I pachinesi firmano le proprie emergenze

È iniziata nei giorni scorsi una raccolta di firme al fine di sollecitare l'amministrazione comunale ed il consiglio ad occuparsi di una serie di problematiche che da tempo vengono poste all'attenzione. La petizione, che può essere sottoscritta nei principali esercizi commerciali del centro cittadino, è un modo per porre ancora una volta l'attenzione su alcune situazioni scottanti. «Ho deciso di mettere nero su bianco per evidenziare tutta una serie di problemi suggeritemi direttamente dai cittadini di Pachino, -ha dichiarato il consigliere provinciale Ds Giuseppina Ignaccolo- formalizzando in tal modo delle legittime richieste che provengono direttamente dalla gente. Mi auguro che al termine dell'estate l'amministrazione comunale riesca a mettere da parte l'eccessiva litigiosità che fino ad oggi la ha contraddistinta e ponga mano alle emergenze che i cittadini con la loro sottoscrizione stanno attenzionano con forza». I punti maggiormente qualificanti della petizione sono quattro e si riferiscono a problematiche eterogenee ma che presentano un unico denominatore comune quale la richiesta di una maggiore attenzione per la collettività da parte delle istituzioni. Il primo punto proposto è il problema extracomunitari. Gli autori della petizione si dicono favorevoli ad una loro piena integrazione, ma si richiede anche mano ferma nei confronti di quanti «si ubriacano lasciando in giro bottiglie di birra vuote soprattutto nella zona di piazza Colonna dove molti di essi abitualmente si riuniscono, litigano, espletano bisogni fisiologici e mangiano lasciando in giro spazzatura a dispetto delle regole civili che ogni cittadino è chiamato a rispettare».

In secondo luogo viene richiamata l'attenzione sul turismo. I promotori della petizione suggeriscono all'amministrazione comunale maggiori controlli sull'aumento indiscriminato ed ingiustificato dei prezzi, sulla carenza di servizi e strutture inadeguate, sulla mancanza di un coordinamento e di un centro di informazione turistica adeguato, sulla mancanza di manifestazioni in grado di rivalutare la piazza centrale al fine di restituirla agli antichi splendori quale centro economico, sociale, commerciale e culturale così come era un tempo. Poi viene sollevato il problema dei servizi igienici pubblici, spesso chiusi o malfunzionanti, ed infine l'impedimento che di fatto si ha di seguire i lavori consiliari, dato che le riunioni del civico consesso sono tenute in una struttura lontana dal centro abitato. Da qui l'invito a spostare l'aula consiliare in una zona centrale.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 17-08-2004 - Categoria: Cronaca

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