Il caro gasolio penalizza la pesca

Il caro gasolio penalizza la pesca PORTOPALO - Gli addetti del settore pesca attendono di conoscere le misure che usciranno con l'approvazione della legge finanziaria per l'anno prossimo. Il problema principale anche per questa categoria, ma purtroppo non l'unico, si chiama “caro gasolio”. Oggi il costo al litro del carburante per i pescherecci è di 60 centesimi di euro. Un prezzo insostenibile, come si è detto più volte nell'ultimo mese e che finisce per erodere quei margini, già molto risicati, riguardanti la redditività di un'impresa di pesca. Da diverse settimane numerose marinerie sono in stato di agitazione anche se in pochi sembrano essersene accorti. Il ministro per le politiche agricole, Paolo De Castro, mercoledì scorso ha parlato di scontri per il settore pesca, “un settore – ha aggiunto l'esponente del governo Prodi – che sta vivendo momenti di difficoltà con il petrolio che è andato alle stelle. Per questo motivo – ha aggiunto il ministro – stiamo studiando delle formule che possano aiutare il settore”.

La Uilapesca, intanto, ha espresso piena soddisfazione per l'approvazione, da parte della commissione agricoltura del senato, del disegno di legge che recepisce il protocollo sul welfare. Il disegno di legge estende anche ai lavoratori del settore della pesca la disciplina relativa al trattamento di integrazione salariale, riconoscendo inoltre il carattere usurante di questa attività. L'emendamento estensivo è stato presentato da due esponenti della maggioranza che sostiene Prodi. “Ci auguriamo che tale emendamento possa divenire legge dello stato, dando così una positiva risposta a una richiesta che da anni il sindacato porta avanti e che sarà accolta con grande soddisfazione da tutti i lavoratori del settore”, ha dichiarato il segretario generale della Uilapesca, Guido Majrone, che aggiunge: “Dotare il settore di un sistema di ammortizzatori sociali simile a quello già esistente in agricoltura, servirà a dare maggiori certezze a lavoratori e aziende, contribuendo ad evitare le ormai sempre più frequenti tragedie, dovute al maltempo e alla necessità di uscire comunque in mare aperto per produrre reddito”. Un passaggio che certamente va a vantaggio della categoria anche se gli operatori del settore sperano di trovare sotto l'albero di Natale un intervento per il caro gasolio. Al momento prevale lo scetticismo nell'ambito di una categoria spesso ignorata e bistrattata a Roma e a Bruxelles. La pesca resta un comparto in stato comatoso e a Portopalo questo si avverte non poco a livello economico.

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 16-12-2007 - Categoria: Cronaca

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Ciao caro....

Dopo gli interventi compulsivi, che sono sotto gli occhi di tutti, costati milioni di euro, spesi in base al programma Ue 2000-2006...sulla Rada di Portopalo e per la marineria di Portopalo: gli addetti ai lavori possono leccarsi i baffi per la seconda e consistente trance prevista nei piani strutturali della UE.
I quali, a Portopalo, senza dubbio alcuno, sono stati ottenuti con l'aiuto del pacioso Totò Le cuffarò.. e manco a dirlo con l'intervento del ministro dell'agricoltura, che manco mi ricordo come si chiama.. Tutti politici, comunque, riconducibili al mago di Arcore : sua eccellenza Sirvio Berlusconi.

Che ha la responsabilità, ma questo è il suo vero mestiere, che il suo governo (del Signor Berlusconi) di avere lasciato l'Italia con un debito di interessi da pagare di circa 69 miliardi di euro...

Fonte: (Mister Prodi...sempre Romano da Fazio che ho letto oggi su La Repubblica)

Ecco che si profilano all'orizzonte, fra la "ciusa o conte e u scarruzzuni" , i nuovi fondi per la pesca, o vattela a pesca, a seconda dei gusti e busti...


Senza dubbio alcuno si profila la stessa opportunità milionaria già sfruttata alla grande per la seconda marineria siciliana di Portopalo..
Infatti possiamo osservare che è stata aperta una struttura commerciale di primo ordine...
Insomma un circolo virtuoso che s' inanella come al piede o zampa di un colombaccio che vede gli addetti ai lavori e i politici, anche di Pachino, che si stanno facendo in quattro per lo sfruttamento al massimo del dispositivo per accedere ai fondi strutturali Ue 2007-2013

Buon appetito....Spiros

Fonte:
http://ec.europa.eu/fisheries/cfp/structural_measures/arrangements_2007_2013_it.htm

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Modalità per gli interventi strutturali nel settore della pesca per il periodo 2007–2013


Un nuovo fondo a favore dello sviluppo sostenibile del settore della pesca nell'Unione europea
Il 19 giugno 2006, il Consiglio dei ministri della Pesca ha adottato il regolamento relativo al Fondo europeo per la pesca (FEP) (~254 Kb) proposto nel luglio 2004 dalla Commissione. Questo Fondo, che dal 1° gennaio 2007 sostituisce l'attuale Strumento finanziario di orientamento della pesca (SFOP), è finalizzato a garantire lo sviluppo sostenibile del settore europeo della pesca e dell'acquacoltura. Il Fondo sosterrà il settore nel processo di adattamento volto a rendere la flotta maggiormente competitiva e promuoverà misure destinate alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente. Il FEP aiuterà inoltre le comunità di pescatori più duramente colpite da questa evoluzione a diversificare le proprie attività economiche. Un sostegno rafforzato sarà previsto per le misure volte a garantire che il settore continui ad avere accesso alla manodopera qualificata di cui ha bisogno.

Il FEP sarà dotato di un bilancio complessivo di circa 3,8 miliardi di euro per un periodo di sette anni. Potranno beneficiare di un aiuto finanziario tutti i rami del settore - le attività di pesca marittima e nelle acque interne, le imprese acquicole, le organizzazioni di produttori e i settori della trasformazione e della commercializzazione - come pure le zone dipendenti dalla pesca. La ripartizione dei fondi tra i diversi assi prioritari spetterà agli Stati membri (~57 Kb).

Le regole dettagliate relative all'applicazione del FEP sono specificate nel Regolamento della Commissione (CE) N. 498/2007 (~57 Kb).

Quadro generale

Quali sono i principali obiettivi del FEP?

