La carenza idrica impone soluzioni

PACHINO - Da sempre la carenza idrica rappresenta un grosso problema non soltanto per Pachino ma per tutti i comuni della zona sud. Nelle torride estati, che in Sicilia iniziano già in maggio e si prolungano spesso fino ad ottobre inoltrato, ma anche durante le stagioni invernali spesso contrassegnate da lunghi periodi di siccità, con l'abbassarsi degli alvei, puntualmente si presenta la carenza idrica. La scarsa disponibilità d'acqua ed i problemi ad essa connessi risultano ancora più gravi a seguito del vertiginoso aumento della popolazione nelle zone turistiche, affollate durante il periodo delle ferie da gente proveniente da ogni parte d'Italia o anche da stranieri che scelgono di trascorrere i periodi di riposo nei nostri meravigliosi luoghi. Comincia allora la guerra per l'acqua, una guerra tra poveri, combattuta tra bidoni, tubi di gomma ed attese spasmodiche di quanti sono costretti a trascorrere le notti in bianco nella speranza che i loro motorini riescano a captare l'ultimo residuo di acqua che scorre nei tubi e garantirsi così un approvvigionamento appena sufficiente. E' tutt'altro che un evento raro vedere a qualunque ora del giorno e della notte le autobotti fare la spola per garantire una fornitura utile solo per qualche giorno, dato che la rete idrica, in più punti vecchia e fatiscente, non riesce a garantire una fornitura regolare. Un bollettino di guerra che lascia un segnale fortemente negativo nei turisti che, pur affascinati dalle bellezze naturali dei nostri luoghi, si guarderanno bene dal tornare l'anno successivo ricordando le notti trascorse insonni per i fastidiosi fischi dei motorini accesi durante le ore di riposo. Tutto ciò mal si confà con lo sviluppo turistico al quale tutta la zona sud della provincia è protesa. Il gravissimo problema non è sfuggito al presidente del comitato cittadini pro Marzamemi Pasquale Aliffi, che ha scritto al presidente della Provincia Marziano che è anche responsabile dell'Ato idrico di Siracusa, al Prefetto, ed ai sindaci della zona sud, deciso ad affrontare il problema per tempo così da evitare l'emergenza prevedibile ma sempre considerata improvvisa da qualche amministratore, che puntualmente si ripresenta.

"Sappiamo, -scrive Aliffi- che sono stati stanziati sostanziosi finanziamenti sia dal governo nazionale che dalla Comunità Europea al fine di risolvere il problema idrico trasferendo enormi quantità di acqua da zone più ricche a quelle colpite dalla siccità. Sono noti i contributi per il rifacimento delle obsolete condotte idriche, o i progetti finalizzati a desalinizzare l'acqua del mare per un impiego nel mondo agricolo, riservando le quantità di prezioso liquido delle falde ad un uso nelle città. Tutto ciò ci porta a pensare, -continua il presidente del comitato pro Marzamemi- che con le normative vigenti sarebbe sicuramente possibile sistemare le condotte idriche e recuperare una enorme quantità di acqua potabile, destinando quella desalinizzata o depurata agli impieghi industriali ed agricoli. Ci rendiamo conto che progetti di questo tipo richiedono sforzi economici non indifferenti e tempi lunghi anche a causa della burocrazia che non agevola il compito, ma riteniamo che solo con l'avvio di un grosso e serio progetto di depurazione di acque reflue o di dissalatori è possibile raggiungere una soluzione definitiva del problema, per cui, -conclude Aliffi- si propone alle autorità in indirizzo di convogliare i loro sforzi per la realizzazione di quanto prospettato, al fine di profittare anche degli strumenti e delle agevolazioni previste dalla normativa vigente". L'ipotesi proposta dal comitato cittadino potrebbe apparire a molti scarsamente realizzabile, ma basta visitare le pagine dei siti internet delle principali aziende che gestiscono acquedotti per rendersi conto che ciò che viene bollata come un'ipotesi fantasiosa, è già realtà concreta in molte zone d'Italia.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 17-03-2004 - Categoria: Cronaca

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