L'angoscia di Pachino

L'angoscia di Pachino Ancora una volta ha prevalso l’interesse di parte rispetto al bene di Pachino, dopo questa seconda prova di sfiducia andata a vuoto al Sindaco Giuseppe Campisi in soli 2 anni. Radicati alle poltrone del potere che valgono più degli stipendi che percepiscono, questi Signori non si rendono conto del male che stanno facendo e che faranno per altri 3 anni alla Comunità. Comandati a bacchetta da uno stratega che è stato eletto dalla gente di centro sinistra e che ora si dichiara di centro destra senza che nessuno (o quasi) dei partiti di centro destra è disposto ad accostare la propria dignità con uno che nella sua storia politica è transitato a convenienza e senza alcun pudore in diversi partiti, prescindendo da schieramenti di destra o di sinistra.

Tutti gli hanno chiuso la porta in faccia tranne una corrente di un partito politico, l’UDC che, nel togliere questa gente dall’isolamento politico, ha mostrato attaccamento a quelle poltrone facili che gli venivano offerte da questi. Il simbolo dello scudo crociato ha rappresentato per me nel passato un forte attaccamento a quegli ideali e quei valori che Don Luigi Sturzo (fondatore del Partito Popolare divenuto poi Democrazia Cristiana) ha profuso in tanta gente della mia generazione. Quel Simbolo che adesso l’On. Casini ha fortemente voluto salvare in nome della storia, viene gestito, purtroppo, da gente che ha scordato quegli insegnamenti e non fa più riferimento a quei valori.

Ai dirigenti Regionali e Provinciali di questo partito “gli piace vincere facile!!!” (come dice una recente pubblicità). Gli piace riempirsi la bocca dicendo che il Sindaco di Pachino e 8 consiglieri con relativi esperti di staff sono stati accolti a braccia aperte dal loro partito. Tanto loro, che hanno solo fatto una semplice operazione politica non sanno nemmeno dove si trova Pachino!!! Non si rendono conto del male che hanno fatto al nostro paese!!! Sanno solo di aver conquistato facilmente delle poltrone a prescindere da qualche sparuto numero di persone sedute sopra, i quali, purtroppo, hanno nella mani una macchina chiamata Pachino.

Ma quella macchina non parte e loro, fra l’altro, stanno dimostrando di non saperla guidare. Non capiscono che è soltanto un problema di serbatoio rimasto a secco. Gli manca la benzina e loro, invece, vorrebbero mettere carburante agricolo. Ma la benzina è saldamente in mano all’opposizione che la tirerà fuori soltanto per darla in mano al popolo di Pachino allorquando ci saranno nuove elezioni per il Comune. Al momento di quelle elezioni però gli elettori di Pachino, la cui stragrande maggioranza è pentita dell’errore a suo tempo commesso nella cabina elettorale, dovranno tenerne conto, ricordandosi in futuro sia di questi 8 Signori ed i relativi assessori che a loro facevano riferimento, sia la corrente di questo partito politico che li ha accolti per meri scopi privatistici ed elettorali (che nulla ha a che fare con il bene di Pachino) e sia chi in precedenza (Maggio 2007), con la sua gente da Rosolini, ha lanciato la prima ancora di salvataggio al Sindaco, riuscendo a bloccare il paese “in agonia” ancora per altri 3 anni

PASQUALE ALIFFI
Fonte: Pasquale Aliffi il 14-03-2008 - Categoria: Opinioni

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