Il principale obiettivo del FEP è fornire un sostegno finanziario all'industria europea della pesca durante il periodo 2007-2013, allo scopo di aiutarla ad adattarsi alle nuove esigenze. Il Fondo si concentrerà in particolare sui seguenti interventi:

- sostenere i principali obiettivi della politica comune della pesca (PCP), in particolare quelli concordati nel quadro della riforma del 2002. Tra questi figurano principalmente lo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca ed il raggiungimento di un equilibrio stabile tra queste risorse e la capacità della flotta da pesca comunitaria;

- rafforzare la competitività e la redditività degli operatori del settore;

- promuovere metodi di pesca e di produzione rispettosi dell’ambiente;

- fornire un sostegno adeguato alle persone operanti nel settore;

- favorire lo sviluppo sostenibile delle zone di pesca.

Quali sono le differenze tra il FEP e lo SFOP attualmente in vigore?

Il FEP, che sostituisce l'attuale Strumento finanziario di orientamento della pesca (SFOP) relativo al periodo 2000-2006, ha un funzionamento simile al programma precedente, ma una gestione semplificata. Il Fondo sarà inoltre maggiormente incentrato sugli obiettivi previsti dalla riforma della PCP e permetterà di integrare meglio altre politiche della Comunità, come quella ambientale e occupazionale, seguendo un approccio strategico più solido e globale.

Il FEP mantiene la maggior parte delle misure esistenti nel quadro nello SFOP, ma introduce anche misure nuove e innovative per tenere conto dell'evoluzione delle necessità del settore. Tra gli esempi più significativi figurano le misure volte ad accompagnare l'attuazione dei piani di ricostituzione e ad incoraggiare l'adozione di metodi di pesca più selettivi, oltre al finanziamento di strategie di sviluppo locale per promuovere lo sviluppo sostenibile delle zone di pesca. Nel quadro del FEP, il sostegno alle attività di pesca nelle acque interne e all’acquacoltura rispettosa dell’ambiente assume un'importanza maggiore. Per quanto riguarda l'attuazione delle misure, le norme a livello comunitario relative all'ammissibilità saranno limitate allo stretto necessario, cosicché gli Stati membri disporranno di maggiore flessibilità e potranno adattare più facilmente le misure alle esigenze del settore della pesca dei rispettivi paesi.

L'attuazione degli interventi è notevolmente semplificata. Gli interventi dello SFOP a favore del settore della pesca per uno Stato membro ricadevano nell'ambito di diversi programmi. In futuro, un unico programma FEP per Stato membro consentirà di concentrare gli interventi e di massimizzare l'efficienza delle misure. Inoltre, l'obbligo di elaborare un piano strategico nazionale per l'intero settore della pesca di uno Stato membro aiuterà ad individuare meglio le priorità, gli obiettivi e le risorse pubbliche per realizzare tali obiettivi.

Quali sono i principali elementi innovativi del FEP?

Il FEP è stato concepito come uno strumento concreto destinato a garantire la sostenibilità del settore della pesca. Gli aiuti promuoveranno ed accompagneranno il processo di adeguamento delle flotte di pescherecci alle risorse disponibili, in particolare quando si tratta di stock a rischio di esaurimento. Anche la dimensione ambientale viene rafforzata attraverso un insieme di misure volte a promuovere la selettività e a ridurre l'impatto negativo delle attività di pesca e acquacoltura sull'ambiente. Il Fondo riserverà anche maggiore attenzione alle risorse umane nel settore della pesca, apportando risposte adeguate alle esigenze socioeconomiche delle persone operanti nel settore.

Il FEP apporterà un contributo più efficace allo sviluppo sostenibile delle zone di pesca, in particolare di quelle altamente dipendenti dalla pesca, mediante il finanziamento delle strategie di sviluppo locale, elaborate ed attuate dalle stesse parti interessate.

Infine, le norme e i meccanismi per la concessione dei finanziamenti nel quadro del FEP sono stati semplificati rispetto allo SFOP.

Quali sono le principali differenze tra la proposta della Commissione e il testo del FEP approvato dal Consiglio?

Le discussioni con gli Stati membri e le parti interessate sulla proposta della Commissione hanno condotto ad una serie di modifiche al fine di semplificare e chiarire taluni aspetti e di estendere le misure di sostegno a nuovi ambiti. Il testo definitivo del FEP adottato dal Consiglio mantiene tuttavia gli elementi essenziali della proposta della Commissione ed è conforme ai principi e agli obiettivi della PCP.

Sono stati introdotti aiuti a favore della sostituzione dei motori delle navi, non previsti nella proposta iniziale della Commissione, subordinandoli tuttavia ad una serie di condizioni volte a garantire una riduzione della capacità delle navi. Sono inoltre previste maggiori possibilità per la sostituzione degli attrezzi da pesca al fine di migliorare la selettività e di proteggere gli attrezzi e le catture dai predatori selvatici come le foche.

Aiuti e compensazioni per l’arresto definitivo delle attività di pesca sono ora estesi a casi come la destinazione delle navi ad attività diverse dalla pesca, comprese le attività a fini di lucro, (mentre inizialmente questa possibilità era limitata alle attività non a fini di lucro) e alla realizzazione di barriere artificiali. Compensazioni per l’arresto temporaneo delle attività di pesca a favore dei pescatori e proprietari di pescherecci possono ora essere concesse anche in caso di interruzione delle attività di pesca dovuta a motivi di salute pubblica, a elevate concentrazioni di novellame o alla riproduzione. Inoltre, tutte le persone operanti nel settore della pesca e nelle attività ad essa collegate possono beneficiare di aiuti per la formazione e l'aggiornamento delle competenze professionali.

Mentre la proposta iniziale limitava gli aiuti alle piccole e microimprese operanti nei settori dell'acquacoltura, della trasformazione e della commercializzazione, sarà ora possibile concedere aiuti alle imprese di medie dimensioni e ad alcune grandi imprese, a condizione che la priorità sia accordata alle piccole e microimprese. Inoltre, nuove compensazioni potrebbero essere accordate agli acquacoltori i cui allevamenti sono stabiliti nelle zone protette NATURA 2000. Gli interventi a sostegno della pesca nelle acque interne, delle organizzazioni di produttori e dell'acquisto di una prima nave di occasione da parte dei giovani pescatori sono mantenuti.

Sono state introdotte nuove misure ammissibili, come gli aiuti destinati a ridurre le catture accessorie, a lottare contro la pesca fantasma, ad incoraggiare il trattamento degli scarti, il ripopolamento, il miglioramento della sicurezza dei ripari di pesca e la promozione dell'innovazione.

