte del successo ottenuto, sta già pensando, per il prossimo anno, di ripetere l’iniziativa.
Fonte: AgroNotizie il 31-08-2003 - Categoria: Economia

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