Il falso ciliegino “Made in Pachino”?

Il falso ciliegino “Made in Pachino”? PACHINO - Solo una bufala estiva, almeno secondo il direttore del consorzio Pomodoro di Pachino Salvatore Chiaramida che contesta l’ipotesi di un prodotto scadente e con una dolcezza inferiore rispetto a quella classica dei pomodori coltivati nel comprensorio e che finiscono sotto le insegne del marchio di tutela. In primo luogo - ha affermato Chiaramida - , va detto che la varietà del prodotto messo sotto accusa è una delle principali qualità attualmente coltivate per cui definirla scadente o un falso è assolutamente errato o fuorviante. Bisogna in primo luogo dire che oggi i quantitativi di ciliegino prodotti sono minimi data la stagione estiva, per ci non si può parlare di fenomeno dilagante o di invasione del mercato di un prodotto diverso da quello a cui eravamo abituati. In secondo luogo –ha affermato ancora il direttore del consorzio – cercare un prodotto che sia più resistente alle muffe alle spaccature o che abbia una resa migliore con meno prodotto di seconda scelta credo che sia nello spirito imprenditoriale di tutti.

Il consorzio di tutela respinge anche l’ipotesi di un sapore differente e meno dolce della nuove varietà coltivata. Come sempre il brix di dolcezza dipende dai posti in cui è coltivato. Ci sono luoghi più o meno sabbiosi e le piante irrigate con acqua che presenta un livello di conducibilità più alta producono pomodoro ad alto indice di dolcezza, mentre altre lo sono un po’meno. Esclusa inoltre l’invasione dei mercati di un prodotto scadente ma a marchio. Il disciplinare di produzione ha affermato Chiaramida prevede dei quantitativi prestabiliti, per cui non è possibile coltivare piante che garantiscono una resa maggiore dal punto di vista quantitativo ed immetterlo nel mercato sotto le insegne del marchio a libero piacimento. Ogni azienda ha quantitativi prestabiliti di produzione. Il resto è pomodoro convenzionale, ossia generico. Non è possibile dunque annacquare il prodotto IGP.

Il marchio dunque rimane garanzia di qualità, ed il consorzio a partire da settembre avvierà i controlli da tempo attesi mediante ispettori di vigilanza. La dolcezza sarà tenuta sotto stretto controllo – ha concluso Chiaramida - e il rispetto del disciplinare sarà garantito anche grazie alla nuova società di certificazione che è stata chiamata a garanzia ed a difesa del disciplinare. Nessuno ha interesse a distruggere il buon nome dei prodotti pachinesi, men che meno i produttori.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 12-08-2010 - Categoria: Cronaca

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