Infine, le norme del FEP sono state modificate per rendere più flessibili gli interventi a favore delle regioni dipendenti dalla pesca attraverso strategie di sviluppo locale.

Quali sono stati gli aspetti più controversi della proposta?

La parte più controversa della proposta ha riguardato principalmente il livello degli interventi a sostegno della flotta da pesca. Nelle fasi iniziali delle discussioni sul FEP, alcuni Stati membri hanno sostenuto la reintroduzione degli aiuti alla costruzione di navi, almeno per parte della flotta. Nel corso delle discussioni, la maggior parte degli Stati membri hanno concordato sul fatto che l'imperativo di adeguare la capacità della flotta alle risorse disponibili era incompatibile con la reintroduzione di aiuti alla costruzione di nuove navi, che erano stati progressivamente abbandonati durante la revisione della PCP del 2002.

Anche il livello degli aiuti per l'ammodernamento delle navi esistenti è stato oggetto di intense discussioni. Il dibattito ha opposto un gruppo di Stati membri, poco favorevoli agli aiuti per la sostituzione dei motori per evitare di accrescere la pressione esercitata dalla pesca, ad un altro gruppo di Stati membri che auspicavano tali aiuti per ragioni di sicurezza e di efficienza energetica. Il delicato equilibrio ricercato dalla Presidenza e dalla Commissione ha portato ad un compromesso che prevede aiuti per la sostituzione dei motori per una parte della flotta da pesca, a condizione che non incrementino la capacità delle navi ma contribuiscano ad una sua costante riduzione.

Contenuto della proposta

Quali sono le principali priorità di intervento del FEP?

Il FEP sarà incentrato su cinque aree prioritarie di intervento, che riflettono la missione del Fondo di agevolare l'attuazione delle misure adottate nel quadro della riforma della PCP per garantire la sostenibilità della pesca dal punto di vista economico, ambientale e sociale. Si tratta delle cinque priorità seguenti:

1. adeguamento della flotta da pesca comunitaria;

2. acquacoltura, pesca nelle acque interne, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura;

3. misure di interesse collettivo;

4. sviluppo sostenibile delle zone di pesca;

5. assistenza tecnica agli Stati membri per facilitare l'attuazione degli interventi.

1. Adeguamento della flotta da pesca comunitaria

Il FEP fornirà aiuti ai pescatori e ai proprietari di pescherecci interessati da misure dei piani pluriennali adottate al fine di permettere la ricostituzione degli stock a rischio di esaurimento nel quadro dei piani nazionali di adeguamento delle flotte. Sono inoltre previsti aiuti in caso di arresto temporaneo delle attività dovuto a misure di emergenza, al mancato rinnovo di un accordo di pesca o all'interruzione delle attività di pesca dovuta a motivi di salute pubblica o a calamità naturali. Aiuti possono essere concessi anche per la formazione professionale e per i regimi di prepensionamento.

L'impiego di attrezzi da pesca e di tecniche di pesca più rispettosi dell'ambiente potrà beneficiare di aiuti, ad esempio, nel caso di navi tenute a modificare le tecniche di pesca nell'ambito di un piano di ricostituzione o della riconversione ad altri tipi di pesca. Sono anche previsti aiuti a favore dei giovani pescatori per consentire loro di acquistare una prima nave di occasione.

Come concordato nel quadro della riforma della PCP, gli aiuti al rinnovo della flotta – che avevano contribuito alla creazione di capacità in eccesso – sono cessati nel dicembre 2004. Questa disposizione sarà mantenuta nel nuovo Fondo. Continueranno ad essere stanziati fondi per l'arresto definitivo dei pescherecci, con premi più interessanti di quelli previsti attualmente. Gli aiuti alla sostituzione dei motori saranno possibili a condizione che vi sia una riduzione di capacità. Saranno mantenuti inoltre gli aiuti volti a migliorare le condizioni di sicurezza e di igiene a bordo dei pescherecci. La flotta da pesca artigianale beneficerà di un tasso di aiuto più elevato per una serie di misure.

2. Acquacoltura, pesca nelle acque interne, trasformazione e commercializzazione

Il FEP continuerà a sostenere lo sviluppo sostenibile dell'acquacoltura europea. Gli allevatori di molluschi saranno ammissibili agli aiuti in caso di arresto temporaneo della raccolta per circostanze impreviste. I finanziamenti del FEP potranno inoltre essere destinati allo sviluppo e all'applicazione di metodi e pratiche che riducono l'impatto dell'acquacoltura sull'ambiente, all'attuazione di misure volte a promuovere l'igiene e la tutela della salute pubblica, nonché alle iniziative dirette a migliorare le condizioni di commercializzazione dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura. L'accento sarà posto sugli aiuti alle piccole imprese, ma anche le imprese più grandi potranno ricevere finanziamenti. Gli aiuti alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura saranno improntati agli stessi obiettivi. Gli interventi a favore della pesca nelle acque interne saranno mantenuti e saranno previste nuove possibilità di compensazione, sia per l'arresto temporaneo delle attività di pesca nelle acque interne in applicazione di misure comunitarie di conservazione delle risorse, sia per la destinazione dei pescherecci ad altre attività.

3. Misure di interesse collettivo

Saranno offerti aiuti per i progetti realizzati da operatori o organizzazioni del settore della pesca e dell'acquacoltura al fine di contribuire alla gestione sostenibile o alla conservazione delle risorse della pesca, di migliorare la trasparenza dei mercati dei prodotti e della pesca e dell’acquacoltura o di promuovere il partenariato tra studiosi e operatori del settore della pesca.

Progetti di questo tipo sono ad esempio quelli riguardanti la protezione e lo sviluppo delle risorse acquatiche, l'ammodernamento dei porti di pesca e dei punti di sbarco, la promozione e lo sviluppo di nuovi mercati per i prodotti della pesca e dell'acquacoltura e i progetti pilota finalizzati all'acquisizione e alla diffusione di nuove conoscenze nel campo della protezione delle risorse della pesca.

4. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca

Il depauperamento degli stock ittici determina una diminuzione delle catture, una riduzione del reddito e la perdita di posti di lavoro, con conseguenze negative per le zone di pesca interessate, le quali spesso dispongono di poche fonti di occupazione alternative. Per tali ragioni la Commissione propone che il FEP svolga un ruolo più incisivo per aiutare le zone interessate a ridurre la loro dipendenza economica dal settore delle catture.

