Il vagito di un bambino annuncia lo sbarco

PORTOPALO - In circa duecento stipati, come sardine (uomini, donne e bambini), hanno affrontato un viaggio dal Nord Africa, attraversando il mare Mediterraneo, per raggiungere la Sicilia, viaggiando su un barcone lungo circa 18 metri. L'ennesima carretta del mare, con un carico di disperati (somali, eritrei e marocchini) è stata intercettata, per caso, da un motopeschereccio iscritto al compartimento marittimo di Catania, il motopesca «Giovanna Madre», al largo delle coste siciliane. A questi clandestini è comunque andata bene a differenza di quelli di Pantelleria dei quali parliamo. Il battello, a causa delle condizioni meteomarine avverse (mare forza 4) imbarcava acqua per cui la situazione dei suoi occupanti era molto precaria. Il motopesca Giovanna Madre è riuscito a trainare il barcone sino al porto di Porto Palo di Capopassero, dove erano in attesa, essendo stati informati via radio, i volontari del locale gruppo della protezione civile, della Misericordia, le forze dell'ordine (polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia municipale e capitaneria di porto).

E' scattata così l'ormai solita corsa all' umana solidarietà verso gli extracomunitari, mentre da parte delle forze dell'ordine venivano avviate le procedure di rito e quelle sanitarie. Una donna eritrea ha dato alla luce un maschietto, nel momento in cui il barcone attraccava al molo del porto di Portopalo. Quando il medico Carlo Candiano della Misericordia è salito a bordo del barcone, ha notato che il neonato aveva ancora attaccato il cordone ombelicale. Puerpera e neonato dopo una visita lampo in loco sono state ricoverate all'ospedale Trigona di Noto. Le loro condizioni non sono gravi a parte uno stato di comprensibile debilitazione della donna. I 195 clandestini, esattamente 137 uomini, 47 donne e 11 minori, in serata, sono stati trasferiti al tensostatico di Pachino, ad eccezione di altre sei donne e tre bambini che sono stati ricoverati all'ospedale Trigona. Sono tutti risultati, ad una visita sanitaria di controllo, molto debilitati e alcuni con principio di assideramento, per il freddo patito durante la navigazione.

Saretto Leotta
Fonte: LaSicilia.it il 27-11-2003 - Categoria: Cronaca

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