«Il paradosso dell’autostrada»

Piovono le critiche del mondo agricolo per i continui ritardi ed il susseguirsi di rinvii in merito all'apertura dell'autostrada. Uno stillicidio di notizie e smentite quello relativo ai vari adempimenti che dovrebbero portare alla rimozione delle transenne ed alla fruibilità dell'arteria viaria, stillicidio che viene considerato snervante dagli operatori del mondo agricolo, principali interessati all'utilizzo dell'autostrada per velocizzare il trasporto merci. “Ancora una volta siamo al paradosso, -ha affermato Nino Fermo in rappresentanza di molti produttori locali-. Ci troviamo di fronte ad un'opera finita che renderebbe un servizio di rilevante portata alla collettività ed all'economia del nostro paese ed ancor di più all'economia dei paesi limitrofi che possono beneficiare delle uscite ubicate nei pressi delle loro città, ma siamo costretti a guardare ma a non toccare, non si capisce bene per quale motivo. Prima si parlava dell'assenza di illuminazione. Ora l'illuminazione è stata installata mediante l'uso di pannelli fotovoltaici ed addirittura è in funzione ma gli svincoli rimangono chiusi. Siamo costretti a vedere la strada illuminata e gli accessi negati”. Secondo il mondo imprenditoriale inoltre si potrebbero adottare diverse soluzioni che favorirebbero una rapida apertura e messa in funzione dell'arteria autostradale attesa da decenni. “Nell'immediato, -ha continuato Nino Fermo- l'autostrada potrebbe essere aperta anche senza caselli. La situazione potrebbe essere regolarizzata successivamente, ma intanto la fruizione non resterebbe bloccata. Ogni giorno da Pachino partono centinaia di Tir diretti al nord. Il traffico pesante delle merci avrebbe il duplice scopo di alleggerire la viabilità sulle nostre strade e dare la possibilità di raggiungere i mercati in minore tempo e con maggiore risparmio in spese di carburante. Tutti inoltre si dicono favorevoli all'apertura nel più breve tempo possibile, ma no si capisce perché l'autostrada non viene aperta? Chi è che rema contro?”. A schierarsi contro i caselli autostradali è poi Pasquale Aliffi, presidente del comitato “Autonomia pachinese” e del “Comitato Pro Marzamemi”. “Quello che più ci preoccupa, -ha affermato Aliffi- sarà il grande imbuto estivo sotto i 40 gradi all'ombra che si formerà ai caselli con migliaia di auto che si riverseranno verso le nostre splendide spiagge unite alle centinaia di Tir che giornalmente rientrano nelle aziende agricole dopo aver trasportato ciliegino nei mercati italiani ed europei. Inoltre il nostro territorio vive anche di pesca ed i camion di prodotti ittici della marineria di Portopalo hanno l'esigenza di raggiungere i mercati con grande celerità per mantenere i prezzi. Al fine di evitare oltre al danno anche la beffa di perdere tanti turisti che pur di non sorbirsi la coda ai caselli preferirà cambiare spiaggia. Per questo reclamiamo a gran voce l'eliminazione dei caselli autostradali”.

Da Aliffi anche un appello: “Chiediamo alle autorità politiche del territorio di battersi per evitare il grosso handicap che potrebbe comportare l'avere i caselli a pagamento, cosa che rischierà di rallentare lo sviluppo turistico delle nostre contrade”. Aliffi poi punta il dito sul valzer degli avvicendamenti al vertice del Consorzio Autostrade, e gli fa eco anche l'ex deputato regionale Gioacchino La Corte che ieri ha inviato a tutta una serie di organi istituzionali competenti un ulteriore sollecito per la nomina di un nuovo presidente del Cas al posto del dimissionario Minardo minacciando uno sciopero generale in tutta la zona sud della provincia. La Corte inoltre ha anticipato che se i ritardi dovessero protrarsi ulteriormente, potrebbe rivolgersi alla magistratura inoltrando denunce ad personam per l'accertamento di eventuali responsabilità. L'ex inquilino di Palazzo dei Normanni inoltre ha auspicato che il nuovo presidente del Consorzio possa provvedere oltre all'apertura dei tronconi autostradali Cassibile-Noto e Noto Rosolini, anche a sciogliere il nodo del collegamento tra la provinciale Pachino-Noto e l'autostrada stessa. Esiste poi un altro problema legato al miglioramento della viabilità provinciale soprattutto per quelle città come Pachino che non beneficeranno delle uscite dell'autostrada. Nell'attesa che venga costruita la bretella o lo svincolo (altro grosso pasticcio tutto all'italiana) i pachinesi Tir compresi dovranno recarsi a Calabernardo per imboccare l'arteria. Il traffico dunque sarà tutto convogliato in un punto pericolosissimo, dove l'intersezione della strada si innesta sulla Pachino-Noto in un punto cieco dove insiste una curva ed in cui già attualmente si verificano incidenti gravissimi soprattutto a carico di chi non conosce i luoghi. Chi ha percorso quell'intersezione sa benissimo che è impossibile che l'intero traffico in uscita dall'autostrada in direzione Pachino e Portopalo debba servirsi di quel tratto stradale. A fare notare ciò sono tantissimi cittadini che temono per la propria incolumità e per quella degli altri. Attualmente, nonostante il traffico veicolare sia scarso, si è reso necessario installare uno specchio per agevolare la visibilità. Spesso però lo specchi risulta rotto o posizionato secondo un asse di rifrazione inidoneo.

Salvatore Marziano


Il progetto sulla bretella



(Sa.Mar.) Da qualche mese è stata ufficializzata la notizia dell'approvazione del progetto relativo alla costruzione della bretella autostradale. È necessario però velocizzare i tempi per le indizioni degli appalti e l'avvio dei lavori se si vuole realmente rendere funzionale le comunicazioni. Fino ad oggi il mondo imprenditoriale che lavora e produce ha visto tante chiacchiere e pochi risultati concreti. È dunque corale, da parte della comunità pachinese la richiesta di procedure più snelle e risultati concreti.
Fonte: LaSicilia.it il 21-12-2007 - Categoria: Cronaca

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