Il Consorzio di tutela Igp non vuole vincoli sul territorio

Il Consorzio di tutela Igp non vuole vincoli sul territorio PACHINO - Una riunione sulla spinosa tematica delle aree Sic e Zps si è svolta ieri a palazzo di città tra il sindaco Giuseppe Campisi ed il presidente del Consorzio di tutela Igp Pomodoro di Pachino Sebastiano Fortunato. Si è trattato di un incontro propedeutico ad un altro che si svolgerà la settimana prossima per delineare le aree per la relativa comunicazione che il comune è chiamato ad effettuare alla Regione siciliana così come richiesto dall'assessore Pippo Sorbello. Una riunione che in realtà arriva in maniera piuttosto tardiva dato che proprio domani scadranno i termini ultimi concessi dall'assessorato territorio ed ambiente per le comunicazioni, da parte degli enti locali, di eventuali delimitazioni inopportune.

«Noi dialoghiamo con il Comune, -ha affermato Sebastiano Fortunato, presidente del consorzio Igp Pomodoro di Pachino- e non abbiamo ricevuto direttamente alcuna comunicazione ufficiale. I tempi tecnici e le comunicazioni istituzionali sono di esclusiva competenza comunale. Come consorzio stiamo facendo tutto quanto è nella nostra possibilità, anche tramite i nostri legali, né ci tiriamo indietro così come non ci siamo tirati indietro quando, l'anno scorso, anche il consorzio ha proposto ricorso al Tar contro il provvedimento che delimitava le aree sul nostro territorio in maniera inopportuna». Il consorzio di tutela inoltre è categorico nella proposta che presenterà alla casa municipale. «Sul nostro territorio non vogliamo vincoli, -ha affermato Fortunato- poiché il nostro è un territorio vocato unicamente alla produzione imprenditoriale, e la casa municipale è sulla nostra stessa linea».

Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 06-08-2008 - Categoria: Cronaca

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Una contraddizione...

alcuni elementi...e informazioni capaci di indurre una tranquilla riflessione su alcune tesi a favore della istituzione delle riserve...

Dal sito igp

"Il pomodoro di Pachino si coltiva solo a Pachino".

bene...condivido in pieno....

Posizione del Consorzio espressa dal presidente...

Con molto dispiacere faccio presente che non condivido minimamente quello che afferma il mio amico Sebastiano Fortunato...Persona che stimo e che conosco da picciriddu...hahhahahahahahhaha
e lui sà quanto bene gli voglio...e pertanto queste parole riguardano idee su fatti anche importanti ma che nulla hanno a che vedere con la nostra antichissima amicizia...che rimuna immuta e scolpita nel granito...

D'altra parte, nonostante il mio atteggiamento etico morale di rispettare il mandato degli elettori nei confronti del Sindaco, ho difeso quel dato politico...

Non condivido la scelta fatta dall'amministrazione di avere un atteggiamento politico contrario alla istituzione delle riserve nel nostro territorio...

Come considero mancante di iniziativa quella parte politica che vede quel tema all'ordine del giorno come opposizione...
Poichè, questo è un asse propritario di qualsiasi tipo di aggregazione politica: uno spartiacque...

Dunque quella parte progressista e di sinistra che capisce l'estrema importanza della loro istituzione...ma non muove un dito su temi a scala generale che potrebbero coinvolgere veramente la società civile sul problema....

Quelli che magari di nascosto mugugnano poichè non riescono a capire la poesia ispirata da una distesa di serre che da alcuni punti di vista sembra prolungare il mare nell'entroterra....devono venire fuori e fare sentire la loro voce...

Di chi, andrebbero contati: secondo me, e sono la maggioranza: sono favorevoli alla istituzione delle aree di riserva...nel promontorio...
Ma andiamo per ordine...

Da dove viene il danno...

