La chiusura del centro accende le polemiche

PORTOPALO - Non è passata inosservata la chiusura del centro cittadino per la realizzazione dell'isola pedonale nei quartieri del corso principale, tra le vie Lucio Tasca e Dante.
L'incognita maggiore è legata al transito del mezzi pesanti. Il comandante della polizia municipale, Giovanni Chiaramida, spegne subito le polemiche. "Abbiamo già contattato - afferma - i titolari dei due depositi di carburanti che si trovano nel centro abitato. Nel primo caso non esistono problemi vista la posizione all'ingresso del paese. Chi si vede recare al porto potrà optare per la via Tagliamento, svoltando quindi per la via Vittorio Emanuele". Capitolo autobus: Ast e Interbus sono già stati informati della novità al centro. "La soluzione è la via Principe di Piemonte - aggiunge Chiaramida - svoltando quindi per la via Tasca. Per l'interbus la soluzione potrebbe essere la via Garrano e la svolta a sinistra per la via Vittorio Emanuele. Soluzioni di una semplicità disarmante". Il responsabile della polizia municipale si impegna a garantire un maggiore controllo negli angoli delle strade interessate da un maggior flusso di mezzi, anche pesanti. "Faremo tutto quanto è di nostra competenza - prosegue - ma non vedo problemi per l'isola pedonale, progetto che fra l'altro risale a diversi anni fa". Ultimo riferimento: la celebrazione della Pace di Pasqua. "Ci si sposterà di qualche quartiere - conclude Chiaramida - nessun problema anche in questo caso".

S.T.
Fonte: LaSicilia.it il 11-10-2003 - Categoria: Cronaca

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LA PIAZZA E IL CORSO DUE IDEE URBANISTICHE A CONFRONTO.

La comunità di Portopalo di C.P., "sogna" una piazza, al centro del tessuto urbano cittadino, da più di 20 anni. Erano infatti le indicazioni del P.d.F del 1972 che introducevano l'idea e l'ipotesi di uno sventamento urbanistico di alcuni fabbricati per la creazione di una piazza comunale centrale. Queste previsioni di Piano si sono nel tempo affievolite e, a tratti, sono state palesemente nel corso degli anni ignorate. Molte le vicende personali e le aspre discussioni politiche che hanno interessato la comunità locale per diversi anni. La piazza non si fece allora per la incogruenza della previsione urbanistica e per l'eccessivo costo che avrebbe significato per le "casse" del Comune.In cambio, per essere onesti, l'amministrazione locale dell'epoca avvio il progetto di realizzare la piazza a mare,bellissima,che è quella oggi, definitivamente conclusa da queta amministrazione, di Scalo Mandrie.
Premesso che diversi sono stati gli interventi di miglioramento di arredo urbano che hanno interessato tutto il "Corso" principale di Portopalo(Via V.Emanuele)in questi anni.Ritornando all'inizio della vicenda ricordo che, in occasione di una campagna elettorale locale, di essere stato invitato ad una riunione elettorale dai "Compagni" per intervenire e affrontare alcune questioni di natura politico-urbanistica che ora brevemente qui riferirò.

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Il Concetto di "Corso" e di "Piazza" due soluzioni urbanistiche a confronto.
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Il contesto ideale parte da due concetti diversi di aggregazione funzionale e commerciale della formazione urbana: La Piazza e il Corso. Di norma, la città per strutturarsi ha bisogno dei due elementi che agiscano in connessione e biunivoca relazione. Il tema che -come detto- ha interessato negli anni il centro urbano di Portopalo: ma per contrasto anche quello di Pachino. A Portopalo lo sviluppo lineare del "Corso" ha dato a molti frontisti la possibilità di creare delle attività commerciali che favoriti e facilitati dall'asse regolatore del "Corso", di fatto hanno trovato democraticità e predisposione nella forma lineare per dare vita e impiantare una pluralità di interventi commerciali e di servizio che la "Piazza" avrebbe sicuramente negato. Infatti, il principio di Piazza (nucleo accentratore di funzioni commerciali e di servizio)nasce dal confronto e paragone originario con la vicina struttura urbanistica della città di Pachino. Per molto tempo i cittadini di Portopalo ci hanno,diciamo, invidiato(per paragone)la nostra piazza principale. Ma ora, a distanza di anni, si può facilmente capire e percepire perchè, allora, si sosteneva il "Corso" come concetto urbano-turistico-commerciale che avesse una valenza funzionale superiore e che contenesse maggiori elementi di democrazia economica. Perchè ,di fatto, Pachino negli ultimi 10 anni ha abbandonato la piazza principale(Vittorio Emanuele) disponendo le sue attrezzature più importanti(Poste,banche,esecizi commerciali,Bar) secondo una disposizione lineare: che dal Mercato all'Ingrosso arriva fino a Marzamemi ( Un nuovo Corso lineare con polarità strutturate nella realtà urbana a scala vasta). Pertanto, in definitiva, si può oggi affermare e ribadire che quella prospettiva di sviluppo urbanistico di fatto prospettato per Portopalo è stato realizzato a Pachino. E che dunque è Pachino che ha, fatto suo,e figurativamente copiato il concetto di "corso". Che è proprio della struttura urbana di Portopalo di C.P. E' dunque insito e storicamente accertato e acclarato che nella struttura urbana di Portopalo vi siano stati occasioni e vi sono più ampie e maggiori e superiori occasioni di rendita di posizione e di valore lineare-democratico distributivo della proprietà catastale. Pertanto, per finire,bene venga la chiusura di un tratto dell'ideale "centro" di Portopalo:( a periodi limitati nel tempo) ma che non si ignori che non si può fare per "ordinanza assessoriale" quello che la civiltà urbanistico-commerciale ha modellato nel corso degli ultimi 20 anni a Portopalo di C.P.e nel Promontorio.
Dalla lanterna del Faro di Cozzo Spadaro. Cordiali Saluti. Spiros