Il Consorzio per la tutela dell'Igp «Non c'è allarme falso ciliegino»

Il Consorzio per la tutela dell'Igp «Non c'è allarme falso ciliegino» Il ministro dell'agricoltura Galan definisce il pomodoro di Pachino come geneticamente modificato (Ansa 27 agosto) e le notizie relative a pomodoro di qualità inferiori a quelle normalmente messe in commercio hanno provocato la reazione del consorzio di tutela Igp che è intervenuto sull'argomento al fine di fare chiarezza ed evitare facili strumentalizzazioni. Questa la nota diffusa nei giorni scorsi. «Il Consorzio di Tutela Igp di Pachino ha tra i suoi scopi istituzionali il compito di informare correttamente i consumatori circa eventuali tentativi di contraffazione o di uso improprio del nome "pomodoro di Pachino". Non ci si può quindi esimere dal prendere la parola quando, sui giornali, viene data la notizia circa l'immissione sul mercato di pomodoro scadente sotto il nome di "pomodoro di Pachino". Se si tiene presente che l'agricoltura è uno degli assi portanti della economia locale, si dovrebbe capire che diffondere falsi allarmismi equivale a provocare dei danni economici sulla reputazione del prodotto che noi, per legge, siamo autorizzati a tutelare, come da mandato ministeriale.

Se si tiene presente che il controllo della qualità del nostro prodotto è regolato da un disciplinare e controllato da un ente certificatore apposito, incaricato a tal fine dal ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, fare delle dichiarazioni prive di alcun riscontro, e tecnicamente destituite da ogni attendibilità è un atto di grave superficialità, di poca correttezza perché discredita enti, istituzioni, professionisti ed economie aziendali. La qualità del pomodoro di Pachino non dipende, come stabilito da appropriate commissioni scientifiche preposte alla valutazione del disciplinare, dalle proprietà intrinseche di una data specie varietale, bensì dal valore aggiunto che il territorio di produzione conferisce ai suoi prodotti per una serie di caratteristiche pedoclimatiche. A nome delle aziende che rappresentiamo, dei loro interessi economici, in nome degli scopi istituzionali che il Ministero ci ha conferito con poteri di vigilanza, chiediamo a gran voce che argomenti così delicati vengano trattati con il riguardo, la serietà e la responsabilità che le circostanze impongono».
Fonte: LaSicilia.it il 31-08-2010 - Categoria: Cronaca

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