Basandosi sull'esperienza delle iniziative LEADER e PESCA e adottando un approccio dal basso verso l'alto, i finanziamenti nel quadro del FEP favoriranno lo sviluppo di misure finalizzate a rispondere alle specifiche esigenze di sviluppo delle zone di pesca interessate. Saranno messi a disposizione aiuti a favore delle persone occupate nel settore della pesca o in settori ad essa collegati. Saranno inoltre incoraggiati i progetti volti a promuovere il ruolo delle donne nelle comunità di pescatori.

5. Assistenza tecnica per facilitare l'attuazione degli interventi

Una piccola quota della dotazione del FEP è riservata alle azioni intraprese dagli Stati membri e dalla Commissione per la preparazione e la gestione dei programmi del FEP, come ad esempio studi, relazioni, nonché attività di informazione, promozione e istituzione di reti.

In che misura il FEP garantirà la redditività del settore?

Prima che vengano erogati i fondi, gli Stati membri saranno invitati a presentare la loro strategia per uno sviluppo sostenibile del loro settore della pesca, in conformità degli obiettivi della PCP, e a fare il migliore uso possibile dei fondi pubblici destinati a sostenere tali strategie. Per quanto riguarda il settore delle catture, il Fondo dovrebbe fornire un contributo decisivo al raggiungimento dell'obiettivo consistente nell'adeguare lo sforzo di pesca alle risorse disponibili, garantendo in tal modo la redditività di coloro che continuano ad operare nel settore della pesca. Se utilizzeranno la combinazione adeguata di misure, gli Stati membri troveranno nel FEP lo strumento giusto per incentivare la riduzione e il miglioramento dell’attività di pesca, per promuovere metodi di pesca e di produzione sostenibili e più rispettosi dell'ambiente e per rafforzare la competitività delle loro regioni dipendenti dalla pesca.

In che modo la dimensione ambientale è integrata nel FEP?

Il FEP contribuisce sotto vari aspetti alla dimensione ambientale di una pesca sostenibile. Innanzitutto, non sono più consentiti aiuti che accrescono la pressione esercitata dalla pesca.

Il FEP finanzierà invece diverse misure finalizzate a proteggere le risorse marine e l'ambiente e a porre fine al degrado degli ecosistemi marini.

Il FEP promuoverà la ricerca su metodi di pesca più selettivi e rispettosi dell'ambiente. Il Fondo interverrà inoltre con aiuti a favore dell’acquacoltura biologica e incentivi per gli allevamenti stabiliti nelle zone protette Natura 2000 e finanzierà misure per la protezione della fauna e flora acquatiche. Stanziamenti sono possibili anche per misure di lotta contro il degrado ambientale nelle regioni dipendenti dalla pesca.

In che modo il FEP risponderà alle preoccupazioni socioeconomiche del settore?

Rispetto al programma precedente, la proposta relativa all'istituzione del FEP attribuisce un'importanza molto maggiore alla dimensione socioeconomica dell'intervento della Comunità. In primo luogo, gli Stati membri saranno invitati, tra l'altro, a presentare la strategia che intendono perseguire per preservare le risorse umane ed assicurare l'occupazione sostenibile nel settore. Tutti coloro che lavorano nel settore della pesca, che sia a bordo dei pescherecci, nell'acquacoltura o nelle unità di trasformazione, nei porti di pesca o nei luoghi di sbarco, potranno beneficiare di aiuti destinati ad accrescere le competenze professionali nonché a migliorare le condizioni di lavoro e la sicurezza. Il necessario adeguamento della flotta da pesca sarà accompagnato da una serie di misure di carattere socioeconomico, come compensazioni per l'arresto definitivo o temporaneo delle attività, aiuti alla diversificazione delle attività dei pescatori, al prepensionamento o al riorientamento verso altre attività. Anche le strategie locali per lo sviluppo sostenibile delle zone di pesca che saranno finanziate dal FEP avranno come obiettivo quello di migliorare la qualità della vita e di mantenere la prosperità economica e sociale delle zone interessate.

In che modo la prospettiva di genere viene presa in considerazione nel FEP?

Il FEP ribadisce come principio generale la necessità di rispettare la parità tra uomini e donne e di promuovere la prospettiva di genere nel corso delle varie fasi di attuazione dei programmi nazionali.

Il Fondo sosterrà i collegamenti in rete e gli scambi di migliori pratiche tra le organizzazioni che promuovono le pari opportunità tra uomini e donne.

Le strategie di sviluppo locale che saranno finanziate dal Fondo dovrebbero inoltre prevedere risposte specifiche sotto il profilo delle esigenze di miglioramento delle competenze professionali, della capacità di adattamento dei lavoratori e dell'accesso al mondo del lavoro, in particolare per quanto riguarda le donne.

In che modo il FEP contribuirà alla necessaria ristrutturazione della flotta da pesca europea?

L'obbligo imposto agli Stati membri di elaborare un piano strategico nazionale per l'intero settore della pesca li aiuterà a definire e semplificare la loro strategia per adeguare la flotta da pesca alle risorse disponibili e per predisporre le misure di sostegno adeguate. Tutti gli sforzi compiuti per ristrutturare la capacità della flotta sarebbero vanificati se venissero mantenuti aiuti per aumentare il numero di nuove navi o le dimensioni di una flotta già sovradimensionata. Per tale ragione non sono previsti interventi del FEP a favore di questo obiettivo. Saranno invece consentiti aiuti pubblici per l'ammodernamento dei pescherecci, a condizione tuttavia che non si determinino aumenti delle capacità di cattura del peschereccio. Nell'ambito del FEP, il concetto di ristrutturazione va al di là della semplice riduzione della flotta e comprende altre misure, come compensazioni o premi in caso di arresto definitivo o temporaneo delle attività di pesca, nonché una serie di misure di carattere economico e sociale.

Un'attenzione particolare è riservata inoltre alla piccola pesca costiera (praticata con navi di lunghezza fuori tutto non superiore a 12 m, che non utilizzano gli attrezzi trainati), al fine di contribuire alla ristrutturazione di questo delicato segmento della flotta. I proprietari di piccoli pescherecci possono beneficiare di migliori condizioni di finanziamento se effettuano investimenti volti a migliorare la selettività, la sicurezza e l'igiene.

Il Fondo contribuirà inoltre a finanziare le imprese di pesca in gravi difficoltà economiche che siano ammissibili a beneficiare di aiuti di Stato conformemente alle regole di concorrenza comunitarie.

