L'Udc si divide, in 5 accusano Giliberto

PACHINO - Scontro frontale all'interno dell'Udc pachinese. Cinque consiglieri comunali del partito del governatore Totò Cuffaro, Dell'Ali, Di Stefano, Valerini, Beninato e Orlando, del gruppo che fa riferimento a Giuseppe Ciavola, hanno chiesto al sindaco le dimissioni dell'assessore Giuseppe Giliberto (Udc).
Sul partito più forte nell'assemblea civica, da un punto di vista numerico, si apre quindi una lotta interna che vede da un lato Ciavola e Nuccio Cicciarella oltre i cinque consiglieri citati, rappresentati in giunta dall'assessore Novello e dall'altra Giliberto e il vicepresidente del Consiglio comunale, Salvatore Francavilla. L'assessore si difende dagli attacchi ricevuti. «Sono in questo partito non da ora - afferma l'amministratore - ed i meriti me li sono conquistati sul campo, affrontando con successo campagne elettorali per le amministrative, le regionali, le nazionali e le provinciali. «Con Francavilla - prosegue l'assessore Giliberto - si è lavorato molto bene e i risultati, in termini di consenso, si vedono. Basti pensare che alle recenti elezioni provinciali proprio Francavilla è stato il candidato pachinese più votato. Politicamente, poi, è nota la nostra vicinanza e gli ottimi rapporti sia con Raffaele Lombardo che con Pippo Gianni.

Per quanto riguarda, poi, i cinque firmatari, possono fare riferimento al loro assessore, Novello, e non a me». Giliberto prosegue inarrestabile: «Abbiamo assistito in questi giorni alle fantasie di qualche disperato - prosegue l'assessore - e i cinque, tutti allineati sulle posizioni di Ciavola, devono risolvere eventuali problemi all'interno della loro cordata di riferimento». Parole dure quelle dell'esponente dell'Udc. «Sia io che Francavilla - ribadisce Giliberto - abbiamo sempre lavorato per far crescere l'Udc e la richiesta dei cinque consiglieri mi pare campata per aria. «Tra di loro, poi, segnalo la posizione di Valerini, ex An ed ex Dc, che all'Udc non ha dato alcun apporto in termini politici e che dopo aver fatto la dichiarazione di appartenenza al nostro partito ha firmato la richiesta delle mie dimissioni. Roba da film comico». Di ritorsione politica parla Paolo Dipietro di Forza Italia: «Si chiedono le dimissioni di Giliberto - dice Dipietro - solo perché ha appoggiato, come me del resto, la candidatura di Sena. Nella Casa delle Libertà insomma non c'è libertà e se il signor Ciavola pensa di avere campo libero con questo tipo di politica si sbaglia di grosso. Mi scriva pure nelle sue liste di proscrizione, ma l'assessore Giliberto deve restare al suo posto perché ha operato bene».

S. T.
Fonte: LaSicilia.it il 06-11-2003 - Categoria: Politica

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I GIOVANI VECCHI E L'OPPOSIZIONE DI POTERE

E' oramai chiaro che la "maggioranza" nella maggioranza ha prima prodotto le turbolenze passate e poi l'accordo con il Sindaco. Che prevedeva la estromissione di Alleanza Nazionale ma sopratutto quella del buon ex vicesindaco Rotta. Poi, l'accordo e l'aggancio di Massimo. Poi, ancora, l'estromissione dell'Assessore di Rinascita di Pachino Rosario Sultana. Oggi, l'attacco al buon Assessore Giuseppe Giliberto. La scusa è che non ha votato le "indicazioni precetto" del solito noto politico locale di quarantennale tradizione parentale. Si paventa un attacco senza precedenti e nuove turbolenze per il Sindaco. Ma, siccome anche questa azione era stata già messa in programma da tempo alla fine si determinerà la sua estromissione( di Giuseppe). Ma non perchè ha votato secondo coscienza personale, che è una sua prerogativa statuaria e di legge e di natura nominale: ma perchè la "maggioranza" nella maggioranza aveva messo anche questo nel conto; di surrogare il posto di assessore del giovane e produttivo Giuseppe. Si spazza e si spezza il nuovo perchè rimanga alla fine una politica "vecchia" fatta,però, dalle nuove generazioni di sempre. Insomma la sostanza politica non cambia: e molti fanno a gara per potersi a questi "politici di potere reale" avvicinarsi ed accucciare. A me dispiace intervenire contro le analisi peregrine dell'opposizione di sinistra perchè di fatto non affronta il vero "nodo" della politica locale. O questi non capiscono, o peggio fanno finta di non capire, che fanno analisi politiche che non attaccano nel vivo le vecchie incrostazioni consociative di potere. Allora diventa un obbligo applaudire la resistenza attiva e chiara del Preside Paolo Di Pietro. Visto che a Siracusa i D.S. fanno accordi con la NUOVA D.C. di Foti,Brancati e ........Nicita. E non è finita!!!!
Cordiali Saluti Spiros