Il Val di Noto alla Bit di Milano

Val di Noto, turismo, arte e cultura. E' il titolo di un pieghevole che verrà presentato alla prossima edizione della Borsa internazionale del turismo di Milano e che riguarda tutta la zona compresa tra Noto e Capo Passero. A realizzarlo tre operatori del territorio, l'Hotel della Ferla, Allakatalla tour operator e la onlus "A sud dell'Arte" con il sostegno di imprese locali di Portopalo e Pachino del settore enogastronomico. I tre soggetti hanno dato vita ad un'audace proposta di soggiorno rivolta al settore del turismo culturale, per far scoprire le bellezze della cuspide meridionale dell'isola. Il tutto con una nuova attenzione rivolta al turista. Una proposta alternativa anche per il territorio di Portopalo, terra ricca di reperti storici ed archeologici, e per la zona sud in generale che sembra mostrare una nuova mentalità imprenditoriale.

(s.t.)
Fonte: LaSicilia.it il 10-02-2004 - Categoria: Cronaca

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Le «Tre Potenze» dell'Appennino

Impossibile provare a stilare una classifica delle piste più belle del comprensorio abetonese, ma forse, quando il tempo è buono e il cielo particolarmente terso, la Val di Luce assume un'atmosfera insuperabile: un gioiellino della natura punteggiato di laghetti ghiacciati, crinali maestosi, piste mozzafiato che tagliano i versanti quasi senza soluzione di continuità. Lasciata la macchina all'ampio parcheggio, chi ha bisogno di un po' di pratica può sbizzarrirsi fra gli ski lift del campo scuola; per chi invece non ha problemi non rimane che l'imbarazzo della scelta.

L'Alpe delle Tre Potenze (1940 metri) è quella che domina la valle e da lassù, raggiungibile con la nuova seggiovia triposto, si può optare per diverse soluzioni: tenendosi sulla sinistra e costeggiando il crinale, la pista affronta dislivelli abbastanza impegnativi, ma disegna anche ampie curve che sanno ammorbidire la discesa. Questa pista offre anche l'occasione per fermarsi in quella splendida terrazza che è il vecchio «Albergo Farinati»: è la soluzione ideale per una pausa ritemprante o un pranzo al sole, con i panini nello zaino oppure scegliendo tra i piatti locali offerti dalla struttura.

Un albergo con una sua storia che vale la pena di raccontare: è interamente costruito con pietra di questa montagne e ha una pianta rettangolare che rispetta l'architettura fascista, ma con un lato insolitamente absidato, tanto che visto da lontano sembra quasi richiamare la sagoma di una nave incagliata tra le rocce della montagna. Del resto l'Albergo Farinati sorge su uno sperone di roccia a 1700 metri e dopo anni di abbandono solo recentemente è stato ristrutturato e riconvertito a ristorante.

Quest'edificio rappresenta la traccia più vistosa di quel progetto faraonico che fu elaborato nel Ventennio e che avrebbe dovuto trasformare la valle in un enorme centro turistico. Era il 1935 infatti, quando l'ingegner Farinati, primo podestà del Comune abetonese, acquistò questo piccolo paradiso che allora si chiamava Valle delle Pozze per le numerosi sorgenti d'acqua.

Farinati progettò un grande albergo con alcune dipendenze, piste e impianti di risalita e una pista di pattinaggio su ghiaccio. Nel suo grandioso progetto non dimenticò la stagione estiva, prevedendo la costruzione di un circuito automobilistico e di un ippodromo per le corse al galoppo. L'immenso centro turistico sarebbe stato vegliato da un gigantesco faro che doveva essere costruito sul crinale dell'Alpe delle Tre potenze: questo faro, avrebbe così trasformato la selvaggia valle delle Pozze nel modernissimo centro turistico della Valle della Luce. La guerra interruppe per sempre i lavori, salvando probabilmente le bellezze naturali della valle, che sarà poi modificata ed edificata solo parzialmente. Del grandioso progetto Farinati, sopravvive quindi soltanto il suo albergo e il nome che lui aveva scelto per lei: Val di Luce.