Il rischio corre sulla Sp 19

Il rischio corre sulla Sp 19 La strada provinciale 19 è da sempre a «elevata pericolosità» sia per i comportamenti dell'utenza che per le cattive condizioni di manutenzione. Una delle strade paesaggisticamente più belle della nostra provincia, ricca vegetazione mediterranea lungo i suoi margini è da affrontare con cautela prudenza, ma non è l'unica a presentare problemi. Un po' tutta l'area sud è a rischio. Si tratta di strade progettate per il flusso veicolare di decine di anni fa, per di più fatte per autoveicoli che non avevano le prerogative tecniche di quelli attuali. Il selciato è deformato lungo quasi tutta la sua lunghezza. E' nuova soltanto la primissima parte del percorso, appena fuori dal quadrivio di Noto. Subito dopo iniziano i tratti senza protezioni. Diversi automobilisti hanno lamentato che durante gli acquazzoni si formano grandi e improvvise pozzanghere che mettono a repentaglio la tenuta di strada degli automezzi. In alcuni punti i guardrail sono sostituiti dal cemento armato, senza possibilità di vie di fuga. In situazioni di emergenza è difficile pensare di potersela cavare: la strada è frequentata da numerosi mezzi pesanti che fanno da spola per il mercato del pomodorino. Attorno al decimo chilometro, peraltro in una zona dove si dispiegano lunghi rettilinei, il manto stradale si apre improvvisamente, con grandi «feritoie». Non se la passano meglio le altre strade limitrofe, come la provinciale 85 per Ispica, priva di segnaletica e protezioni, mentre una serie di incroci pericolosissimi ha da sempre arrecato lutti nella zona.

Ad esempio l'incrocio sulla provinciale 6 Cozzo-Flua-Scivolaneve è considerato da molti una vera e propria trappola e ad avvertire, di notte, della sua presenza c'è solo un piccolo semaforo intermittente, generalmente spento. Tornando alla 19, l'arteria principale di collegamento, una buona dose di imprudenza da parte dei fruitori aggrava di per sé la già elevata pericolosità. Non è infrequente osservare sorpassi azzardati, anche in presenza dei cartelli indicatori di sorveglianza elettronica, o a ridosso di curve. «E' una strada che conta parecchi morti» è stato il commento fatto dal distaccamento della Polizia stradale di Noto. I dati lo confermano e a una prima lettura degli ultimi due anni sulla 19 non c'è da stare allegri. Nel 2002, infatti, su questo tratto si sono verificati ben 36 incidenti, nei quali 30 persone sono rimaste ferite e tre sono decedute. L'anno scorso non è andata meglio: 39 sono stati complessivamente i sinistri, per un totale di 31 feriti e tre morti. Troppi gli accessi laterali di questa strada che continua a degradarsi ogni giorno che passa ed è quindi necessario, osservano le autorità, che almeno gli automobilisti prendano coscienza dell'importanza di un cambiamento nello stile di guida.

Roberto Rubino
Fonte: LaSicilia.it il 08-04-2004 - Categoria: Cronaca

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