Le disposizioni relative agli aiuti a favore della flotta sono conformi ai principi della riforma della PCP del 2002?

Nonostante le pressioni esercitate da diversi Stati membri per reintrodurre gli aiuti alla costruzione navale, è stato raggiunto un accordo sul mantenimento, nel quadro del FEP, del divieto di aiuti al rinnovo della flotta deciso nel dicembre 2002.

Inoltre, gli aiuti alla sostituzione dei motori sono stati concepiti in modo da ridurre e non aumentare lo sforzo di pesca globale. Di fatto, i pescherecci più grandi potranno ricevere tali aiuti solo se ridurranno la potenza motrice. Per la piccola pesca (navi di lunghezza inferiore a 12 metri, che non utilizzano gli attrezzi trainati), la potenza del nuovo motore non deve essere superiore a quella del motore che viene sostituito.

Questo trattamento più favorevole è giustificato dalle caratteristiche delle navi interessate. Dato che non utilizzano attrezzi trainati, la potenza motrice è meno importante ai fini della capacità di cattura. Il motore a bordo di queste navi è utilizzato principalmente per accedere alle zone di pesca. Un nuovo motore aumenta pertanto la sicurezza.

I nuovi motori possono contribuire a migliorare l'efficienza energetica e a ridurre le emissioni di gas inquinanti. Le condizioni rigorose previste per la sostituzione dei motori delle navi tengono conto dell'impatto del progresso tecnico e delle modalità di certificazione della potenza, per evitare abusi.

Gli interventi volti a migliorare la selettività degli attrezzi da pesca e a promuovere metodi di pesca rispettosi dell'ambiente contribuiranno inoltre a rafforzare la dimensione ambientale della nuova PCP.

Perché la piccola pesca beneficerà di un trattamento più favorevole nel quadro del FEP?

I pescherecci per la piccola pesca rappresentano circa l'80% del totale dei pescherecci europei, ma in termini di stazza la loro capacità non supera il 15% della capacità complessiva della flotta dell'UE.

Oltre ad occupare circa il 50% dei pescatori europei, la piccola pesca associa spesso indirettamente le loro famiglie nelle attività di commercializzazione delle catture.

Poiché queste catture sono in genere di entità troppo modesta per essere sbarcate e vendute in porti diversi dal porto di partenza, la piccola pesca svolge un ruolo importante nell'economia locale delle regioni costiere, nonché nel tessuto sociale delle loro comunità. La piccola pesca rappresenta inoltre un importante tratto culturale delle zone costiere dell'UE e contribuisce alla loro attrattiva come destinazioni turistiche.

La piccola pesca riveste un'importanza socioeconomica particolare nelle regioni periferiche e rurali, nelle quali le attività economiche alternative sono scarse.

Tenuto conto di questi fattori, il FEP prevede condizioni speciali, in particolare riducendo la partecipazione privata per gli investimenti a bordo.

Quali sono gli obiettivi e gli strumenti disponibili per quanto concerne la nuova priorità “sviluppo sostenibile delle zone di pesca”?

Lo sviluppo sostenibile delle zone di pesca è un nuovo asse prioritario del FEP. L'obiettivo è quello di favorire la ripresa delle zone dipendenti dalla pesca che sono state particolarmente colpite dalla penuria di risorse e dalla necessaria ristrutturazione del settore, ripristinando la loro competitività e creando attività economiche alternative.

Nel quadro di un approccio dal basso verso l'alto e decentralizzato, gli operatori locali, che conoscono meglio le particolarità e le potenzialità delle loro zone, svolgeranno un ruolo trainante, partecipando al processo decisionale e all'attuazione della strategia di sviluppo più adeguata alla realtà del territorio. Un ruolo di primo piano a questo proposito spetterà ai partenariati, denominati “gruppi”, costituiti da operatori locali, con la partecipazione di partner pubblici e privati nonché di rappresentanti del settore civile/del volontariato.

In che modo il FEP garantirà lo sviluppo sostenibile dell'acquacoltura?

Il FEP mette un accento particolare sullo sviluppo di un settore dell'acquacoltura sostenibile. Gli obiettivi che intende realizzare sono:

- la crescita dell'occupazione,

- la produzione di prodotti sani, sicuri e di alta qualità che rispondano alle esigenze del mercato e

- la promozione di metodi di produzione rispettosi dell'ambiente.

Il sostegno finanziario della Comunità si concentrerà pertanto sulla diversificazione delle specie e sulla produzione rispettosa dell'ambiente. Nel contempo, sono anche possibili interventi a favore di misure orizzontali, come la promozione del mercato per i prodotti dell'acquacoltura o l'acquisto collettivo di attrezzature.

Il FEP introduce speciali misure idroambientali che prevedono la concessione di indennità compensative per l’uso in acquacoltura di metodi di produzione che contribuiscono a tutelare l'ambiente e i paesaggi naturali. Il FEP può inoltre contribuire al finanziamento di piani per l'eliminazione di molte malattie che colpiscono gli animali d'acquacoltura e concedere indennità compensative ai molluschicoltori in caso di contaminazione e sospensione della raccolta dei loro molluschi per motivi sanitari.

Gli aiuti si applicheranno alle microimprese e alle piccole e medie imprese e ad alcune imprese di grandi dimensioni, fermo restando che la priorità deve ancora essere accordata alle piccole e microimprese.

Che tipo di interventi sono previsti a favore della trasformazione e della commercializzazione?

La maggior parte delle imprese di trasformazione e commercializzazione, ad eccezione del settore al dettaglio, potranno beneficiare di aiuti nel quadro del FEP. Gli aiuti si applicheranno alle microimprese e alle piccole e medie imprese e ad alcune imprese di grandi dimensioni, fermo restando che la priorità deve ancora essere accordata alle piccole e microimprese e che le norme applicabili per quanto riguarda l'intensità degli aiuti variano a seconda delle dimensioni delle imprese. Potranno beneficiare degli aiuti gli investimenti volti a migliorare le condizioni di lavoro e le norme igieniche e sanitarie, a proteggere l'ambiente e a fornire prodotti di alta qualità. Inoltre, l'innovazione sarà considerata un aspetto centrale, non solo per quanto riguarda i prodotti ma anche i metodi di produzione e l'applicazione di nuove tecnologie. Tenuto conto dell'attuale scarsità di materie prime, il Fondo promuoverà un migliore uso delle specie poco diffuse, dei sottoprodotti e degli scarti. Infine, il Fondo sosterrà anche la commercializzazione dei prodotti provenienti soprattutto dagli sbarchi e dall'acquacoltura locali.

