Ignaccolo: La decisione di Failla è stata unilaterale

E' ormai scontro fra l'Asl, i medici di continuità assistenziale e i sindaci che non sono disposti ad accettare l'accorpamento delle guardie mediche così come predisposto dal direttore generale Failla. Se da un lato il manager si appella alle «disposizioni assessoriali» rendendosi comunque disponibile a rivedere la proposta di accorpamento, dall'altro medici e sindaci annunciano battaglia dura e decidono di coinvolgere il prefetto. All'Ordine dei medici si sono riuniti i sindaci e i rappresentanti dei medici di Continuità assistenziale. Dopo un ampio dibattito il sindaco di Portopalo, Cammisuli, presidente della Conferenza dei sindaci della zona sud ha lanciato la proposta di coinvolgere il prefetto in questa battaglia. Il sindaco di Buscemi, Carbé ha invece proposto di convocare i Consigli comunali aperti nei Comuni interessati alla chiusura. Il segretario esecutivo del sindacato Amica-Fials ha invece fatto rilevare la inaccettabilità del decreto assessoriale, sia riguardo i criteri di rimodulazione applicati, sia riguardo le considerazioni di risparmio economico da esso derivanti.
Sulla vertenza interviene anche Giuseppina Ignaccolo, consigliere provinciale Ds, secondo cui «la salute è un bene prezioso e come tale va difeso e tutelato. Ma i recenti provvedimenti dell'assessore Cittadini e del direttore generale dell'Asl violano di fatto questo principio sancito dalla Costituzione».

L'accorpamento delle guardie mediche secondo Ignaccolo mortifica ancora una volta gli utenti ed è stato adottato senza alcuna considerazione delle zone fortemente a rischio (Priolo) e ad alta densità turistica (Portopalo). Al disagio degli utenti si accompagnerebbero anche gravi ripercussioni sull'occupazione. «Infatti – dice Ignaccolo – l'ipotesi progettata da Failla prevede la riduzione del 20 per cento delle guardie mediche il taglio di circa 40 posti rispetto agli attuali 159. Chiedo quindi al presidente dell'Ap di convocare un Consiglio allargato ai responsabili dell'Asl 8 perché si possa rimodulare la proposta di accorpamento che non sia frutto di una scelta unilaterale». Infine Giovanni Baviera rappresentante Cumi -Aiss evidenzia come «non trova spiegazione la misteriosa inclusione del presidio di Città Giardino fra quelli del capoluogo, che in atto sono fuori discussione di accorpamento, spacciando il medesimo come frazione di Siracusa quando invece è di Melilli: ciò è confermato da Salvo Vasile, segretario Cumi-Aiss, medico di assistenza primaria proprio a Città Giardino per conto del Comune di Melilli».
Fonte: LaSicilia.it il 11-12-2002 - Categoria: Cronaca

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