L'economia della città si basa anche sull'immigrazione

Con la ripresa della stagione degli sbarchi nelle coste di Pachino e Portopalo, riprende un flusso costante di immigrati nel territorio. Gli immigrati in molti casi sono di passaggio ed aventi come destinazione finale altre città italiane o di paesi europei, ma in molte occasioni non rare, Pachino è la destinazione finale del loro viaggio della speranza.
La città dell'agricoltura, del vino e del ciliegino ed oggi anche del melone Igp, fonda parte dell'economia anche sull'immigrazione. A dimostrarlo sono i fatti ed i numeri. Tra Pachino e Portopalo vive una comunità di immigrati, non regolamentata dalle istituzioni locali, molto numerosa con un unico filone lavorativo rappresentato dall'agricoltura.
I lavori pesanti spesso all'interno delle serre o nella raccolta di pomodori e angurie, occupano stagionalmente centinai di extracomunitari che si trasformano in forza lavoro insostituibile. La presenza degli extracomunitari in piazza e nei principali luoghi di ritrovo cittadino è ormai diventata una costante.

La città vive anche grazie agli immigrati, ma non dà nulla loro in cambio. La presenza delle comunità straniere mette in moto un'economia non indifferente. Basti pensare che le sole procedure per la loro regolarizzazione hanno portato alcuni studi legali cittadini a specializzarsi nel settore, favorendo non solo il disbrigo pratiche per il rilascio dei permessi di soggiorno ma anche ricongiungimenti familiari, diritti di asilo e quant'altro possa inerire il ricorso alla giustizia da parte di cittadini stranieri. Un apporto dunque, non solo diretto nella fase produttiva, ma anche nel settore giuridico legale e non ultimo nel settore commerciale. Esistono infatti a Pachino degli esercizi commerciali gestiti da cittadini extracomunitari quali ad esempio le macellerie che mettono in vendita carni macellate secondo il rito previsto dalla religione islamica. Immigrazione inoltre non significa solo cittadini di provenienza africana, poiché molto ampia è anche la comunità polacca e non ultima quella cinese.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it - 01/05/2007 il 02-05-2007 - Categoria: Cronaca

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