PORTOPALO - La giunta ha approvato lo schema di bilancio che si appresta pertanto ad affrontare il passaggio finale, ovvero l'approvazione definitiva da parte del consiglio comunale.
La soppressione totale delle indennità di carica, proposta dal sindaco e dall'amministrazione comunale, considerate le difficoltà finanziarie scaturite dai minori stanziamenti regionali, è stata condivisa da tutti tranne che dal massimo esponente del civico consesso, Ornella Burgaretta. Va detto che nei sei anni di guida del comune portopalese, il sindaco Cammisuli ha fatto della rinuncia alle indennità di carica una misura costante e condivisa dalla sua coalizione. "Abbiamo eliminato anche le indennità di missione e ridotto persino i gettoni di presenza - afferma l'assessore Antonello Cannarella - e questo con l'obiettivo, che è stato raggiunto, di non aumentare la tassazione nei confronti dei cittadini. Certo, la posizione del presidente del consiglio di non rinunciare all'indennità, ovviamente, non la condivido.

Anzi, mi auguro che in fase di deliberazione finale si possa eliminare questo punto". A far quadrato sulla previsione dell'indennità di carica al presidente del consiglio sarebbe stata soprattutto la componente centrista (Udc). L'obiettivo della giunta è quello di liberare risorse da destinare ad alcuni capitoli di bilancio. La posizione del presidente e di alcuni consiglieri di maggioranza rischia di innescare una spaccatura, in seno al gruppo, che potrebbe palesarsi durante la votazione del bilancio nella prossima seduta del consiglio comunale. Bisognerà vedere adesso quale posizione assumerà il gruppo d'opposizione che a questo punto ha la concreta possibilità di proporre un emendamento al bilancio che potrebbe andare in porto con l'appoggio di quei componenti della maggioranza che vedono in modo negativo l'inserimento dell'indennità di carica per il presidente del consiglio comunale. E per la minoranza sarebbe questo un colpo pesante e non certo da sottovalutare.

sergio taccone