L'agricoltura non c'entra col portafoglio

Confagricoltura: ''Sulle tasche dei consumatori non grava l'ortofrutta, ma i costi energetici i cui prezzi, aumentati del 13% da gennaio a settembre".


(ANSA) - PALERMO, 19 NOV - Non e' l'agricoltura che pesa sul portafoglio dei consumatori. Lo sottolinea Confagricoltura, a proposito dei dati diffusi da Istat sulla dinamica dei prezzi al consumo ad ottobre. I dati, commenta Confagricoltura, confermano il ruolo deflattivo dei prodotti agricoli (e in particolare di quelli orticoli, che registrano -7,2% ad ottobre 2004, rispetto a ottobre 2003).

Per la frutta si registra una riduzione tendenziale di prezzo dello 0,9%. ''Quello che pesa sulle tasche - rimarca l' organizzazione degli imprenditori agricoli - sono i beni energetici i cui prezzi, nel solo periodo da gennaio a settembre, sono aumentati di ben il 13%, con un'accelerazione costante''. Confagricoltura manifesta, tuttavia, una forte preoccupazione per lo stato di crisi che sta interessando l' agricoltura: negli ultimi mesi i prezzi all' origine di ortofrutta, olio, cereali e in generale delle principali produzioni agricole, sono diminuiti notevolmente, compromettendo il reddito degli agricoltori.
''In questa situazione di difficolta' - sottolinea Confagricoltura - si sono aggiunti i recenti episodi del maltempo che hanno colpito molte aree del Paese aggravando ancor piu' la crisi per le perdite di raccolti e i danni alle strutture agricole''
Fonte: Greenplanet.net/Ansa.it il 19-11-2004 - Categoria: Economia

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Ipotesi di sviluppo locale...

PREMESSA

La crisi, in Europa e in Italia,dipende da una serie di fattori a scala internazionale:dove, la guerra all'Iraq ha un ruolo fondamentale.

Dall'altro, l'emergente boom della Cina come primo paese nel mondo per qualità e quantità nello sviluppo globale.


L'America riceve prestiti da questo paese e in cambio offre prospettive di allargare il mercato nel medioriente e in europa centrale come contropartita globale di mercato.

L'Europa, con la sola eccezione dell'Italia, e il riposizionamento della Spagna con il nuovo governo: sono stati gli unici due paesi che hanno appoggiato direttamente gli americani e la loro politica di unica guida imperialista nell'ambito della gestione globale delle risorse planetarie!

Questa nuova politica,che parte dall'11 settembre e dallle torri, come sappiamo, non è condivisa dal cuore d'Europa,Germania e Francia, mentre la Russia ricorre a nuove e superbombe atomiche per mettere in campo anche il suo perduto "dominio-Bipolare" che per 40 anni ha retto le sorti del mondo.

La politica di normalizzazione degli americani non lascia scampo e la dottrina di Bush è: o con me, o contro di me!

L'unica nota positiva, ma che potrebbe essere compromessa, con una strategia bivalente è stata l'apertura e la pace nei rapporti con la Libia di Gheddafi da parte degli americani e dagli inglesi dopo i tragici fatti di Loocherbie in inghilterra.


Paesi Canaglia messi al guinzaglio o docili agnelli che capiscono che gli americani fanno sul serio?

Fatto stà che l'Europa,l'Italia,la Sicilia,le provincie regionali di Siracusa,Ragusa, Caltanissetta e Trapani, cioò tutte le provincie rivierasche verso paesi africani come la Libia e la Tunisia e Malta, sono oggi in piena e profonda crisi.

QUADRO NAZIONALE

Da questo quadro generale emerge che la crisi in atto oltre ai fattori generali: contiene un attacco più diretto all'agricoltura europea ,italiana e siciliana con l'introduzione nel mercato dei cosidetti OGM.
Ma la propaganda e la non corretta informazione di stampa: porta ad individuare nei paesi rivieraschi a sud del mediterraneo, Marocco,Tunisia,Algeria,Eggitto, i nostri veri,ma poverissimi, nemici!!

Pertanto, oggi siamo di fronte ad un governo spaccato in due!

Dove, Alleanza Nazionale,con il suo Ministro Alemanno hanno una posizione, Berlusconi a nome e per conto delle multinazionali america dell'OGM, ne ha una completamente contraria.

Da questo quadro emergono una serie di domande su come possa essere sviluppata una strategia che ci consenta di diventare produttore di qualcosa altro, oltre al ciliegino e al camone: che abbia una specificità e una particolarità che solo il territorio di Pachino può dare!

Insomma, bisogna produrre altre cose e al più presto.

Nello stesso tempo, occorre che le imprese maggiori si specializzino sui protocolli comunitari sul confezionamento ed imballaggi e che siano in grado di fornire servizi sia alle cooperative che ai singoli produttori associati.Ma anche ai prodotti che arrivano dai paesi mediterranei.

Nello stesso tempo, contando sul fattore qualità del territorio, si avvi una seria politica,della distribuzione dei finaziamenti nel settore agrituristico.

Si avvii realmente la politica comunitaria ed europea sul settore specifico e che si dia realmente la possibilità di modellare economicamente quelle piccole imprese come da programmi.

Le quali, devono capire che possono lavorare un pò di meno in agricoltura incentivando le pubbliche relazioni nel settore agrituristico.

Dove ogni azienda produce per se i prodotti di qualità e biologici da offrire agli ospiti.

Inoltre, una seria politica nel settore turistico dove si permetta e si ricerchi sul mercato, operatori economici per potere costruire ,alberghi,camping, bed&breakfast e agli operatori finanziari possibilità ed opportunità per potere venire ad investire nel Promontorio di Pachino.

Cordiali Saluti. Spiros


p.s.