Il matrimonio religioso non è di moda

Abito da sposa, partecipazioni, ricevimento, confetti, bomboniere, addobbi floreali, servizio fotografico. Che stress! Chissà se è anche questo tipo di preparazione ad influire sul calo dei matrimoni religiosi a Pachino. Sposarsi in chiesa, un po' ovunque, non è più di moda come prima. O meglio, in genere, non è più di moda sposarsi. I motivi di tale fenomeno trovano diverse risposte: da una motivazione sociale, a una religiosa, a quella psicologica. Confrontando il numero dei matrimoni celebrati dal 1999 al 2003 si rileva un calo. Nel 2002 si registra il dato più basso degli ultimi cinque anni. E il trend non si arresta: anche per l'anno in corso è prevista una diminuzione. Da gennaio ad ottobre infatti sono stati celebrati 30 matrimoni civili e 60 religiosi. Procedendo a ritroso negli anni, si può constatare che nel 2003 i matrimoni sono stati 79, 70 nell'anno precedente, 75 nel 2001, 93 nel 2000 e 100 nel 1999. Al contrario si registra un incremento dei matrimoni civili. Nel 2003 si registrano 33 matrimoni, 41 nel 2002, 44 nel 2001, 31 nel 2000 e 29 nel 1999. A fare la scelta del rito civile sono sia celibi che nubili o chi precedentemente sposato. In crescita soprattutto la scelta del rito civile da parte dei giovani. Ma quali sono le motivazioni che spingono ad optare per il rito civile o per quello religioso? Le motivazioni sono davvero tante e di vario tenore. Quali che siano le motivazioni, va comunque detto che il matrimonio civile non rappresenta una "seconda scelta". Ci si sposa in Comune se uno degli sposi è divorziato o se gli sposi praticano religioni diverse. O dipende dalla scelta degli sposi per il giorno del fatidico sì di un rito sobrio e semplice. C'è chi sceglie, invece, la tradizionale cerimonia in Chiesa come una promessa di fede e di responsabilità nei confronti della missione del matrimonio cristiano. In realtà, a volte per alcuni la scelta del matrimonio in Chiesa soddisfa più la voglia di tradizione e le aspettative delle famiglie. Il calo complessivo dei matrimoni dipende senza dubbio dall'aumento del costo della vita. Ma potrebbe scaturire anche da una questione di scelta personale.

Troppe responsabilità oggi per un matrimonio! Meno soldi, meno benessere, e in alcuni casi la scelta dei giovani di non sposarsi è più che comprensibile e motivata. Sicuramente la diminuzione dei matrimoni è strettamente correlata con l'attuale situazione lavorativa dei giovani. Lavori sempre più incerti, precari, a volte lontano da casa e soprattutto stipendi non adeguati a mantenere le spese di una famiglia. La difficoltà ad avere un'occupazione stabile e quindi la mancanza di un punto di riferimento come un lavoro fisso, mette in crisi dunque la voglia di prendersi un impegno duraturo. Un'altra evidente e diffusa motivazione negativa è il considerevole costo degli affitti e dell'acquisto di una casa, avendo un solo stipendio. Per comprare casa bisogna fare un mutuo più che ventennale. O rimanere in affitto. Oppure con un pizzico di romanticismo, ritornare a vivere due cuori in una capanna. Le cause principali del calo dei matrimoni non sono legate soltanto ai problemi economici, ma anche al cambio dei valori familiari. Un particolare tema presente nel problema è il progressivo ritardo dei giovani nell'abbandonare la casa di origine e nell'affrontare scelte come il matrimonio. Recenti indagini condotte dall'Istat hanno rilevato un marcato rallentamento dei giovani nei tempi di entrata nella vita adulta. A questo si aggiunge il crescente numero di separazioni, divorzi, crisi matrimoniali che influenzano non poco e spaventano i giovani nel compiere il "grande passo". Non ultimo la convivenza. Per alcuni giovani convivere è meglio che sposarsi, meno responsabilità.

Miriam Giuliano
Fonte: LaSicilia.it il 20-10-2004 - Categoria: Cronaca

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