Qual è la portata del sostegno alla pesca nelle acque interne?

Gli interventi del FEP a favore della pesca nelle acque interne riguarderanno gli investimenti nelle attrezzature per la pesca nelle acque interne destinati a migliorare la sicurezza, le condizioni di lavoro e di igiene, la qualità dei prodotti o a valorizzare e preservare l'ambiente. I pescherecci che operano nelle acque interne possono beneficiare di aiuti per l'ammodernamento secondo le modalità previste per i pescherecci che praticano la pesca marittima. Non sono tuttavia consentiti aiuti per la costruzione di navi per la pesca nelle acque interne, al fine di non pregiudicare l'equilibrio tra le dimensioni della flotta e le corrispondenti risorse ittiche.

Per la prima volta, possono essere concesse indennità compensative per l'arresto temporaneo delle attività di pesca nelle acque interne qualora l'arresto sia dovuto a misure comunitarie di conservazione, come il piano di ricostituzione degli stock di anguille. Il FEP contribuirà inoltre a finanziare la destinazione delle navi operanti nelle acque interne ad altre attività diverse dalla pesca.

Qual è la portata delle misure di interesse collettivo e quali sono i loro obiettivi?

Le misure di interesse comune dovrebbero incoraggiare le parti interessate ad adottare iniziative di interesse collettivo finalizzate ad apportare un valore aggiunto rispetto agli investimenti individuali tradizionali. In particolare, esse dovrebbero contribuire a realizzare gli obiettivi della PCP.

Si tratterà di misure attuate collettivamente, nello spirito descritto sopra, e volte ad esempio a promuovere il partenariato tra scienziati e pescatori, ad aggiornare le competenze professionali, a promuovere la selettività, a lottare contro la pesca fantasma, a ridurre le catture accessorie, a migliorare la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari, a contribuire ad una migliore gestione del trattamento degli scarti o ad istituire o ristrutturare le organizzazioni di produttori.

Altre misure saranno destinate a preservare e sviluppare la fauna e la flora acquatiche, ad ammodernare e ristrutturare porti di pesca e luoghi di sbarco e a migliorare la sicurezza dei ripari di pesca.

Le misure di interesse collettivo si estenderanno inoltre allo sviluppo di nuovi mercati, all'elaborazione di una politica per i prodotti di qualità, a progetti pilota per testare tecnologie innovative e alla modifica dei pescherecci per destinarli ad attività diverse dalla pesca, come attività di formazione, ricerca o turismo.

Quali misure possono essere finanziate nel quadro dell'«assistenza tecnica»?

Una piccola parte della dotazione del FEP sarà riservata all'assistenza tecnica, su iniziativa degli Stati membri o della Commissione. Essa potrà sostenere tutte le azioni volte ad agevolare la preparazione e l'attuazione dei programmi del FEP, come studi, relazioni, ma anche attività di informazione, promozione e creazione di reti.

Interventi specifici saranno riservati ai nuovi Stati membri, che hanno un'esperienza limitata nella gestione dei programmi comunitari, per rafforzare la loro capacità di gestire il Fondo.

La Commissione utilizzerà inoltre i fondi dell'assistenza tecnica per istituire, a livello comunitario, reti di soggetti operanti nel campo dello sviluppo locale delle loro regioni, al fine di promuovere scambi di esperienze e migliori pratiche tra le regioni europee dipendenti dalla pesca.

Il FEP finanzierà operazioni di carattere transnazionale?

In linea di principio, le misure previste dal Fondo si inquadrano nell'ambito di programmi nazionali e riguardano il territorio di un unico Stato membro. Alcune azioni, tuttavia, hanno per loro stessa natura una dimensione transnazionale. Si tratta ad esempio delle azioni seguenti:

- l'istituzione di reti transnazionali tra soggetti operanti nel campo dello sviluppo locale delle loro regioni, al fine di promuovere scambi di esperienze e migliori pratiche tra le regioni europee dipendenti dalla pesca;

- l'istituzione di collegamenti in rete e scambi di esperienze e migliori pratiche tra le organizzazioni che promuovono le pari opportunità tra uomini e donne;

- l'istituzione di un partenariato tra scienziati e pescatori.

In che misura il FEP sostiene le misure proposte nella comunicazione della Commissione relativa “al miglioramento della situazione economica dell’industria della pesca” COM (2006) 103?

La comunicazione in questione invita gli Stati membri a sfruttare al meglio le risorse del FEP e degli strumenti comunitari per migliorare la situazione economica dell’industria della pesca a breve e lungo termine. Il contributo del Fondo consisterà nel concedere aiuti alle imprese di pesca in gravi difficoltà economiche che siano ammissibili a beneficiare di aiuti di Stato in base alle regole di concorrenza comunitarie nel quadro dei cosiddetti "piani di salvataggio e ristrutturazione".

Le navi interessate da tali piani possono beneficiare dell'insieme di misure previste nell'ambito del FEP. Inoltre, il Fondo può cofinanziare la sostituzione del motore di grandi pescherecci da traino interessati da tali piani, a condizione che la potenza del nuovo motore sia inferiore e che le navi si convertano a metodi di pesca a minor consumo di carburante. Il Fondo può anche accordare indennità compensative ai pescatori e proprietari di pescherecci per l'arresto delle loro attività durante i lavori di ammodernamento a bordo di navi interessate da “piani di salvataggio e ristrutturazione”.

In che modo il FEP terrà conto delle condizioni svantaggiate specifiche delle regioni ultraperiferiche?

Le regioni ultraperiferiche beneficeranno del tasso di cofinanziamento più elevato previsto dal FEP, fino ad un massimo dell'85% di contributo comunitario alla spesa pubblica, indipendentemente dal fatto che rientrino o no nell'obiettivo di convergenza. Per tutte le misure, inoltre, sono concesse intensità di aiuto più elevate rispetto alle altre regioni.

