L'oro rosso di Pachino

Anche se qualcuno vede con fastidio l'eccessiva identificazione del territorio pachinese con il ciliegino, i continui successi del pomodorino Igp di Pachino confermano ancora una volta come l'«oro rosso» sia l'elemento nevralgico del settore agricolo locale, che costituisce la parte più importante dell'economia pachinese. I rappresentanti istituzionali del comprensorio Igp, comprendente soprattutto il territorio di Pachino e Portopalo, hanno sempre sottolineato l'unicità organolettica di questo prodotto le cui caratteristiche sono rintracciabili solo nel pomodoro in uscita da questa zona. I successi del ciliegino hanno abbondantemente superato i confini nazionali grazie anche alla partecipazioni ad importanti fiere che si sono svolte in Germania e in Spagna. In crescita il fatturato delle aziende agricole di questo settore.
Fonte: LaSicilia.it il 31-10-2003 - Categoria: Economia

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Dalla "Sicilia" di oggi.....
ROMA - Una tecnologia innovativa, totalmente italiana, per la produzione di energia elettrica dal sole: obiettivo produrre energia solare più efficiente, in grande quantità, a costi competitivi e naturalmente ecocompatibile. E' il progetto Archimede, nato dalla collaborazione tra Enel ed Enea e presentato oggi dal presidente dell'Enea e premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia e dall'amministratore delegato dell'Enel Paolo Scaroni.

Enel ed Enea, dunque, insieme per l'energia solare, con un progetto che rappresenta la prima applicazione a livello mondiale di integrazione tra un ciclo combinato a gas e un impianto solare termodinamico. Un sistema basato su una tecnologia fortemente innovativa elaborata interamente dall'Enea.
Sede della sperimentazione sarà la centrale Enel di Priolo Gargallo (Siracusa).

Il grande impianto solare, hanno spiegato Rubbia e Scaroni, sorgerà in un'area adiacente di proprietà dell'Enel che incrementerà la potenza della centrale di circa 20 Mw. Un impianto sperimentale, che consentirà di produrre energia elettrica aggiuntiva di fonte solare capace di soddisfare il fabbisogno di una città di 20 mila abitanti, con un risparmio di 12 mila 500 tonnellate equivalenti di petrolio all'anno e minori emissioni di anidride carbonica per 40 mila tonnellate l'anno. Una tecnologia, ha spiegato il premio Nobel per la fisica, di svolta che consentirà di produrre energia elettrica dal sole in maniera continuativa: anche di notte e quando il cielo è coperto. Ciò grazie a una miscela di sali in grado di conservare a lungo il calore raccolto durante il giorno.

«Con la nuova tecnologia solare termodinamica sviluppata dall'Enea - ha detto Rubbia - si apre una nuova via che introduce sostanziali innovazioni rispetto alle energie rinnovabili convenzionali, quali il fotovoltaico, l'eolico e la biomassa. La produzione di grandi quantità di energia pulita, continuamente disponibile e a costi confrontabili con quella dei fossili - ha sottolineato - rappresenta un reale salto tecnologico che permetterà, se usata in scala adeguata, di contribuire in modo determinante ad una maggiore indipendenza energetica e alla riduzione dei gas serra, in particolare per le aree ad alta insolazione come le regioni del sud del nostro Paese».

Il progetto Archimede racchiude in sé, ha invece rilevato Scaroni, tre record: «Utilizza nello stesso sito produttivo la tecnologia di energia rinnovabile e quella tradizionale ed è la prima volta al mondo che si attua una tale sperimentazione; la centrale prototipo funzionerà sempre ed anche in assenza di sole, anche questa un'innovazione a livello mondiale; la dimensione della centrale rappresenta inoltre un primato europeo».

Ci troviamo di fronte, ha detto Rubbia, a una vera innovazione: «Il solare termodinamico rappresenta una nuova strada con grandi potenzialità, è un sistema pulito e a costi relativamente bassi». La tecnica, ha spiegato il premio Nobel, si ispira appunto agli esperimenti di Archimede. L'Enea ha così messo a punto un sistema grazie al quale la luce diretta del sole viene concentrata con un sistema di specchi parabolici e accumulata grazie alle proprietà di un nuovo fluido a base di sali, in modo da rendere disponibile calore ad alta temperatura, fino a 550 gradi, in ogni momento della giornata. L'energia termica così raccolta servirà a produrre vapore ad alta pressione che, convogliato nelle turbine dell'adiacente impianto a ciclo combinato della centrale Enel, incrementerà la produzione di energia elettrica della centrale, riducendo la necessità di consumare combustibili fossili e migliorando le prestazioni ambientali. Il campo solare sarà costituito da 360 specchi per una superficie totale di circa 200 mila metri quadrati.

L'investimento complessivo per la realizzazione del progetto è circa 50 milioni di euro. Questo sistema, attraverso l'introduzione di uno specchio concentratore - ha aggiunto Rubbia - aumenta la densità di energia solare di un fattore pari a 100 ed è quindi possibile raggiungere temperature molto elevate del tutto analoghe a quelle prodotte da impianti a combustibili fossili. Il calore ad alta temperatura è inoltre accumulato in un contenitore di dimensioni tali da permettere di produrre energia in funzione della domanda, evitando la discontinuità delle energie rinnovabili.

Ma il 'solare termodinamico' del progetto Archimede rappresenta anche una strategia vincente per il mezzogiorno. Impianti solari di questo tipo, infatti, hanno la loro più naturale collocazione nelle regioni meridionali che, per le favorevoli condizioni di insolazione, ha detto Rubbia, potranno diventare il luogo di elezione per la diffusione di tale tecnologia, con la prospettiva di realizzare il bacino di produzione di energia pulita per il Paese.

L'impianto prototipo dovrebbe partire entro la fine del 2007. Una nuova tecnologia che potrà rappresentare un concreto aiuto anche per quei due miliardi di persone, concentrate soprattutto nel sud del mondo, che a tutt'oggi non dispongono di energia elettrica: «La realizzazione di specchi solari per la produzione di energia - ha concluso Rubbia - è un punto di svolta». Anche nel rapporto tra povertà ed energia.