La crisi rischia di uccidere il commercio

La crisi rischia di uccidere il commercio PACHINO - «A Pachino la crisi del settore commerciale è molto estesa e lascia poco spazio all'ottimismo». Patrizia Tossani, rappresentante pachinese dell'Ascom (Associazione commercianti) parla chiaro e sottolinea la fase di preoccupante involuzione che si registra nel comune pachinese. «I commercianti boccheggiano da tempo - afferma Patrizia Tossani - e tra l'altro, nel periodo pre-natalizio abbiamo letto su alcuni organi di stampa degli inviti a fare acquisti fuori Pachino, per risparmiare. Penso sia questa una mentalità da rigettare. Anzi: si dovevano invogliare i pachinese a spendere all'interno del territorio, per consentire ai commercianti locali di rifiatare. Nel breve e medio termine è difficile intravedere dei margini di miglioramento. La crisi di questo settore è veramente grave». La responsabile cittadina dell'Ascom lancia una frecciata anche all'amministrazione comunale. «Abbiamo cercato in questi mesi di avere degli incontri - dichiara Patrizia Tossani - ma fin qui dall'attuale amministrazione comunale si è registrato solo silenzio e una forma di snobismo verso la nostra associazione". Il settore che catalizza il maggiore interessa, a Pachino e nel comprensorio circostante, resta senza dubbio l'agricoltura.

«Capiamo le necessità degli agricoltori, che sono il settore principale dell'economia locale - prosegue la Tossani - ma non si può ignorare la realtà del comparto commerciale che dà lavoro a non pochi addetti».
Il periodo dei saldi non sembra aver dato quel cambio di marcia tanto atteso. Sono tanti che preferiscono fare acquisti nei grandi centri commerciali del ragusano e di Siracusa. Sette chilometri più a sud, a Portopalo di Capo Passero, è peggio che andar di notte. Qui il settore commerciale è allo stato di coma "quasi irreversibile», da elettroencefalogramma piatto. «Se continua così il settore commerciale, ma è più corretto dire, quel che resta di ciò - afferma un cittadino portopalese - scomparirà del tutto. Escludendo pochi esercizi, che lavorano praticamente tutto l'anno, il resto è alla canna del gas». Il comune turistico-marinaro sembra indirizzato verso una stagionalizzazione commerciale, ovvero: tutto concentrato nel periodo compreso, grosso modo, tra luglio e settembre. E c'è chi tenta di sperimentare nuove strade, Ad esempio nel settore ittico, dove la nuova frontiera è rappresentata dalla pesca-turismo.

Sergio taccone
Fonte: LaSicilia.it il 21-01-2007 - Categoria: Cronaca

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