In cielo c'è un altro angelo

PACHINO - Partirà oggi per la Polonia la salma di Ewa, la ragazza polacca uccisa la scorsa settimana. Ieri abbiamo incontrato a Portopalo la sorella maggiore della vittima, Yadwiga, che insieme al cognato Yanusz, è giunta in Sicilia per recuperare gli effetti personali di Ewa: foto, indumenti e quant'altro appartenesse a lei. Yadwiga a stento trattiene le lacrime: il dolore è troppo forte, a tratti insopportabile. Non parla l'italiano, a farci da traduttrice c'è l'amica Yvonne che vive a Portopalo. "Innanzitutto vogliamo ringraziare le persone che in questi giorni, a Pachino e a Portopalo, ci sono state vicine mostrando una solidarietà che ci ha commosso, a partire dalla famiglia Venice e Corrado Quartarone. - dice Yadwiga - Mia sorella era una ragazza responsabile, telefonava sempre a casa, in Polonia, e si era fatta ben volere dalla famiglia dove lavorava per i suoi modi garbati ed educati". Abbassa il capo Yadwiga, si asciuga gli occhi. Il cognato Yanusz ricorda così Ewa. "Persona riservata e degna della massima fiducia. Non proviamo odio né rabbia verso nessuno ma chiediamo che si faccia giustizia nei confronti di chi ha spezzato la vita di Ewa". A Gorzyce, paesino della Polonia grande all'incirca quanto Pachino, i genitori di Ewa, il papà Marek e la mamma Maria, sono disperati ed affranti. "Mia madre rilegge continuamente le lettere che Ewa le inviava dall'Italia, - dice Yadwiga - dovreste vedere in che stato è adesso. Mio padre è sofferente di cuore. Un dolore atroce ed inconsolabile per entrambi". Le parole sono spezzate dalla commozione. Ewa aveva deciso a giugno di rientrare in Polonia per riprendere gli studi universitari in psicologia. Yadwiga sfoglia delicatamente le foto del matrimonio dell'altra sorella, Monica, appena sei mesi fa.

Attimi di vera serenità e gioia con Ewa insieme alle sorelle e alla famiglia. In quella stessa chiesa verrà celebrato adesso il suo funerale, qualche giorno prima del suo compleanno che avrebbe festeggiato venerdì prossimo. "Ci teniamo a ringraziare anche la Polizia di Pachino, la Questura e il dottor Nicastro, della Procura di Siracusa - aggiunge la signora Yadwiga - per i gesti di solidarietà concreta verso di noi". Per il trasporto della salma sono state coperte finora solo una parte delle spese. La famiglia si costituirà certamente parte civile e a questo proposito, stanno contattando un avvocato che possa seguire tutto l'iter giudiziario. Ieri sera intanto una messa in memoria di Ewa è stata celebrata alla parrocchia "San Giuseppe" di Pachino: l'ennesima conferma dell'affetto che la comunità locale aveva verso la ragazza la cui vita è stata spezzata in modo assurdo. "Porteremo ogni cosa in Polonia - prosegue Yadwiga - perché questo è anche il volere di nostra madre. Chiediamo adesso solo rispetto per la memoria di mia sorella e confidiamo nella giustizia italiana affinché chi ha commesso questo crimine possa pagare la giusta pena". Alla fine chiediamo quale sia per lei il più bel ricordo legato ad Ewa. Yadwiga abbassa immediatamente lo sguardo per la commozione. Ridà una sfogliata veloce all'album, in silenzio. Non servono altre parole, basta rivedere una delle ultime fotografie che Ewa aveva inviato in Polonia. Da qualche giorno un altro angelo è presente in paradiso.

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 14-02-2005 - Categoria: Cronaca

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