Incendio doloso allo «Zanzibar»

Incendio doloso allo «Zanzibar» PACHINO - Un boato sordo nel cuore della notte e poi fiamme altissime che in meno di un'ora hanno completamente distrutto l'intero esercizio commerciale. È stato questo il triste epilogo dello “Zanzibar”, il chiosco di contrada Tre Colli, cuore della zona residenziale di Pachino, devastato da un violento incendio che ieri notte ha lasciato in piedi solo i muri perimetrali del locale. Le fiamme hanno divorato tutto, dal tetto agli arredi alle rifiniture interne, costruite interamente in materiale ligneo, lasciando ben poco da poter recuperare. Il boato che ha svegliato l'intero circondario, è stato udito dai vicini intorno alle quattro del mattino. Una deflagrazione che, secondo quanto riferito dalle autorità competenti, lascia pochi dubbi sulla natura di origine dolosa. Dall'esplosione si sono poi sprigionate le fiamme, altre e violente, favorite probabilmente da liquido infiammabile fatto penetrare all'interno dell'esercizio commerciale che risulta di proprietà dei fratelli V.S. e V. N. Ai vigili del fuoco, intervenuti dopo una ventina di minuti dalla chiamata (giusto il tempo di percorrere a tutta velocità la Noto-Pachino), non è rimasto altro da fare che tirare fuori dal locale le bombole di gas custodite all'interno scongiurando così il pericolo di una ulteriore deflagrazione che poteva rivelarsi ancor più distruttiva anche per le villette circostanti, e spegnere le fiamme che però, a quel punto, avevano già divorato tutto il tetto e gli arredi. Tantissime le persone che, nonostante l'ora, svegliate dal frastuono e dalle sirene spiegate dai mezzi di soccorso, hanno seguito direttamente le fasi concitate dei soccorsi. Il locale era gestito dalla madre dei due proprietari, C.G. che da tempo aveva avviato il bar-panineria-rosticceria divenuto centro di ritrovo per centinaia di giovani che avevano fatto dell'esercizio commerciale e della piazzetta circostante il punto di ritrovo preferito.

Secondo gli inquirenti i dubbi circa la matrice dolosa sarebbero pochi, dato che, nei pressi dell'esercizio andato in fumo, è stata trovata una bottiglia contenente liquido infiammabile. Nonostante ciò i proprietari avrebbero dichiarato di non avere subito nessuna richiesta estortiva né intimidazione di sorta. Uno stretto parente dei proprietari ha riferito che è ferma intenzione dei propri congiunti di ricostruire tutto e nel più breve tempo possibile. In passato nella zona si erano registrati numerosi atti vandalici ai danni degli alberi della piazzetta, ed una bottiglia esplosiva era stata trovata nei pressi dell'abitazione della gestrice del locale. Spetterà ora agli inquirenti verificare se questi episodi possono essere ricondotti o meno ad un'unica mano criminale o siano da considerare episodi a se stanti. Gli inquirenti inoltre sono chiamati a risolvere anche un altro interrogativo legato ad un possibile ritorno in loco di attività estortive e criminali in generale. Una certa recrudescenza malavitosa che lentamente potrebbe essere tornata in piena attività a Pachino dopo anni di tranquillità dovuta ad un maxiblitz che assicurò alla giustizia numerosi esponenti che si erano macchiati di diversi reati.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 15-10-2006 - Categoria: Cronaca

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