Per quanto poi riguarda gli investimenti a bordo dei pescherecci adibiti alla piccola pesca – la categoria predominante nelle regioni ultraperiferiche – la partecipazione finanziaria privata è ridotta del 20%. In linea generale, tutte le misure specifiche previste per la piccola pesca costiera, come la diversificazione delle attività per promuovere la pluriattività per i pescatori, l'aggiornamento delle competenze professionali e la formazione in generale, o le misure di compensazione socioeconomiche a favore dei pescatori in caso di demolizione di navi, avranno conseguenze particolarmente positive per le ragioni ultraperiferiche, dove la piccola pesca costiera è predominante.

Questo trattamento generalizzato riconosce lo status speciale delle regioni ultraperiferiche e tiene conto delle condizioni svantaggiate e delle esigenze specifiche di tali regioni.

Il nuovo asse prioritario 4, relativo allo “sviluppo sostenibile delle zone di pesca” potrebbe risultare particolarmente interessante per le regioni ultraperiferiche. Esso permetterebbe a gruppi locali di sviluppare una strategia integrata per far fronte alle esigenze di determinate zone e valorizzarne i punti di forza, ad esempio sviluppando l'occupazione nel settore della pesca o promuovendo la qualità dell'ambiente costiero.

I rapporti regionali di uno studio esterno sugli aspetti strutturali della politica comune della pesca (PCP) dovrebbero aiutare gli Stati membri interessati a mettere a punto, insieme alle regioni ultraperiferiche, le strategie e le misure specifiche da integrare nei loro programmi nazionali.

Principi e meccanismi di concessione degli aiuti

In che modo viene garantita la buona gestione nell'attuazione dei programmi del FEP?

La realizzazione degli obiettivi del FEP è basata sul principio del partenariato tra la Commissione e gli Stati membri. Le autorità nazionali, regionali, locali e le altre autorità pubbliche competenti, incluse le parti economiche e sociali, sono associate alla preparazione, all'attuazione, alla sorveglianza e alla valutazione dei programmi del FEP.

Tenuto conto della diversità degli ordinamenti istituzionali nazionali all'interno dell'Unione, ciascuno Stato membro dovrebbe definire le modalità adeguate per l'attuazione del principio del partenariato, a condizione di assicurare un'effettiva consultazione e partecipazione delle parti interessate.

Il FEP prevede una serie di norme volte a garantire una gestione responsabile; i programmi del FEP saranno regolarmente sottoposti a controlli e valutazioni da parte di tutti i partner e saranno oggetto di relazioni annuali sull'attuazione.

Qual è il legame tra il FEP, i fondi strutturali, il Fondo di coesione e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)?

Il FEP non fa più parte della famiglia dei "Fondi strutturali e di coesione". La dotazione del Fondo proverrà da una rubrica di bilancio distinta, denominata “Conservazione e gestione delle risorse naturali”, che comprenderà inoltre il secondo strumento per la pesca, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale ed il bilancio per la politica ambientale. I meccanismi per la concessione dei finanziamenti continueranno tuttavia ad ispirarsi sostanzialmente a quelli dei Fondi strutturali e di coesione, al fine di garantire la coerenza tra gli strumenti comunitari ed un approccio comune per quanto riguarda le norme per una corretta gestione dei Fondi comunitari.

Inoltre, tutti i Fondi sono collegati tra loro da disposizioni comuni volte ad assicurare il coordinamento e la complementarità tra i vari strumenti e ad evitare i doppi finanziamenti.

Qual è il legame tra i "piani strategici nazionali" per la pesca e i programmi del FEP?

Al più tardi al momento della presentazione dei loro programmi operativi per il FEP, gli Stati membri devono aver elaborato un "piano strategico nazionale". Questo documento presenterà la visione strategica globale di ciascuno Stato membro relativa alla politica di sviluppo a medio termine del settore della pesca e dell'acquacoltura. Il piano riguarda tutti i settori della PCP ed ha quindi una portata più ampia dei programmi operativi del FEP. I piani strategici nazionali costituiscono il quadro generale in cui si inseriscono le azioni destinate a beneficiare dei finanziamenti del FEP e un documento di riferimento per l'elaborazione dei programmi del FEP in ciascuno Stato membro. Le azioni ammesse ai finanziamenti del FEP dovranno rispettare gli obiettivi e la strategia precedentemente definiti dallo Stato membro nel suo piano strategico nazionale.

La gestione del FEP sarà semplificata?

Le norme applicabili nel quadro del Fondo europeo per la pesca sono state notevolmente semplificate rispetto allo SFOP.

Innanzitutto, in futuro gli interventi a favore del settore della pesca saranno disciplinati da due regolamenti, il FEP e un regolamento sulle modalità d'applicazione, anziché dai quattro regolamenti attualmente in vigore.

In secondo luogo, il processo di programmazione è stato significativamente razionalizzato e semplificato mediante l'invito agli Stati membri ad elaborare un documento strategico e la riduzione del numero dei documenti di programmazione da presentare.

In terzo luogo, tutta una serie di requisiti amministrativi saranno proporzionati alle dimensioni dei programmi.

In quarto luogo, il FEP si limita a definire i criteri generali richiesti per gli interventi, lasciando una grande flessibilità agli Stati membri per quanto riguarda l'attuazione.

Infine, il controllo delle azioni non avverrà più al livello dei singoli progetti, ma a livello più globale.

Chi sarà responsabile della gestione dei programmi del FEP?

Ai programmi del FEP si applica il principio della gestione concorrente. Di conseguenza, sia la Commissione che lo Stato membro sono responsabili della gestione dei programmi, seppure con compiti chiaramente distinti. Gli Stati membri (~57 Kb) istituiranno i vari organismi, nonché il sistema di gestione e di controllo richiesti per la gestione dei programmi del FEP. Alla Commissione spetterà il compito di verificare il corretto funzionamento di tali sistemi.

Le autorità di audit della Commissione, la Corte dei conti europea e gli Stati membri effettueranno controlli periodici per verificare che venga fatto un uso efficace e ottimale degli aiuti del FEP.

La Commissione accerterà sistematicamente, attraverso le relazioni sull'attuazione, le riunioni del comitato di sorveglianza e altre riunioni bilaterali, i risultati delle valutazioni e le relazioni di audit, i progressi compiuti da ciascuno Stato membro sotto il profilo dell'attuazione.

Quali meccanismi sono previsti per garantire l'effettiva attuazione dei programmi del FEP?

I programmi operativi elaborati da uno Stato membro indicano le azioni che saranno finanziate dal FEP e precisano gli obiettivi da realizzare e le modalità per quantificare i risultati alla fine del programma.

