Immigrazione, finiscono in manette un commercialista ed un tunisino

Immigrazione, finiscono in manette un commercialista ed un tunisino PACHINO - (Salvatore Moncada) Concorso e favoreggiamento nell'ingresso di cittadini extracomunitari nel territorio italiano. Con questa pesante accusa sono finiti in manette giovedì scorso il trentottenne dottore commercialista Davide Noto ed il tunisino Abdelmajid Ben Nasr, entrambi residenti a Pachino, arrestati dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria distanza alla Procura della Repubblica di Siracusa. Le due ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari Tiziana Carrubba che ha accolto la richiesta avanzata dal sostituto procuratore della Repubblica Claudia D'Alitto. Gli arresti, effettuati alle prime luci dell'alba, rientrano all'interno dell'operazione "Uomini e Caporali". Una indagine quest'ultima, divisa in un primo ed in un secondo filone, avviata dalla Procura della Repubblica già nel 2008. Nel novembre dello stesso anno, arrivarono i primi risultati. A finire in manette furono 15 persone tra libri professionisti, imprenditori ma anche cittadini extracomunitari che non si facevano scrupoli a lucrare sulla disperazione dei connazionali.

Le indagini da parte della Procura però da allora non si sono mai concluse. L'obbiettivo era quello di portare alla luce una realtà sommersa che sfruttava la malasorte di tanti extracomunitari pronti a tutto pur di ottenere un contratto di lavoro in Italia pagato spesso a peso d'oro. Così, a distanza di due anni dai primi arresti, nell'ottobre dell'anno scorso, l'operazione "Uomini e Caporali 2" consentì ai poliziotti della Digos ed i carabinieri di arrestare 14 persone tra i quali nomi eccellenti e liberi professionisti tutti residenti tra le provincie di Siracusa e Ragusa. Il proseguo delle indagini ha portato agli arresti di giovedì mattina. Davide Noto e il nordafricano Ben Nasr dovranno rispondere di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina attraverso l'inoltro di 53 domande di emersione giudicate dagli inquirenti ideologicamente false. È probabile che si tratti di extracomunitari già residenti nel territorio, e molto probabilmente che vengono impiegati nei campi per la raccolta, che erano stati coinvolti nella vicenda.
Fonte: gazzettadelsud.it il 14-01-2011 - Categoria: Cronaca

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