Il sindaco Taccone chiede alla Regione l'apertura del Castello

Il sindaco Taccone chiede alla Regione l'apertura del Castello PORTOPALO - Si avvicina la bella stagione e riparte la querelle riguardante la fruizione al pubblico del castello dell'Isola di Capo Passero. Dopo le schermaglie dell'anno scorso, che contrapposero il sindaco del comune marinaro e l'assessore regionale ai beni culturali, in questi giorni riparte il tam tam, a Portopalo, allo scopo di pungolare l'assessore regionale competente per avere tempi certi e brevi per l'apertura al pubblico della fortezza prima della stagione turistica. «E' una vicenda che quest'anno speriamo possa definirsi al meglio. E' singolare che l'assessore regionale si sia limitato ad una banale missiva per chiederci se fossimo disponibili a garantire eventuale collaborazione. La collaborazione c'è - dichiara il sindaco - Michele Taccone - ma il problema è che i comuni sono senza fondi. Non abbiamo la capacità neanche per acquistare un cerotto e siamo, tra l'altro, un comune virtuoso». Nella passata stagione, Missineo si era impegnato alla pubblica fruizione del sito storico. Un impegno che rimase inattuato per questioni di fondi. Nuovo anno, nuova estate ed ennesima attesa. C'è anche un interrogativo: cosa mettere all'interno del castello, cosa fare della struttura? L'assessore comunale ai beni culturali, Corrado Scala, parla di sordità delle istituzioni regionali. «Non escludiamo azioni eclatanti di protesta - dice Scala - poiché non è ammissibile lasciare chiusa una simile struttura che rappresenta una risorsa per il territorio, finanziata e restaurata con fondi pubblici. Quest'anno non ci accontenteremo di vaghe promesse e ci stiamo muovendo con largo anticipo rispetto all'avvio della stagione per non lasciare alibi all'assessore regionale. Sulla valorizzazione e promozione del nostro territorio non stiamo lasciando alcunché di intentato, muovendoci a 360 gradi».

Sul fronte delle risorse culturali e storiche, il sindaco cita inoltre la tonnara della famiglia Bruno di Belmonte. «Ci siamo sentiti più volte con la proprietà della tonnara - ha aggiunto il sindaco Taccone - e le possibilità di fare qualcosa di valido e a beneficio anche del nostro territorio ci sono tutte». La nota dolente resta il parco archeologico. La struttura di contrada Cicogna rimane l'anello debole tra le opere finanziate negli ultimi anni. «La società che ha in affidamento il sito - conclude Michele Taccone - intende utilizzare il parco per allestire eventi e mettere in piedi altre iniziative. Staremo a vedere e non esiteremo ad intervenire qualora le circostanze lo richiedessero». Su questo argomento, il consigliere comunale d'opposizione Corrado Nastasi ha invitato l'amministrazione comunale ad alzare l'attenzione e, nel caso, di applicare l'istituto della rescissione del contratto di concessione del parco archeologico. Nastasi ha anche proposto la creazione di un percorso pedonale, interno al centro abitato, che comprenda la parte finale della via Nunzio Costa, meglio conosciuta come Canalazzo, con la zona della Pizzuta per concludersi nei pressi dell'area archeologica di contrada Cicogna.

l. s.
Fonte: LaSicilia.it il 12-05-2012 - Categoria: Politica

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