La posta si tinge d’antico

La posta si tinge d’antico MARZAMEMI - Trasmessa nei giorni scorsi all'ufficio tecnico comunale la bozza relativa all'antichizzazione del palazzo delle poste in piazza Regina Margherita a Marzamemi. Il progettista e proprietario del piano superiore dello stabile, ha sottoposto all'assessorato municipale il progetto che potrebbe essere realizzato per rendere conforme all'ambiente il palazzotto un tempo di esclusiva proprietà delle Poste e telecomunicazioni costruito alla fine degli anni sessanta con uno stile certamente non conforme e confacente al centro storico del borgo marinaro, oggi apprezzato e rivalutato anche grazie ai contributi del Ministero dei Beni Culturali. Il proprietario, l'ingegnere Cesare Cavarra, ha trasmesso all'organo municipale anche una serie di interventi volti ad adeguare lo stile strutturale dell'edificio al contesto ambientale in cui sorge rivolgendo un accorato appello all'assessore al fine di convincere Poste Italiane, rimaste proprietarie del piano terra dove attualmente hanno sede gli uffici, a contribuire, per quello che è di loro spettanza, alla realizzazione degli adeguamenti. A Poste Italiane, nelle settimane scorse, aveva già scritto il presidente del “Comitato Pro Marzamemi” Pasquale Aliffi inviando una lettera cofirmata dalla moglie di Cavarra, la signora Serrentino, cointestataria del primo piano del palazzotto, con cui si comunicava la disponibilità ad apportare tutte le modifiche necessarie a rendere conforme allo stile circostante la struttura.

In precedenza anche la Soprintendenza alla belle arti di Siracusa aveva fatto delle prescrizioni relative agli infissi ed ai materiali da utilizzare durante le attività di manutenzione straordinaria dell'immobile. “Sono stato, sono e sarò difensore ed accanito sostenitore della salvaguardia della ricchezza di sentimenti che infonde il borgo marinaro di Marzamemi, -ha scritto il progettista all'assessorato ai lavori pubblici-. In passato ho vinto la battaglia contro la piantumazione di ventiquattro alberi nel perimetro di piazza Regina Margherita, contro l'installazione di una fontana con vasca al centro della stessa piazza, contro l'appropriazione indebita di pertinenze della piazza stessa e contro la stonacatura di intonaci antichissimi nei quali la sabbia non crivellata lascia tutt'ora visibili i segni di fossili e conchiglie”. Cavarra propone di intonacare le facciate esterne del palazzo della posta proprio con i metodi di una volta e con la sabbia non crivellata in modo da ottenere gli stessi effetti. Per le aperture poi è stata proposta l'apposizione di grate in ferro battuto e la loro perimetrazione con pietra arenaria. L'adeguamento ripercorre lo stile guida dettato dal Palazzo del Principe prospiciente la Piazza Regina Margherita e tutti i lavori dovrebbero ispirarsi anche nei più piccoli particolari alle caratteristiche costruttive. Secondo il progetto, potrebbe essere previsto il taglio del balcone del secondo solaio che sporge dall'edificio, l'eliminazione dell'apertura che dà sulla piazza e la realizzazione di una scala esterna per garantire l'accesso al primo piano da rivestire interamente con pietra di Modica.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 08-02-2007 - Categoria: Cronaca

Lascia il tuo commento