La Cgil accusa la Misericordia

La Cgil accusa la Misericordia PACHINO - È polemica aperta tra la Cgil di Pachino e la confraternita Misericordia. Il segretario della Cgil Antonio Armone ha infatti scritto una lettera aperta chiedendo le dimissioni della dirigenza della confraternita che si occupa di assistenza agli ammalati. Tutto è nato in occasione della manifestazione organizzata nei giorni scorsi dalle tre confederazioni sindacali contro il caro Tarsu. In quell'occasione la Cgil chiese l'intervento e l'assistenza di un mezzo di soccorso della Misericordia, dato che il corteo si sarebbe dovuto svolgere in una giornata che si preannunciava molto calda e dunque la presenza di un mezzo di soccorso sarebbe stato rassicurante per tutti. La confraternita però decise di non partecipare alla manifestazione, temendo una strumentalizzazione politica. «Ci è stata deliberatamente negata assistenza, -ha affermato il segretario della Cgil Antonio Armone- perché, secondo quanto ci è stato riferito, la dirigenza ha ritenuto di non volere partecipare ad una manifestazione dal significato politico.

In primo luogo la manifestazione non era politica ma organizzata dalle forze sindacali, e poi non ci hanno neanche degnato di una risposta rispettosa delle forme». Armone nella lettera aperta è un fiume in piena. «Tra le persone che hanno manifestato, sudate, tartassate, e già penalizzate da una politica di esclusione e di emarginazione, ve ne era una con uno stato di malattia terminale a cui la presenza della confraternita Misericordia avrebbe potuto essere di grande aiuto. Nell'assistenza ci siamo dovuti invece arrangiare da soli». Poi Armone diventa pungente. «Ma non preoccupatevi, perché continueremo a donare il nostro 5 per mille sia alla Misericordia di Pachino così come a tutte le associazioni, perché riteniamo che il volontariato sia un'idea a prescindere da chi lo gestisce. Voi invece (rivolgendosi a chi ha negato l'autorizzazione) negando l'assistenza, avete continuato a fare l'altra politica, non quella del fare o dello spendersi per la comunità, ma quella dei compromessi». A replicare è stato il direttore sanitario della confraternita Candiano che ha affermato: «Noi non facciamo politica ma assistiamo malati. Non è pensabile che un nostro mezzo di soccorso impegnato in altri servizi programmati da tempo possa mettersi al seguito di un corteo solo per dire che c'era anche la Misericordia. Se ci avessero chiamati per qualche malore o perché serviva il nostro aiuto saremmo accorsi prontamente, ma l'assistenza sanitaria è super partes e non può stare con nessuno. Respingo dunque al mittente le critiche avanzate perché infondate. Inoltre la richiesta è pervenuta solo qualche ora prima della manifestazione».

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 12-07-2008 - Categoria: Cronaca

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