Il giuramento dei sette assessori della Giunta Campisi

PACHINO - Hanno giurato questa mattina i sette assessori della giunta Campisi, assumendo così i poteri che competono agli amministratori di un comune, anche se ancora le deleghe non sono state distribuite. Nonostante la pienezza delle funzioni non è stato però esitato alcun atto deliberativo, ma già le prime decisioni operative e le prime direttive sono state impartite. L'assessore Michelangelo Blandizzi che si occuperà di lavori pubblici e curerà anche la borgata di Marzamemi, ha chiesto agli appositi dipendenti comunali di rimuovere la vecchia illuminazione a braccio ormai non funzionante ma che continuava a deturpare il prospetto del palazzo di Villadorata a Marzamemi e quello della chiesa di San Francesco di Paola. “Si tratta di tante piccole attenzioni, -ha affermato Blandizzi- che bisogna riservare alla borgata che da tempo è trascurata. Per fare queste cose non è necessario alcun atto, ci vuole solo buona volontà e celerità nell'esecuzione. Saranno questi i motti all'insegna dei quali opereremo nell'amministrare”.

Blandizzi inoltre ha fatto riaprire alcuni tombini che erano rimasti sotto la coltre di asfalto in seguito al rifacimento delle strade e che la ditta non ha curato di riportare a livello come invece dovrebbe essere fatto, ed ha ordinato l'abbattimento di un albero in via Mascagni che era ormai pericolante e minacciava di rovinare su alcune automobili in sosta. Sui risultati elettorali è inoltre intervenuto il senatore Pietro Ferrara, ex componente del direttivo della Margherita e che, nel periodo elettorale si autosospese dal partito. “La democrazia è ricevere il consenso dalla maggior parte dei cittadini per governare, -ha affermato Ferrara- anche se però ci può essere una democrazia malata. Chi non riceve il consenso deve accettare la sconfitta. Credo che dai risultati elettorali emerga un dato certo e cioè che la gente non vuole che le persone di larga esperienza politica rientrino ad amministrare. La gente è portata a provare soluzioni nuove perché ritiene che tutti i politici siano uguali. Questo gioca a favore degli opportunisti piuttosto che di quelli capaci. Siamo di fronte ad un fenomeno particolare, quello dell'opinione pubblica che nel giro di una settimana è capace di cambiare partito e coalizione di riferimento. Così come ho più volte criticato la legge nazionale, allo stesso modo critico quella locale che ha lasciato fuori dalla rappresentanza consiliare alcuni partiti che hanno preso diverse centinaia di consensi, premiando eccessivamente altri che, superando i mille voti, hanno visto eletti più di due consiglieri. Mi stupisce inoltre come la sinistra sia oltremodo vuota di consensi a Pachino e che il voto di opinione conferito ad alcuni esponenti non si trasmetta ai partiti”. Ferrara poi dà un'ultima stoccata alla validità delle elezioni: “E' stata ventilata la compravendita di voti oltre che di posti di lavoro. Ritengo che sia necessario che gli organi competenti indaghino”.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 05-07-2006 - Categoria: Politica

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