Il vino conquista i mercati

Il vino sempre più come marchio identificativo di tutto il comprensorio della zona sud. E' questo il riscontro dell'ultima edizione del Vinitaly, svoltasi in Veneto, che ha fatto registrare un grosso successo per molto vini siciliani, anche del territorio siracusano. Va registrata infatti la «Gran Menzione» conquistata dal Moscato Eloro Doc non tralasciando il Nero d'Avola, diventato ormai un «must» anche in molti ristoranti mondiali, dal Giappone agli Stati Uniti d'America. Agostino Campisi e Giuseppe Fronterrè sono due operatori del settore. «Il settore vitivinicolo sta attraversando un momento molto positivo - afferma Campisi - ed in questa fase l'ottimo riscontro del Vinitaly non fa che confermarlo». Nella classifica c'è anche l'Eloro Doc Pachino Rudinì. «Questa è l'ulteriore conferma della crescita qualitativa dei nostri vini - dichiara Fronterrè - che anche prestigiose riviste del settore ormai sottolineano costantemente». Se il settore ortofrutticolo sembra avviarsi verso la saturazione in fatto di crescita, se non di regresso per quel che riguarda alcune quote di mercato, quello del vino è un comparto in crescita. «Bisogna insistere su questa strada - prosegue Agostino Campisi - e quanto fatto fin qui dalla Regione e dall'assessore Castiglione è molto importante.

Un fatto positivo è anche la diversificazione che alcuni imprenditori agricoli, anche molto quotati, stanno facendo con la produzione di vino». Numerose le aziende in grado di competere in ambito nazionale con le realtà della Toscana e del Piemonte. In Giappone tra l'altro, nell'unica guida turistica riguardante l'intero territorio siciliano, uno spazio significativo è stato dedicato proprio alle strade del vino nella zona sud. «E se si considera che questa rivista è stata distribuita in tutto il mondo - dice ancora Campisi - è facile intuire il riscontro in termini promozionali. Tanto la nostra è una terra baciata dagli Dei, come diceva qualcuno in passato, dove la natura riesce a trasformate tutto in oro». Giuseppe Bono, sommelliers e consulente enogastronomico di molte aziende, rimarca le caratteristiche della produzione vitivinicola. «Non dimentichiamo il basso impatto ambientale - dice Bono - poiché la vite non depaupera il terreno ma lo arricchisce e poi non c'è l'output negativo determinato dalla plastica. Insomma qui la natura è più di casa».

Sergio Taccone
Fonte: LaSicilia.it il 10-04-2004 - Categoria: Economia

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