L'Unitre "convinta" dalle marine di Dugo

Continua a riscuotere un grosso successo la personale di pittura del maestro Salvatore Dugo organizzata presso la sede sociale dell'Unitrè di via Roma 10. La mostra è stata organizzata nel quadro del cartellone culturale delle festività natalizie dell'università della terza età, che ha deciso di ospitare il pittore Dugo in omaggio alle attività da lui organizzate in seno all'associazione. Dugo espone una ventina di opere dal tema "Le marine e la campagna nel pachinese", ed ancora una volta stupisce l'estimatore attento che, voglioso di assaporare l'arte pittorica, si pone ad osservare le opere di uno dei più illustri esponenti delle scuola del paesaggio pachinese. Per dirla con il critico d'arte Salvatore Cagliola, «la maturità conduce Dugo a nuove mete,… rendendo la pennellata più plastica e sapiente, l'impianto architettonico equilibrato, i colori di una gamma incredibile nella invenzione dell'iride e che fanno veramente sognare trasportando l'anima in mondi di beatitudine. Nell'osservatore rimane un tema melodico che, nel crescendo sinfonico, ritorna e lega l'ieri all'oggi per un'eterna giovinezza». Delle opere di Dugo, Arturo Messina dice: «Gli sfondi afosi nelle sue tele sembrano intravisti in un velo di indistinto scenario che sfuma in lontananza, pur cogliendo con esperto colpo d'occhio globalmente la scena. La sua campagna pachinese può essere accostata ai paesaggi ridenti di Monet dove le luminescenze negli angoli più lussureggianti richiamano le incandescenze di scenari tormentati o spogliati del loro fascino». Le tele relative alle marine mostrano invece un panorama di melanconica dolcezza che avvolge ogni aspetto della vita, dove i paesaggi si riflettono nell'acqua e diventano una realtà diversa, nuova, trascolorata. Un artista completo insomma Salvatore Dugo, che ancora una volta offre l'occasione di immergersi nelle sue opere che ci concede per lasciarsi annebbiare la vista dal suo mondo con l'occhio di chi cerca nell'arte il segreto della vita.

Sa. Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 03-01-2004 - Categoria: Cultura e spettacolo

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