Al fine di assicurare la qualità e l’efficacia degli interventi del FEP, ogni Stato membro deve effettuare una valutazione ex ante, una valutazione intermedia e una valutazione ex post. La valutazione ex ante, realizzata prima dell'avvio dell'attuazione, consente di ottimizzare gli obiettivi dei programmi operativi. A metà del periodo di attuazione, viene effettuata una valutazione intermedia, al fine di esaminare l'efficacia dell'attuazione del programma operativo. Alla luce dei risultati della valutazione, gli Stati membri sono tenuti, se necessario, ad adeguare la qualità degli interventi. Al termine del periodo di programmazione, deve essere effettuata una valutazione ex post, allo scopo di esaminare l'uso che è stato fatto delle risorse, la loro efficacia e la loro efficienza in relazione agli obiettivi dei programmi operativi. La Commissione deve essere informata dei risultati delle valutazioni e deve assicurarsi che gli Stati membri tengano conto dei risultati della valutazione ex ante e di quella intermedia per garantire l'uso più efficiente possibile dei finanziamenti del FEP.

Gli Stati membri sono tenuti ad informare la Commissione, su base annua, in merito ai progressi realizzati.

Bilancio e dotazioni finanziarie

Qual è la dotazione finanziaria globale del FEP e in che modo è determinata?

Conformemente al nuovo quadro finanziario per il periodo 2007-2013 approvato dal Consiglio europeo nel dicembre 2005, il bilancio globale del FEP ammonta a 3 849 milioni di euro (ai prezzi del 2004); di questi, 2 908 milioni di euro saranno destinati alle zone che rientrano nell'obiettivo di convergenza e 941 milioni di euro alle zone che non rientrano in tale obiettivo.

Tenuto conto che lo 0,8% dovrebbe essere destinato all'assistenza tecnica ed essere gestito dalla Commissione, il restante bilancio globale del FEP attribuito agli Stati membri ai prezzi del 2004 è pari a 3 818 milioni di euro (2 885 milioni di euro per le regioni che rientrano nell’obiettivo di convergenza e 933 milioni di euro per le regioni che non rientrano in tale obiettivo).

Come è stata decisa la ripartizione dei fondi tra gli Stati membri e le regioni?

Il regolamento relativo al FEP precisa i criteri obiettivi sulla base dei quali la Commissione procede alla ripartizione indicativa tra Stati membri. Questa ripartizione indicherà separatamente gli importi destinati alle regioni che rientrano nell'obiettivo di convergenza e gli importi destinati alle altre regioni. Nel far questo, la Commissione dovrà rispettare l'obbligo di concentrare circa i tre quarti delle risorse finanziarie nelle regioni rientranti nell'obiettivo di convergenza.

Per ripartire tra gli Stati membri i fondi destinati alle regioni che rientrano nell'obiettivo di convergenza, i Fondi strutturali, il FEP e il Fondo per lo sviluppo rurale utilizzano la stessa metodologia. Questa si basa sulla quota storica di ciascun fondo rispetto alla dotazione globale della totalità dei fondi strutturali per ciascuno Stato membro. Gli Stati membri dispongono tuttavia di una certa flessibilità per trasferire importi da un fondo all'altro.

Per ripartire tra gli Stati membri i fondi del FEP destinati alle regioni escluse dall'obiettivo di convergenza, la Commissione ha utilizzato i criteri obiettivi illustrati nel regolamento relativo al FEP, che fanno riferimento alle dimensioni del settore della pesca e ai livelli occupazionali di tale settore, alla portata degli adeguamenti necessari per quanto riguarda lo sforzo di pesca, ai risultati registrati in passato nonché ad altre esigenze specifiche.

In che modo il FEP si collega al secondo strumento per il finanziamento della PCP?

Il secondo strumento della PCP comprende tutti i mezzi finanziari destinati alla pesca che non rientrano nel FEP e che riguardano aspetti come la conservazione, il controllo e la sorveglianza, la governance (comprese le spese per gli affari marittimi) e gli aspetti internazionali. Le misure comuni di sostegno del mercato continueranno a rientrare nell'ambito del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) mentre la ricerca nel settore della pesca rientra nel 7° programma quadro. Non sono possibili trasferimenti tra il FEP ed il secondo strumento.

Per il periodo 2007-2013, lo stanziamento globale per il FEP è pari a 3 849 milioni di euro (ai prezzi del 2004) mentre l'importo globale per il secondo strumento ammonta a 2 330 milioni di euro.

I paesi in via di adesione beneficeranno dei finanziamenti del FEP?

La Bulgaria e la Romania avranno pieno accesso al FEP non appena entreranno a far parte dell'UE. La Commissione sta pertanto aiutando tali paesi ad istituire strutture di gestione adeguate e a rafforzare la loro capacità amministrativa affinché possano usufruire quanto prima delle possibilità offerte dal Fondo.

I preparativi della Bulgaria e della Romania per l'accesso al FEP stanno procedendo in maniera soddisfacente. I piani strategici sono in una fase di preparazione avanzata e una volta che saranno disponibili, si passerà direttamente all'elaborazione dei programmi operativi.

Gli stanziamenti del bilancio FEP previsti per la Bulgaria e la Romania ammontano rispettivamente a 70 milioni di euro e a 204 milioni di euro (ai prezzi del 2004).

Comunicati stampa 19.06.06

Lo sviluppo sostenibile al centro del nuovo Fondo europeo per la pesca
Domande e risposte sul Fondo europeo per la pesca (FEP)
Raffronto tra lo Strumento finanziario di orientamento della pesca (SFOP) e il Fondo europeo per la pesca (FEP)
Informazioni generali sulle attività dell'Unione europea per migliorare le condizioni di lavoro dei cittadini europei si possono ottenere dal sito relativo al miglioramento delle condizioni di lavoro

Politica strutturale Siti affini:
Modalità per gli interventi strutturali nel settore della pesca per il periodo 2007–2013
Il fondo europeo per la pesca 2007-2013 (~1 Mb)
A chi richiedere gli aiuti – elenco delle autorità degli Stati membri che gestiscono gli aiuti FEP (~57 Kb)
Il sostegno comunitario agli investimenti: acquacoltura, trasformazione, promozione e porti di pesca
Gli aiuti comunitari a disposizione per misure socioeconomiche e a sostegno della cessazione temporanea delle attività
Sintesi delle valutazioni intermedie (2000-2006)
Archivi – Misure strutturali
Data di aggiornamento: 21.05.2007
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