In corteo contro l’antenna anche studenti e assessori

In corteo contro l’antenna anche studenti e assessori PACHINO - In tanti, ieri, hanno manifestato per dire no alle antenne di telefonia cellulare all'interno del centro abitato. Come era stato programmato nei giorni scorsi dal comitato capitanato dall'ex onorevole Gioacchino La Corte, gli studenti dell'istituto superiore Michelangelo Bartolo si sono astenuti dalle lezioni per dare manforte ai cittadini che protestano contro la messa in funzione del ripetitore già installato sul tetto di una palazzina in costruzione nelle immediate vicinanze dell'istituto superiore, ma anche di un asilo e di un istituto comprensivo. Tra i manifestanti anche alcuni assessori della giunta Campisi, che hanno sfilato a titolo personale. Al termine i partecipanti si sono ritrovati per un comizio di chiusura sotto il ripetitore per ribadire le loro richieste. In cima alla lista di ciò che si chiede all'amministrazione c'è la rimozione dell'antenna e il suo riposizionamento al di fuori dell'abitato, lontana dai punti sensibili quali sono da considerarsi gli istituti scolastici. Poi si chiede l'applicazione del regolamento fortemente voluto dal comitato e approvato dal Consiglio comunale nel novembre del 2005. A prendere parola è stato anche l'assessore provinciale Barbara Fronterrè che ha sottolineato come il territorio della zona sud della Sicilia sia sotto attacco.

Secondo la Fronterrè, infatti, alle trivellazioni petrolifere ed al tentativo di installare impianti di pali eolici, deve ora aggiungersi anche il tentativo di installazione selvaggia di ripetitori di telefonia mobile anche nei pressi di scuole ed asili. Dal punto di vista burocratico, intanto, non si registrano novità. Dallo 2 marzo, infatti, il Comune di Pachino ha sospeso in via precauzionale per sessanta giorni, l'entrata in funzione del ripetitore in attesa di verificare l'iter burocratico seguito e la regolarità delle procedure. Contro tale ordinanza la società proprietaria dell'impianto può scegliere di proporre ricorso al Tar o anche rimanere silente in attesa che trascorrano i sessanta giorni. In quest'ultimo caso, a meno che gli uffici municipali non si accorgano di eventuali irregolarità, sarà poi possibile mettere in funzione l'antenna.

Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 16-03-2007 - Categoria: Cronaca

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