Il Comune chiede soldi

PACHINO - E' stata chiesta dalla casa municipale un' ulteriore anticipazione di cassa di 3 milioni di euro alla Bcc di Pachino che funge da tesoreria comunale. Si tratta del terzo prestito richiesto dal comune dall'inizio del 2004, il primo del secondo trimestre. I primi due erano stati concessi infatti durante il primo trimestre, uno di due milioni di euro, l'altro di un milione. Tali anticipazioni, essendo trimestrali, erano scaduti il 31 marzo scorso, ma non essendosi verificate le entrate previste per saldare il debito con l'istituto di credito, la giunta municipale ha deciso di accendere un ulteriore prestito al fine di tacitare, con la stessa somma, il debito in scadenza.
Le motivazioni addotte dalla giunta municipale nella delibera sono uguali a quelle dei prestiti precedenti, e cioè la carenza di liquidità e le necessità di liquidare gli stipendi del personale, i contributi previdenziali, nonché i vari canoni di cui il comune è gravato. Il debito dovrebbe essere saldato entro il 30 giugno del 2004, e comporterà degli interessi di circa 60 milioni di lire solo per il trimestre aprile-giugno. Altrettanti sono stati pagati dalle casse comunali per il periodo gennaio-marzo. La carenza di liquidità, secondo l'assessore al bilancio e finanze Vincenzo Berretta pare sia dovuto ai mancati versamenti da parte della Regione delle somme stanziate per gli enti locali e che darebbero sicuramente una boccata d'ossigeno alle esigue risorse comunali.

"La situazione si risolverà definitivamente solo quando la Regione Sicilia sbloccherà le spettanze riservate ai comuni, -ha dichiarato l'assessore Berretta- per il momento abbiamo dovuto fare un altro prestito che in realtà non è una richiesta ulteriore, ma soltanto un modo per prorogare il debito precedente. Si tratta dunque di una semplice operazione contabile". In realtà la decisione dell'amministrazione non appare molto chiara almeno ai profani. A non essere stato versato nelle casse del comune durante il primo trimestre non è il contributo statale di circa due miliardi, ma quello regionale di circa 750 milioni di euro. Se le previsioni fatte dagli uffici municipali fossero state corrette, sicuramente dei primi tre milioni di euro anticipati dalla tesoreria comunale, più di due avrebbero potuto essere tacitati, e nel secondo trimestre il debito poteva essere minore. Invece è stata deliberata un'anticipazione di ammontare pari a quello complessivo del primo trimestre. Dubbia appare poi la previsione delle entrate da proventi comunali la cui cifra doveva essere ottenuta con i tributi relativi agli anni 1995-2002. Ma nell'attuale relazione viene affermato che la stessa cifra dovrà essere recuperata con i proventi dal '97 al 2002, essendo le somme fino al '97 prescritte. Non si capisce dunque come mai gli uffici municipali prevedano di incassare l'importo nonostante i tre anni di prescrizione.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 16-04-2004 - Categoria: Cronaca

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