La protesta dei pescatori

La protesta dei pescatori PORTOPALO - Consegneranno i documenti di pesca alle autorità e incroceranno le braccia. Sarà questa la protesta dei pescatori portopalesi i quali, insieme alle altre marinerie siciliane, hanno deciso di fare il passo avanti dopo la dichiarazione dello stato di agitazione alcuni giorni fa. Giovedì prossimo, secondo modalità che sono state decise nel corso di una riunione e di altri incontri tra addetti ai lavori, tutti i pescherecci (grandi e piccoli) si fermeranno in segno di protesta. Il livello attuale del carburante, che si avvia a superare la soglia di 80 centesimi per litro, costituisce una minaccia molto seria sulla tenuta di molte imprese del settore. «Non è possibile proseguire così – hanno affermato i responsabili della locale associazione di pescatori – e in accordo con le altre marinerie abbiamo deciso di astenerci dall'attività lavorativa». Già ieri si è fermata la marineria di Scoglitti. A brevissimo termine si terrà un vertice a Palermo con il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che ha già incontrato a Catania una rappresentanza delle marinerie siciliane per fare il punto della situazione anche sulla questione delle quote tonno stabilite dall'Ue. L'assessore comunale alla pesca, Michele Taccone, di ritorno dalla Fiera internazionale della pesca di Ancona, dove ha partecipato ad un incontro con il commissario europeo per la pesca Joe Borg, ritiene molto delicata la situazione.

«Siamo davanti ad una situazione oltremodo difficile – ha affermato Taccone – e che impone la messa in atto di scelte e strategie efficaci in poco tempo. Purtroppo quello che abbiamo sentito ad Ancona dal commissario europeo Borg non è l'ideale per la crisi del settore. L'Europa continua a considerare le demolizioni come l'unico intervento da portare avanti. Questo vuol dire, chiaramente, privilegiare l'uscita dal comparto e non il rilancio dello stesso». L'assessore fa riferimento alla necessità di un intervento tra il governo nazionale e quello regionale per trovare una soluzione che venga incontro alle esigenze e alle difficoltà dei pescatori siciliani. «Ben venga il vertice con il presidente Lombardo – ha evidenziato Michele Taccone – ma è necessario che sia il governo centrale a farsi carico, anche in sede comunitaria, della questione. La sorte di un intero settore è appesa ad un filo e i pannicelli caldi in questo frangente sono vivamente sconsigliati». Le marinerie siciliane concorderanno insieme altra iniziativa circa lo stato di agitazione della categoria.

L.S.
Fonte: LaSicilia.it il 27-05-2008 - Categoria: Cronaca

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