Intanto l'istituzione, voluta dalla comunità europea, delle aree lacustri e palustri nel nostro territorio hanno una storia lunga.
Anzi:lunghissima.
Parte dal 1971, dal lontano 'Iran e più specificatamente dalla località di Ramsar...
http://www.ramsar.org/
Una cosa accettata da tutto il mondo conosciuto...a carattere planetario.
In quella data, putroppo per qualcuno, fù deciso che le aree palustri e lacustri del pianeta dovevano essere protette...e salvaguardate...
Ma, evidentemente, la notizia non solo in questi lunghi anni non ha fatto breccia...a P P, ma vediamo che allo stato delle cose, a parte l'iziziativa intrapresa dai Verdi non ha molti manifesti proseliti in quel di Pachino...
Lo spiegamento dei ricorsi presentati da singole associazioni e dal comune di Pachino...evidentemente ha fatto da deterrente a qualsiasi iniziativa informativa atta a informare correttemente come sono andate le cose...

La prima proposta d' individuazione di queste aree avvenne nel 1987 legge 14 a novembre venne notificata al comune di Pachino per essere esposta come prescrive la legge a informare l'istituzione e il pubblico della proposta di istituzione delle aree palustri e lacustri del territorio pachinese...


E per rispondere in qualche modo alle notizie diffuse dalla stampa e che riguarda zone non contemplate nelel carte igm 25.000 in zona Longarini nelle carte degli anni novanta, quando in quelle degli anni ottanta( com'è quella esposta) erano aggiornate????

lasciamo perdere...

Le caratteristiche organoelettriche del Pomodoro di Pachino e il contesto geografico di produzione....

In molte occasioni ho letto interventi e articoli dove emerge e si evince che la base dell'unicità del ciliegino( ma anche di altri prodotti) scaturisce dal contesto geologico-geografico ambientale-solare che conferisce al prodotto l'unicità che si avverte quando facciamo intervenire il palato...

Se l'unicità dell'acqua, "ammaccata", con venature di salsedine e quel particolare organico che conferisce al prodotto quella peculiarità unica, che è dovuta ad una serie di fattori ambientali e climatici che derivano dalla conformazione geologica-geografica e ambientale del territorio e dunque anche direttamente dai pantani e dalle zone umide del territorio...

La contraddizione ..

La qualità certificata del prodotto non ha alle spalle la qualità certificata del territorio...

Come è conciliabile la campagna di marketing a livello europeo...e di garanzia del prodotto....
e della sua qualità...e della provenienza del territorio di origine... quando poi, chi avrebbe in effetti i maggiori ritorni in termini di immagine e dunque di capacità di penetrare nei mercati....non capisce che quella posizione sulle riserve lo penalizza a livello di immagine e di credibilità nei confronti dell'eEuropa???

Non si può essere contro l'istituzione di riserve che sono un fattore di reale cambiamento dei comportamenti antropici attorno a queste aree..

Un cambiamento epocale...di alta qualità...
Qui stà la capacità di sfuttare i contesti e le leggi per rinnovarsi.. e progredire
Qui, semplicemente, secondo il mio parere,con queste posizioni: ci stiamo rifiutando di fare un passo in avanti...

Ci stiamo precludendo la possibilità di realizzare il sogno di una agricoltura all'avanguardia sui mercati..
Perchè alla bontà del prodotto non coincide la bontà del territorio... e delle sue unicità ambientali che sono patrimonio della comunità globale e non del consorzio...


Salto, con l'asta, culturale...

C'è bisogno di una coscienza e conoscenza di come stanno davvero le cose per fare capire che le attuali posizioni sono dettate da altre esigenze...

Esigenze molto appetibili e possibilmente da soddisfare...parlo di rendite..

Situazioni non legate affatto all'agricoltura che si nascondono, come il nuovo fantasma di Portopalo...nelle tenebre...

La qualità del prodotto e la qualità del territorio

Per questa contraddizione che solo a Pachino si produce il ciliegino ( cosa totalmente infondata, poichè la Sygenta non ha dato mandato esclusivo di produzione solo ai pachinesi....: non potrò mai capire, non Sebastiano che naturalmente parla nella sua qualità di presidente: ma qualsiasi imprenditore,(a parte quelli che usano i pantani come discariche di manichette,bidoni, di ogni tipo e plastica a tinky thè, lipton, con i quali è come parlare a un muro a secco...perchè tanto... non cambieranno mai idea...da quali importanti contesti trae la convinzione che le aree vincolate rechino un danno alla comunità....???

Devo dire per onestà che conosco situazioni su Marina Marza dove imprenditori agrocoli sono stati processati per avere prodotto in aree vincolate...
E poi anche sicuramente,assolti, ma sai che rottura????

Proposte concrete

Io credo che la questione che attiene alle zone A sia facilmente risolvibile... a parte l'azienda Spatola in contrada Longarini...Il problema si pone nelle zone vincolate denominate B dove sono anche impiantate delle serre e dei tunnel...

E' qui che si pone il problema della modifica in deroga dei regolamenti per permettere alle aziende di produrre in queste aree...

E attivare con apposito progetto strutturale per i finanziamenti 2007 2013 per la gestione e la realizzazione di parchi e riserve nelle suddette aree...
Già la prima opportunità stenta a essere definita proprio per la gran confusione generata dalla istituzione delle riserve...poichè i progettisti nel progetto di Pachino non ne tenevano conto....

E' qui che si gioca la sfida di capacità progettuale nell'asse 2007-20013 di progettare e inserire la piattaforma complessiva di questa grande istituzione ambientale delle riserve per produrre un tipo di agricoltura diversa nelle aree soggette al vincolo della zona B...

Gli assi prevedono l'opportunità di realizzare un progetto complessivo ,unico...capace di dare vitalità e finanziamenti mirati alle aziende che ricadono sotto il vincolo...

Dunque l'idea dinamica, nel contesto attuale, e nella previsione di interventi territoriali questo delle aree di riserva ha una potenzalità enorme per fare davvero gli interessi di molti...anziche soltanto di qualcuno...

Un salto culturale che coniuga le opportunità per i finanziamenti e il momento storico di crisi ...che vive l'economia...locale...

Non solo il comune di Pachino dovrebbe cambiare notevolemnete atteggiamento nei rigurdi di queste aree ma dovrebbe essere proprio il consorzio igp a sollecitare la dotazione di queste riserve per suoi specifici interesse di'mmagine...

E in un accordo come piattaforma presentata dai sindacati, dalle aziende, dalle cooperative, dai singoli produttori dovrebbe assumere un nuovo ruolo di produzione e vendita di marketing della produzione "biologia"

Un progetto con queste finalità in aree di riserva è quello che ci vuole
...
Ecco perchè invece di dire no e basta ..Occorre sviluppare la problematica...a scala locale con qualcuno che fisicamente si attivi...in questa direzione.... poichè i vantaggi della istituzione delle riserve prevale sui fattori negativi...

La petizione fatela sulle riserve....

Un nuovo modo di vedere le cose potrebbe essere introdotta nelle aziende..Nelle piccole aziende con una progettazione mirata alla sua scala e dentro i confini ritenuti penalizzanti ma di fatto se affrontati con intelligenza verso una nuova agricoltura biologica locale...

per finire

La Sicilia ambientalista per bisogno...

Ma voi ve la immaginate la Sicilia di Totò Cuffaro ambientalista????
Se non fosse stato per Angelo Capodicasa con l'aiutino di Gioacchino La Corte e quel governo balnerare, dove Cuffaro faceva l'assessore all'agricoltura....che permisse allo stesso Capodicasa di recarsi da D'Alema per i fondi destinati alla Sicilia dei fondi europei 2000-2007 a quest'ora...la situazione delle istituzione delle riserve nella regione sarebbe ancora meno impellente...



per finire...
invio cordiali saluti...Spiros